I mercati emergenti non sono più in cima alle preferenze degli investitori in fondi. Secondo le statistiche di Morningstar relative all’industria europea, nel terzo trimestre i deflussi dagli azionari sono stati pari a 2,38 miliardi di euro e ancora peggio hanno fatto gli obbligazionari in valuta locale, sfiorando i -3 miliardi. Diverse le ragioni che hanno messo in fuga gli investitori, in particolare il rallentamento del ritmo di crescita e l’affacciarsi all’orizzonte della fine della politica monetaria ultra-espansiva negli Stati Uniti, con conseguente rafforzamento del dollaro e aumento dei tassi a lungo termine.
Dall’inizio dell’anno, l’indice Msci emerging market ha perso il 5,63% in euro e peggio si è comportato il benchmark obbligazionario Jpm Embi Global, che ha segnato -9,68% (al 12 novembre). E’ ancora tempo di investire in queste aree? Se la risposta è affermativa, è meglio puntare sulle azioni o sulle obbligazioni? Quale ruolo possono avere in portafoglio i mercati di frontiera? Sono alcune delle domande a cui i giornalisti ed analisti di Morningstar cercheranno di rispondere nel corso della settimana, con l’ausilio di esperti e gestori italiani ed esteri. Verranno presentati anche i risultati di un sondaggio tra i promotori finanziari sulle scelte di investimento nelle regioni in via di sviluppo.
Di seguito, pubblichiamo il calendario degli articoli, che verrà aggiornato ogni giorno con i link a quelli pubblicati.
Lunedì, 18 novembre
Fra equity e debito ci si mette il tapering
Gli investitori devono prepararsi a uno scenario con meno liquidità sui mercati. Si fa strada la strategia absolute return sui bond, mentre le azioni diventano una scelta controcorrente.
Etf a confronto: J.P. Morgan Emerging Markets Bond
Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti dedicati al mercato delle obbligazioni emergenti denominate in dollari.
Martedì, 19 novembre
5 azioni emergenti scelte da Morningstar
Abbiamo selezionato le migliori idee di investimento sui mercati in via di sviluppo secondo la nostra metodologia di valutazione.
VIDEO: Mobius, tre emergenti su cui puntare
In questa intervista esclusiva, il decano degli emerging market, Mark Mobius (Franklin Templeton) indica le aree in via di sviluppo che secondo lui potranno dare soddisfazioni nel lungo periodo.
Sedotti e abbandonati (troppo presto)
Le Borse emergenti sono state colpite dalle vendite nell’ultimo anno. I suggerimenti degli analisti di Morningstar per chi vuole tornare su quei mercati.
Mercoledì, 20 novembre
Tutto gira intorno alla Fed
Le politiche monetarie americane sono il driver reale nei movimenti delle valute emergenti e dei loro mercati. Soprattutto di quelli molto dipendenti dagli investimenti esteri.
Cina, serve una cura per i farmaci
Il sistema sanitario è a pezzi, la competizione tra i colossi dell’healthcare è forte. Ma le opportunità non mancano.
PREMIUM - I migliori corporate bond dei mercati emergenti
Investire in questa asset class può dare rendimenti elevati e diversificare il portafoglio. I rischi sono legati all’instabilità politica e allo scarso sviluppo delle economie. Ecco i cinque titoli obbligazionari con il più elevato merito creditizio secondo Morningstar.
Giovedì, 21 novembre
Quei riscatti killer delle performance
Morningstar ha calcolato il rendimento degli investitori ponderato per i flussi in entrata e in uscita dai fondi azionari ed obbligazionari emergenti. Ritorni più bassi per chi non ha scelto la strategia buy-and-hold.
Il giusto mix dei migliori fondi emergenti
Le alternative disponibili per investire nei paesi in via di sviluppo e l’elenco dei migliori (secondo le analisi Morningstar).
VIDEO - Emergenti, Messico e Russia su tutti
Per Francesc Balcells, portfolio manager di Pimco, i mercati in via di sviluppo continueranno a crescere anche se non ai ritmi del passato. Mosca e il paese centroamericano da tenere sotto osservazione. Indonesia e Turchia da evitare.
Venerdì, 22 novembre
A ognuno il suo fondo obbligazionario emergente
Il segmento è in crescita, ma gli investitori devono fare attenzione allo strumento che scelgono. Valuta e categoria di debito fanno la differenza.
Se il cliente non ascolta il promotore
Nonostante i suggerimenti dei consulenti, i risparmiatori sono ancora restii ad aumentare la quota di emergenti in portafoglio. A rimetterci è soprattutto la parte obbligazionaria. Rating e nome possono fare la differenza.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.