Azioni, 5 idee per il breve e lungo periodo

Chi ha obiettivi vicini dovrebbe preferire i titoli con elevato dividend yield, chi guarda lontano, invece, può rischiare di più.   

Francesco Lavecchia 20/05/2014 | 10:16
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La regola numero uno del buon investitore è fissare i propri obiettivi di investimento e le tempistiche per la loro realizzazione. Solo in un secondo momento valuta quali siano gli strumenti migliori attraverso i quali perseguirli.

Cosa preferire nel breve termine
I risparmiatori che si avvicinano al mercato azionario per rispondere a delle esigenze di breve periodo, come ad esempio quella di rinnovare la propria auto o di riammodernare l’appartamento, dovrebbero puntare su titoli che possono garantire un generoso dividend yield e che con tutta probabilità non si discostino molto dalla loro valutazione reale.

Nella Tabella 1 sono indicati cinque titoli che a nostro avviso possono rispondere a questa esigenza. Oltre ad avere cedole molto interessanti, si caratterizzano anche per una solida posizione di vantaggio all’interno del proprio settore, quello che noi chiamiamo Economic moat. Questo elemento è estremamente importante nella metodologia utilizzata da Morningstar nell’analizzare i titoli azionari ed è generalmente sinonimo di maggior prevedibilità dei flussi di cassa futuri dell’azienda e quindi di valutazioni più attendibili. Questo significa che, anche se scambiati a sconto, i titoli delle società con Economic moat tendono ad arrivare più velocemente al loro reale valore. Quindi, il loro apprezzamento è relativamente veloce ma limitato.

Kinder Morgan Energy Partners
Una di queste stock è Kinder Morgan Energy, società americana attiva nel segmento energetico mid-stream, cioè nella distribuzione e nello stoccaggio di gas naturale e greggio. Il titolo presenta un dividend yield del 7% (calcolato sommando tutti i dividendi distribuiti negli ultimi 12 mesi) ed è scontato di circa il 15% rispetto al nostro prezzo obiettivo che è di 90 dollari per azione.
Nel corso degli anni l’azienda statunitense ha costruito una rete che si estende per tutto il paese e che è impossibile da replicare per qualsiasi impresa concorrente. La difficoltà nel costruire gasdotti alternativi garantisce quindi una posizione quasi monopolistica nel suo mercato e di conseguenza una consistente redditività del capitale. L’azienda, inoltre, reinveste una quota significativa degli elevati  flussi di cassa generati dalle sue operazioni in nuovi progetti, consolidando in questo modo la sua posizione per il futuro.

FirstEnergy
Nella nostra lista non possono mancare titoli appartenenti a settori tipicamente ad alto dividendo come quello delle utility e delle telecomunicazioni. Tra quelli più interessanti troviamo FirstEnergy (FE) e Telefonica (TEF). Il gruppo FE opera prevalentemente nel segmento regolamentato della distribuzione di energia attraverso 10 utility attive nelle regioni del Midwest e del Mid-Atlantic degli Stati Uniti. Si occupa, inoltre, anche dei servizi di generazione di energia, attraverso le sue centrali a carbone, e di trasmissione della stessa grazie alla sua infrastruttura di reti elettriche. I nostri analisti riconoscono all’azienda americana una posizione di vantaggio all’interno del settore proprio in ragione del forte peso del business dell’attività regolamentata che le permette di continuare a macinare rendimenti del capitale sufficientemente elevati da finanziare il mantenimento della sua infrastruttura e di remunerare gli investitori con generosi dividendi. Il management ha recentemente ridotto la quota degli utili distribuibili (payout ratio), ma FirstEnergy offre comunque uno yield superiore al 5%.

