VIDEO: Pensione, 5 errori da evitare

Ecco alcuni accorgimenti che possono aiutare a massimizzare il proprio reddito e a mantenere lo stesso standard di vita nel periodo post-lavorativo.

Morningstar 21/03/2014 | 09:47
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Emma Wall: Buongiorno e benvenuti. Sono Emma Wall e oggi qui con me c’è Christine Benz, direttrice della sezione Finanza personale di Morningstar. Ciao Christine.

Christine Benz: E’ bello essere qui, Emma.

Wall: Negli Stati Uniti il sistema pensionistico si appoggia molto al singolo individuo, che deve essere attivo nel costruirsi una pensione. Nel Regno Unito (e in Europa in generale, Ndr) si sta sempre più andando verso un modello di questo tipo. Oggi potremmo parlare dei cinque principali errori da non fare quando ci si trova in questa situazione.

Benz: Assolutamente. Abbiamo visto questi errori in prima persona, seguendo i risparmiatori nella gestione dei loro piani previdenziali, che in Usa si chiamano 401 (k).

Wall: E qual è la prima lezione?

Benz: La prima lezione è di stare attenti a investire in maniera troppo conservativa su un orizzonte temporale lungo. Penso agli investitori che sentono spessissimo frasi del tipo “attenti alla vostra tolleranza al rischio quando costruite i portafogli”. Credo che essi pensino alla volatilità, cioè al rischio, a breve termine e si basano su questo concetto nella scelta dell’asset allocation. Così, credo che il messaggio chiave sia quello di tenere a mente che se si ha un orizzonte di lungo periodo, si dovrà sopportare un po’ di quella volatilità a breve termine. Ma in genere gli investimenti che sono più volatili nel breve termine, produrranno rendimenti migliori nel lungo termine.

Wall: Un po’ di coraggio, insomma.

Benz: Esatto. Questo vuol dire anche che i ventenni o trentenni dovrebbero avere un portafoglio più aggressivo, azionario, idealmente ben diversificato. E poi, solo quando si avvicinano alla pensione dovrebbero passare gradualmente verso titoli più sicuri.

Wall: E qual è la seconda lezione?

Benz: La seconda lezione è guardare sempre l’altro lato della medaglia. Una cosa che vediamo spesso è che gli investitori tendono ad agire con un occhio fisso sullo specchietto retrovisore. Così, guardano cosa ha performato meglio nel recente passato e decidono che è lì dove vogliono mettere tutti i loro soldi. Spesso, purtroppo, è proprio la categoria più prezzata, e quindi meno conveniente. Questo perché i prezzi dei titoli hanno già goduto di una forte rincorsa, oppure a volte nascondono molti rischi.

Insomma, lo shopping basato sui rendimenti passati spesso non è una buona idea. Bisogna davvero pensare ai fondamentali dell’investimento, alle sue caratteristiche di rischio e di opportunità, se si sta investendo in un fondo, occorre conoscere le tipologie di titoli che sono in quel fondo e chiedersi se sono giusti per noi o no.

Wall: C’è il famoso detto per cui le performance passate non garantiscono quelle future.

Benz: Ed è davvero così. Abbiamo spesso effettuato studi su quali data point tendono a predire i rendimenti futuri e le performance passate hanno una bassa correlazione con quelle future.

Wall: E la terza lezione?

Benz: Beh, è stare attenti alle commissioni da pagare. È uno degli errori più comuni, ma quelle commissioni, che sembrano innocue perché espresse in decimali percentuali, fanno la differenza su orizzonti temporali di 20 o 30 anni. Quindi, tra due o più prodotti molto simili, la regola generale ci dice di scegliere il meno costoso.

Wall: Anche se questo non dovrebbe essere il solo fattore di scelta.

Benz: No, ma è uno dei pochi fattori che hanno un’incidenza diretta sui propri rendimenti, quindi occorre tenerlo in considerazione.

Wall: La quarta lezione?

Benz: La quarta lezione è fare un’analisi della propria situzione finanziaria generale prima di decidere la propria asset allocation in ottica previdenziale. Ad esempio, chi si dovesse trovare con debiti da pagare (per la casa, la macchina, o altro) dovrebbe magari pensare a estinguere i debiti prima di investire in azioni o bond.

Wall: Quindi guardare la fotografia complessiva, non solo i risparmi previdenziali.

Benz: Esatto. Bisogna pensare al miglior utilizzo possibile per i nostri risparmi.

Wall: E qual è la quinta e ultima lezione?

Benz: Aumentare il proprio risparmio proporzionalmente al proprio stipendio. Deve essere automatico: man mano che il salario aumenta, occorre mettere da parte di più. Questo è un ottimo modo per trovarsi in una buona posizione a fine carriera.

Wall: Se non si fa così, al pensionamento si rischia di vivere un crollo nel proprio tenore di vita.

Benz: Esattamente. È infatti fondamentale essere sicuri che gli investimenti che si sono fatti permettano di mantenere lo stesso standard di vita una volta in pensione.

Wall: Questo dipende anche dalle circostanze personali. Man mano che si invecchia, di solito, si è meno indebitati, si è meno dipendenti e quindi bisognerebbe essere in grado di aumentare la propria pensione.

Benz: Esattamente.

Wall: Grazie mille Christine.

Benz: Grazie, Emma.

Wall: Per Morningstar, Emma Wall.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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