Punti chiave:
- Nel 2013 due fondi hanno ottenuto il massimo rating qualitativo
- Dieci fondi hanno ottenuto un upgrade del rating pari almeno a Silver
- Quattordici fondi sono stati declassati con un rating Neutral o Negative
Aumenta la copertura dei fondi con Analyst Rating, il giudizio qualitativo attribuito dagli analisti di Morningstar sulla base dell’analisi di cinque pilastri: persone, processi di investimento, performance, società e costi. Nel corso del 2013 sono proseguite anche le revisioni dei prodotti già coperti. Talvolta le novità o gli aggiornamenti intervenuti nella vita del fondo hanno portato ad un cambio di opinione sul merito del prodotto. Vediamo dunque quali fondi hanno ottenuto una valutazione altamente positiva, quali hanno subito una promozione e quali sono stati invece declassati.
I nuovi
Partiamo dai fondi autorizzati alla vendita in Italia che hanno avuto una prima valutazione altamente positiva (rating pari a Silver o Gold, da una scala che prevede 5 livelli di giudizio: Negative, Neutral, Bronze, Silver e Gold). Come mostrato nella tabella 1, due fondi hanno ottenuto il massimo giudizio, ovvero Gold.
In particolare, per il fondo Henderson [link], gli analisti apprezzano l’esperienza e il track record dei manager, Richard Pease e Simon Rowe. I gestori utilizzano un approccio bottom up estremamente disciplinato, che si traduce in un’esposizione diversificata in termini di capitalizzazione. Il coraggio dimostrato durante la loro carriera li ha spesso spinti ad avere uno stile aggressivo, con posizionamenti lontani dal benchmark. La libertà di azione, aggiunta alla disciplina nell’implementazione della filosofia di investimento, rendono questo fondo uno dei migliori all’interno della categoria Azionari Europa ex-UK Large Cap.
Al contrario, ciò che rende il fondo Old Mutual [Link] un’eccellente offerta nell’universo Small Cap britannico è una sovraperformance costante che ha prodotto, sotto la guida del manager Daniel Nickols, un rendimento medio superiore al 25% annuo. Queste performance sono state ottenute con un approccio integrato e coerente, flessibile e allo stesso tempo pragmatico, bilanciato tra posizionamento macro e selezione dei titoli attraverso criteri fondamentali.
I vecchi
Oltre a coprire un numero sempre maggiore di comparti disponibili alla vendita, gli analisti Morningstar effettuano revisioni periodiche del rating, restando in contatto con il team responsabile per la gestione. Alcuni di questi fondi mantengono il loro vecchio rating; altri subiscono un downgrade; altri ancora vengono posti “Under review” (ossia sotto revisione), spesso a causa della partenza di un membro di spicco del team di gestione; e qualcuno ottiene una promozione. Nella tabella qui sotto si possono vedere quali comparti sono stati promossi nel 2013.
Tutti questi fondi avevano precedentemente Analyst Rating pari a Bronze (tranne il fondo BNY Mellon, posto Under review a seguito del cambiamento al vertice del fondo avvenuto ad agosto 2012).
In alcuni casi, l’upgrade viene giustificato da un mix di eccellenti capacità di selezione dei titoli, convinzione nelle potenzialità della società e dei gestori e una performance superiore ai concorrenti ottenuta durante tutte le fasi del ciclo di mercato (ne sono esempio i fondi AXA, Julius Baer, Pimco).
In altri casi, le relative performance aggiustate per il rischio stabilmente al di sopra della media (es. Vontobel, Robeco) hanno determinato il cambio di opinione, pur tenendo presente il fatto che i rendimenti passati rappresentano solo uno dei cinque pilastri sui quali si basa il giudizio qualitativo espresso da Morningstar. Per tutti, è comunque il capitale umano a fare la differenza: stabilità ed esperienza del team sono infatti fattori fondamentali nella gestione di un fondo.
I rimandati
Infine, sono 14 i fondi con rating Neutral o Negative a causa di un downgrade nel corso del 2013.
Alla base dell’abbassamento del rating vi sono argomentazioni eterogenee, difficilmente riconducibili ad un singolo fattore. Osservando l’insieme dei fondi, possono essere individuati alcuni punti in comune: in alcuni casi, il downgrade è sostanzialmente una conseguenza di cambiamenti al vertice del comparto (Schroder, M&G, UBS). In altri, (Invesco, JPM Turkey, BGF, Fidelity American), le evoluzioni all’interno del team di gestione o nel processo di investimento fanno ritenere opportuno una temporanea revisione del giudizio. In questi casi deve essere verificato il comportamento del fondo su periodi di tempo più estesi e in presenza di diverse condizioni di mercato.
Al contrario, per alcuni comparti vengono sollevati dubbi su aspetti specifici: viene ad esempio segnalata una eccessiva concentrazione del portafoglio verso un singolo settore (Nordea European Opportunity e Neuflize Optimum); o un processo di implementazione della strategia che contiene delle incoerenze (Fidelity Global Health Care). In alcuni casi, le risorse a disposizione del manager sono considerate insufficienti (JPM Greater China); in altri è stata sottostimata la rischiosità del posizionamento del gestore (Templeton Asian Growth). Infine, laddove giustificato da elevati rischi insiti nella composizione e concentrazione di portafoglio, viene assegnato un rating Negative (come dimostrato dal fondo Parvest).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.