Telefonica
Telefonica è uno dei maggiori operatori telefonici del mondo grazie alle sue attività nei segmenti di rete fissa, wireless, Internet e pay tv. Ha il controllo del mercato domestico (quello spagnolo) e si contende con America Movil quello wireless nei paesi dell’area Latam. L’azienda può contare sua una quota di mercato complessiva molto alta e questo fa sì che un volume elevato delle chiamate dei suoi clienti resti all’interno della propria rete (quindi senza il pagamento di commissioni ad altri operatori) . Questo spiega l’elevata redditività della sua gestione operativa. L’errore di Telefonica, comunque, è stato quello di approvare acquisizioni troppo costose che hanno avuto l’effetto di far lievitare il suo indebitamento. Il management ha avviato un processo di dismissione di asset slegati dal core business e ha tagliato il dividendo nel 2012. Nell’anno successivo ha ripreso a ridistribuire gli utili, portando lo yield al 5%, ma i nostri analisti non si aspettano un incremento della cedola fino a quando la società non avrà migliorato la sua situazione finanziaria.

Hcp
Il quarto titolo è Hcp, una società statunitense attiva nel segmento dell’edilizia ospedaliera e in particolare nei servizi relativi alla costruzione, gestione, locazione, acquisto e vendita di strutture sanitarie come ospedali, case di riposo e ambulatori. Una fetta significativa del business della società deriva dalla locazione di strutture sanitarie, un’attività che garantisce flussi di cassa costanti nel tempo, non risente della crescita dell’inflazione ed è inoltre molto profittevole. Hcp vanta un forte potere contrattuale nei confronti dei suoi clienti e i nostri analisti le riconoscono una forte posizione di vantaggio all’interno del settore di appartenenza. Il gruppo immobiliare, inoltre, dovrebbe beneficiare del maggior accesso alle cure sanitarie prodotto dalla riforma sanitaria dell’amministrazione Obama.  Questo avrà ripercussioni positive sugli utili futuri e, quindi, sul rendimento garantito agli azionisti dallo yield, ora già superiore al 5%.

Philip Morris
Nel novero delle azioni ad alto dividendo e con un solido modello di business c’è anche Philip Morris, che con una quota del 28% del mercato mondiale è leader indiscussa del settore del tabacco. Questo le permette di generare elevate economie di scala nella produzione e nella distribuzione dei suoi prodotti che, secondo i nostri analisti, rappresentano, insieme alla forza del suo portafoglio marchi, la fonte principale sul suo Economic moat. Il gruppo americano è molto ben radicato anche sui mercati emergenti e questo, a causa del favorevole trend demografico e del vuoto legislativo in materia di divieto sul fumo, favorisce la stabilità dei volumi di vendita. I nostri analisti stimano per i prossimi cinque anni un tasso di crescita medio degli utili attorno al 3% che promette di rendere il dividend yield a favore degli investitori ancora più interessante dell’attuale 4,3%.

 

Nel lungo termine titoli più rischiosi
I risparmiatori che invece hanno obiettivi di investimento di lungo termine, come ad esempio quello di finanziare gli studi dei propri figli o di crearsi un fondo integrativo per la loro pensione, hanno tipicamente la capacità di attendere più a lungo che i guadagni sperati si concretizzino e di sopportare anche una maggior volatilità dei rendimenti. In questo caso la nostra preferenza va a titoli che non necessariamente hanno un Economic moat, ma che a nostro avviso promettono di creare un elevato valore per gli azionisti. In molti casi, infatti, il mercato non riesce a valutare correttamente le dinamiche di un settore o il reale posizionamento di un’azienda e questo si traduce in quotazioni molto distanti dal reale valore delle società.

Yamana Gold
Tra i titoli maggiormente scontati troviamo al momento quelli appartenenti al comparto delle materie prime, danneggiati dal negativo andamento del prezzo delle commodity, prodotto dal rallentamento dell’economia cinese. Tra questi Yamana Gold (AUY) ed Energy Resources sembrano i più interessanti. AUY è uno dei produttori di oro a più basso costo e con il maggior potenziale di crescita al mondo. Grazie al forte investimento in nuovi progetti di esplorazione e all’acquisizione di altre società, Yamana è stata capace negli ultimi otto anni di aumentare la sua produzione di circa 20 volte. I nostri analisti sono fiduciosi che nei prossimi cinque anni l’apertura e lo sfruttamento di nuove miniere garantirà al gruppo canadese una crescita media del 13% del fatturato e del 30% dell’utile operativo. E stimano un prezzo obiettivo di 14 dollari. Una valutazione che in base alle attuali quotazioni di mercato prospetta un potenziale apprezzamento di circa il 50%.

