Il rating azionario Morningstar è uno strumento utile per gli investitori? Da un’analisi condotta sulle società coperte dalla nostra ricerca emerge che nel 65% dei casi i titoli raccomandati all’acquisto nel gennaio del 2013 (con rating quattro e cinque stelle) hanno mantenuto le promesse, raggiungendo il target price stimato dopo 12 mesi. La percentuale sale al 73% se l’intervallo temporale viene esteso agli ultimi due anni. I risultati peggiorano leggermente quando si guarda ai titoli che invece erano sopravvalutati dal mercato. Il 60% di quelli che a inizio 2013 presentavano una e due stelle ha visto scendere la sua quotazione di mercato andando verso il nostro prezzo obiettivo.
Chi sale, chi scende
Su Google, ad esempio, i nostri analisti erano bullish sul titolo già dal gennaio del 2012 quando stimavano un prezzo obiettivo di 744 dollari, mentre sul Nasdaq di New York le azioni del colosso americano viaggiavano attorno ai 650 dollari. Da allora le quotazioni del mercato sono salite del 70% circa portandosi a ridosso dei 1.200 dollari, spinte dagli ottimi dati delle trimestrali degli ultimi due esercizi che hanno evidenziato ricavi e utili in forte crescita anno su anno.
“Google continua a crescere in doppia cifra nel segmento del search advertising e questo perché le nuove tecnologie messe a punto dall’azienda americana permettono agli inserzionisti di misurare con più precisione il ritorno delle loro campagne pubblicitarie”, dice Rick Summer, analista azionario di Morningstar. “Al momento il titolo è valutato a prezzi superiori al nostro prezzo obiettivo, e questo perché il mercato sopravvaluta le potenzialità di Google nella raccolta pubblicitaria, mentre non sconta a sufficienza il negativo impatto che le attività secondarie, rispetto al core business, come Motorola, continueranno ad avere sull’espansione dei margini di profitto”.
Tra i titoli maggiormente sopravvalutati dal mercato a inizio 2013 c’erano quelli del comparto del lusso, le cui quotazioni spinte dal boom della domanda di beni di alta gamma nei paesi asiatici erano salite sull’ottovolante. Le azioni della debuttante Prada avevano registrato nel 2012 un rendimento del 111% raggiungendo quota 75 dollari di Hong Kong (Borsa sulla quale è quotata), mentre i nostri analisti stimavano un prezzo obiettivo di 55 dollari di Hong Kong. L’azienda italiana veniva da due anni di crescita del fatturato tra il 20% e il 30% grazie al forte contributo della Cina, le trimestrali del 2012 stavano confermando il trend e gli investitori non avevano tardato a salire sul carro dei vincitori sottovalutando le dinamiche e i fattori di incertezza legati al settore. “L’espansione della rete di negozi è uno dei principali fattori di crescita della società, ma il ritmo delle aperture degli ultimi anni di Prada non è sostenibile nel tempo”, dice Paul Swinand, analista azionario di Morningstar. “La presenza sempre più capillare sui mercati globali, inoltre, potrebbe limitare uno dei principali driver della crescita del gruppo italiano nel Vecchio continente, ovvero quello del turismo”.
Vantaggio competitivo e incertezza
Il rating di Morningstar ha l’obiettivo di segnalare i titoli maggiormente scontati dal mercato e che promettono di creare valore per gli azionisti. Le azioni con quattro e cinque stelle sono scambiate a prezzi convenienti, mentre quelle con una e due stelle sono quelle più sopravvalutate dal mercato. Nelle valutazioni delle stock i nostri analisti hanno un atteggiamento votato alla prudenza. Tengono conto, infatti, del posizionamento delle società all’interno del contesto competitivo (Economic Moat), al fine di individuare quei punti di forza e debolezza che condizioneranno le performance dell’azienda nel lungo periodo, e dei fattori che potrebbero incidere sulla volatilità degli stessi. Alcuni titoli, quindi, per ragioni legate al settore di appartenenza o per dinamiche specifiche riconducibili alla società emittente, tendono ad avere un andamento più altalenante di altre. Ecco perché i nostri analisti in questo caso ne raccomandano l’acquisto solo in presenza di un adeguato margine di sicurezza tra la stima del prezzo obiettivo e la valutazione di mercato.
La compagnia mineraria Eldorado Gold, ad esempio, è fortemente dipendente dall’andamento del mercato dell’oro e la sua attività è legata a paesi imprevedibili, come la Cina, e ad alto rischio geopolitico, come la Turchia e la Grecia. A causa di questi elementi di instabilità i nostri analisti assegnano all’azienda canadese un rating di quattro stelle poiché l’attuale prezzo di mercato è scontato di circa il 30% rispetto al suo prezzo obiettivo che è di 10 dollari canadesi.
Nel caso di Coca-Cola, invece, che ha un posizionamento sul mercato così forte e stabile da risentire solo marginalmente della congiuntura economica, è richiesto un margine di appena il 15% rispetto al nostro target price per l’assegnazione dello stesso rating.
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