Metti il Moat nel cassetto

La volatilità sui mercati e le incerte prospettive macro complicano la vita a chi cerca titoli buoni per tutte le stagioni. Morningstar consiglia di pensare globale e guardare all’Economic Moat per garantirsi rendimenti elevati nel lungo periodo.

Francesco Lavecchia 20/06/2013 | 13:01
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L’economia dell’area euro stenta a ripartire, le aspettative sulla crescita di Stati Uniti e Giappone restano legate alle mosse dei banchieri centrali, mentre in Cina la paura di una bolla immobiliare impedisce l’adozione di manovre espansive di politica monetaria. In un contesto di questo genere diventa complesso parlare di titoli da cassettista. Le dinamiche future dei mercati e delle economie mondiali sono così incerte che diventa difficile individuare dei titoli da poter lasciare ai figli. Per trovarli è opportuno ragionare in ottica globale e concentrarsi sulle azioni di quelle società a cui Morningstar riconosce una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat). Queste, infatti, tendono ad avere un modello di business stabile, una bassa volatilità del fatturato, rendimenti del capitale superiori alla media, e promettono anche eccellenti performance in Borsa. A conforto di questa tesi ci sono anche i risultati dell’analisi condotta da Paul Larson  (Chief Equities Strategist di Morningstar) su un campione formato dalle società coperte dall’analisi azionaria Morningstar.

Enbridge, forte tra le mura amiche
I dati mostrano come le società maggiormente premiate dal mercato siano quelle che beneficiano del vantaggio legato alla cosiddetta “scala efficiente”. Una condizione, questa, che si presenta quando le aziende servono piccole nicchie di mercato, in cui altri operatori non avrebbero interesse ad entrare in quanto non profittevoli in caso di elevata concorrenza. I nostri dati mostrano come il rendimento medio a 10 anni di questa categoria di società sia stato più alto rispetto a quello delle aziende che presentano altre fonti di Economic Moat. La raccomandazione dei nostri analisti per le società che appartengono a questo gruppo va ad Enbridge, società canadese che grazie al possesso e alla gestisce di una tra le più vaste rete di gasdotti e oleodotti del Nord America si è guadagnata una posizione di leadership nel segmento midstream del settore energetico (trasporto e storaggio di gas e petrolio).

Enbridge ha la fortuna di operare in un business che non risente delle fluttuazioni del prezzo delle materie prime, e questo le garantisce un’elevata stabilità dei flussi di cassa. In più, grazie alla ricchezza di centri estrattivi nell’area geografica di sua appartenenza, promette di beneficiare di un crescente numero di progetti di trasporto di gas e petrolio il cui impatto si farà sentire positivamente sia sul fatturato che sui margini di profitto, per effetto dell’elevata leva operativa che caratterizza la sua attività.

Difficile fare a meno di Microsoft
Le società che combinano più elementi di vantaggio, poi, risultano fare meglio di quelle che hanno un solo punto di forza. In particolare, quelle che sono in grado di abbinare elevati costi di switch (costi nel passare a diverso fornitore) e l’effetto network sono quelle che negli ultimi 10 anni hanno realizzato il rendimento medio più elevato sono. Un titolo da tenere in considerazione in questo gruppo è Microsoft. La quasi totalità degli utili del colosso americano derivano da sistema operativo Windows, dal pacchetto di software Office e dai server e database Windows. Windows e Office, ad esempio, sono complementari tra di loro e questo ha l’effetto di scoraggiare gli utenti a passare a un diverso provider, poiché questo comporterebbe sopportare il costo di imparare ad usare un applicativo e dei software nuovi. Inoltre, l’elevata quota di mercato detenuta da Microsoft nel mercato dei software gestionali produce il cosiddetto effetto network, tale per cui è difficile fare a meno dei prodotti Microsoft perché tutti li utilizzano e non si vuole correre il rischio di perdere delle funzionalità nell’utilizzo dei file. I nostri analisti si aspettano che i segmenti server e tool (che comprende Office, Visual Studio e altri software) continuino a essere tra le principali fonti di profitto del gruppo americano, e che gli investimenti nella piattaforma cloud contribuiranno a sostenere la crescita del fatturato ad un ritmo dell’8% annuo nei prossimi cinque anni.

Coca-Cola, non solo un marchio di valore
Guai, però, a perdere di vista quelle società il cui modello di business si distingue per la presenza di intagible asset (immobilizzazioni immateriali) e di vantaggi di costo. Queste, infatti, risultano essere dalla nostra analisi le aziende con i fondamentali più solidi. Tra i titoli che presentano queste caratteristiche, uno dei più scontati dal mercato è Coca-Cola. Nel suo caso l’asset immateriale è rappresentato dal marchio, uno dei più famosi e di valore del mondo, per il quale i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato rispetto alla media. Inoltre, grazie alla sua estesa rete di distribuzione, riesce a essere presente in oltre 200 paesi nel mondo e questo le garantisce una scala di produzione così elevata da generare forti economie di costo. I nostri analisti sono fiduciosi che la società americana possa raggiungere i suoi obiettivi fissati nella road map per il 2020, come quello di raddoppiare il volume di produzione del 2009 grazie all’affermazione sui mercati emergenti (Russia, Cina, Brasile e Messico e Africa) e di allargare il portafoglio prodotti, e ne raccomandano dunque l’acquisto.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Coca-Cola Co62,55 USD0,16Rating
Enbridge Inc41,37 USD1,62Rating
Microsoft Corp436,60 USD-0,10Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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