Spesso quando si parla di rendimento si pensa subito alla performance dello strumento singolo o a quello complessivo del portafoglio di investimento. Eppure anche l’investitore ha una sua performance.
Morningstar ha così introdotto in My Portfolio e nella sua metodologia l’Investor return, che non necessariamente coincide con la performance totale del fondo. Total e Investor return scaturiscono da due approcci di calcolo diversi. Il primo procede secondo un metodo time weighted, ipotizzando una strategia buy and hold (acquisto e tenuta di un titolo) lungo tutto il periodo di detenzione dello strumento. Il secondo è incentrato, invece, su una logica money weighted, che tiene conto dei flussi mensili aggregati.
In altre parole, sottoscrivere un buon fondo ma che non corrisponde alle proprie necessità (personali, familiari, lavorative, ecc.), può far ottenere rendimenti anche molto scarsi. Per esempio, se prendiamo le categorie Morningstar visibili nella tabella (dati a fine 2012 su cinque categorie europee) e ne analizziamo i rendimenti totali e i rendimenti effettivi degli investitori, vediamo che il gap tra i due è sempre di almeno un punto percentuale peggiore per i secondi. Fanno eccezione gli obbligazionari governativi che presentano una differenza di guadagno di solo lo 0,02% e in favore del rendimento personale.
Il divario tra i rendimenti indica se gli investitori hanno programmato oculatamente l’acquisto dei fondi e se gli strumenti rispondono ai loro interessi nel lungo termine. Il ritorno dell’investitore può essere inferiore a quello totale quando si cerca di uscire da un fondo in perdita o anche quando si va a caccia di rendimento in uno prodotto all’apice della sua performance. Viceversa, è maggiore al rendimento totale quando gli investitori hanno investito di più nel fondo nelle fasi Orso e meno in quelle Toro.
Il peso del tempo
Time weighted significa calcolare il tasso di rendimento ponderato per il periodo di riferimento (time weighted rate of return) guardando ai rendimenti di tutti gli intervalli di tempo compresi tra due flussi di cassa successivi e capitalizzando i risultati sul periodo complessivo di riferimento.
Questo metodo conosciuto anche come Gips (Global investment performance standards) consente di confrontare le performance dei diversi fondi fra di loro e in rapporto con quello del benchmark senza l’influenza della raccolta netta e di tutti i flussi di cassa che sono indipendenti dalle scelte di gestione.
Il peso della moneta
Ma questo sistema non è un indicatore appropriato, se il risparmiatore è interessato a valutare il rendimento effettivo del proprio investimento in un fondo comune. Un indice utile deve tener conto delle aggiunte e delle sottrazioni di capitale che l’investitore effettua durante il periodo di investimento.
Con il money weighted rate of return la ponderazione avviene rispetto al capitale medio impiegato. L’investitore è in primo piano e il tasso di rendimento riflette timing e rendimenti dei flussi di cassa investiti. Un indice che considera quindi anche l’effetto delle decisioni di investimento (o disinvestimento) del singolo in ragione del momento in cui hanno avuto luogo.
Per calcolare l’Investor Return, Morningstar considera i flussi in entrata e uscita mensili per ogni fondo del portafoglio. La stima dei flussi per un mese è la differenza tra il netto degli asset totali all’inizio e alla fine del periodo di tempo di riferimento.
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