Energy Resources
Energy Resources, la compagnia mineraria australiana di proprietà di Rio Tinto per il 70% circa del suo capitale sociale, è decisamente adatta ad investitori con un forte orientamento al rischio. L’azienda è il quinto produttore di uranio al mondo, ma l’andamento futuro della sua produzione è estremamente incerto. La resa di alcune sue miniere, infatti, non è ancora quantificabile con esattezza, mentre per altre il problema è rappresentato dall’impossibilità di procedere alla fase esplorativa a causa del mancato accordo con il precedente proprietario Mirrar, che vanta ancora diritti sul sito. I nostri analisti stimano un prezzo obiettivo pari a 4,20 dollari australiani ipotizzando nel lungo periodo un prezzo dell’uranio pari a 75 dollari (in rialzo del 100% rispetto alle attuali quotazioni di mercato) e il pieno sfruttamento dei suoi giacimenti.

Fiat Group
Nel comparto auto, Fiat Group è senz’altro uno dei titoli più convenienti. Le sinergie che si svilupperanno dall’alleanza tra la casa automobilistica italiana e Chrysler garantiranno nel tempo economie di scala più elevate, un maggior potere contrattuale nei confronti dei fornitori e un miglior posizionamento sul mercato globale. Il nuovo piano industriale è ambizioso, dicono i nostri analisti, ma non impossibile. La stima del prezzo obiettivo è pari a 14 euro ipotizzando tassi di crescita del fatturato e un rafforzamento dei margini decisamente più conservativi delle previsioni del management del Lingotto. Il mercato, invece, sembra scettico sulla capacità del gruppo di realizzare l’espansione globale promessa a causa del forte livello di indebitamento dell’impresa e quota il titolo attorno ai 7 euro.  

Exelixis
Un altro settore fortemente a sconto è quello healthcare e in particolare dei titoli del segmento biotech. Tra questi Exelixis (EXEL) e Lexicon Pharmaceuticals (LXRX) ci sembrano i più meritevoli di attenzione. EXEL è un’azienda americana attiva nel mercato dei farmaci oncologici. La strategia del gruppo è passata dalla partnership con i big del pharma, come Sanofi, Glaxo e Roche per la ricerca e lo sviluppo di nuove cure, alla produzione e distribuzione di farmaci propri. Il cambio di rotta, a nostro avviso, ha una discreta percentuale di rischio. Esso, infatti, ha distolto energia alla sua attività di ricerca, abbassando di conseguenza le aspettative sui ricavi provenienti dalle partnership che fino ad ora erano la fonte prevalente dei suoi guadagni, mentre l’efficacia del suo prodotto di punta (Cometriq) deve essere ancora provata sia dal punto di vista scientifico che commerciale. Il farmaco, comunque, sembra funzionare anche per tipologie di cancro diverse da quello alla tiroide, per il quale era stato sviluppato inizialmente, e i nostri analisti stimano un prezzo obiettivo pari a 7,5 dollari per azione.

Lexicon Pharmaceuticals
LXRX è famosa per aver applicato la tecnologia del gene knockout per la cura di diverse patologie e ora ha cinque farmaci candidati all’ultimo passaggio prima della definitiva approvazione. Sebbene la commercializzazione di questi è ancora lontana, i nostri analisti sono fiduciosi sull’ok da parte dell’autorità sanitaria americana e scommettono soprattutto sul successo dei farmaci per la cura del diabete. La nostra stima del prezzo obiettivo per il titolo Lexicon è di 3,5 dollari, circa il 60% superiore alle attuali quotazioni di mercato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Energy Resources of Australia Ltd Class A0,00 EUR0,00
Exelixis Inc34,83 USD0,52Rating
FirstEnergy Corp42,20 USD1,13Rating
Healthpeak Properties Inc21,71 USD1,31Rating
Lexicon Pharmaceuticals Inc0,77 USD-4,42
Philip Morris International Inc131,21 USD0,63Rating
Stellantis NV12,08 EUR-0,77Rating
Telefonica SA4,27 EUR-1,27

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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