Gilead, il pharma da usare con cautela

I nostri analisti sono fiduciosi che la società americana possa consolidare la sua posizione all'interno del settore biotech. Il mercato, però, sembra aver già scontato le sue potenzialità di crescita. La raccondazione è di mantenere un atteggiamento prudente.

Francesco Lavecchia 12/11/2013 | 12:11
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Il 2012, per Gilead, è la passerella verso la definitiva consacrazione nel settore biotech. Il mercato, però, sembra aver già scontato il trend di crescita del produttore di farmaci per la cura contro l’Aids e ora scambia il titolo a prezzi sostanzialmente in linea con la nostra valutazione che è di 71 dollari. I nostri analisti, quindi, suggeriscono di mantenere un atteggiamento prudente, nonostante siano convinti che nei prossimi anni il gruppo possa consolidare la sua posizione di vantaggio all’interno del settore e prevedano un significativo progresso del fatturato.

La strategia aziendale
La proprietà dei brevetti di tre dei farmaci maggiormente usati nei trattamenti contro il virus dell’HIV ha garantito a Gilead di mantenere un elevato livello di profittabilità. Entro il 2018 scadranno i diritti di esclusiva di questi prodotti, ma i farmaci di ultima generazione promettono di migliorare ulteriormente il margine operativo, che dall’attuale 41% dovrebbe avvicinarsi al 60% nei prossimi cinque anni. Gran parte del merito di questi risultati vanno riconosciuti all’attività del management.  L’Amministratore delegato del gruppo statunitense, nonché Presidente, John Martin ha avuto la capacità di investire in maniera intelligente sia in Ricerca e Sviluppo, in modo da sostenere internamente la crescita del portafoglio prodotti, che attraverso nuove acquisizioni.

Queste hanno riguardato società attive anche in segmenti diversi da quello delle cure contro l’Aids, come ad esempio quella di Pharmasset (specializzata nelle terapie contro l’Epatite C), con l’obiettivo di diversificare la sua esposizione nel settore delle cure contro le malattie infettive. Un altro merito che va riconosciuto al direttivo del gruppo, è quello di aver provveduto al riacquisto di azioni proprie in modo oculato, cioè scegliendo il timing giusto in modo da rastrellare titoli a prezzi convenienti creando valore per gli azionisti.

Prospettive future
Nei prossimi cinque anni, i nostri analisti si aspettano che nuovi farmaci superino i test medici e vengano immessi sul mercati e che il volume delle vendite  sia sostenuto anche da un diverso orientamento del personale medico che, seguendo le nuove direttive europee e americane, inizi a somministrare le terapie in anticipo rispetto a quanto fatto finora. Questo dovrebbe spingere Gilead a quadruplicare i ricavi nei prossimi cinque anni. 

 

Per leggere l'analisi completa su Gilead clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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