Infanzia e investimenti finanziari sono concetti che raramente vengono associati. Eppure insegnare ai bambini l’uso consapevole dei soldi è per genitori ed educatori un passo fondamentale per farli diventare adulti consapevoli nell’uso del denaro. Si tratta di un work in progress: dal misurare le spese di giochi, regali e feste di compleanno, al gestire la paghetta settimanale; dal tenere un salvadanaio per i risparmi allo scrivere un diario con le spese del giorno. Christine Benz, responsabile finanza personale di Morningstar, ha raccolto e chiesto a genitori ed educatori di stilare una guida di consigli e suggerimenti.
Spendere sì, ma bene
Le spese sono necessarie ma devono essere ragionate. Un punto di partenza fondamentale per spiegare ai figli come si impiegano i soldi è, secondo alcuni pedagogisti che hanno partecipato alla discussione sul forum di Morningstar.com, quello di discutere insieme le scelte (e soprattutto dare le ragioni) di una spesa. Il messaggio deve essere quello che “Si spende per qualcosa che ha valore, non si sperpera”.
Un adulto deve porsi da esempio. L’ideale è essere concreti, con frasi del tipo “Compriamo un’auto usata, piuttosto che comprarne una nuova di zecca”. Anche presentare diversi scenari può agevolare nella comprensione di come impiegare saggiamente i soldi. Si possono porre ai bambini dei quesiti di ragionamento: quanto merita quell’acquisto? In un altro negozio è in saldo o costa meno? E’ proprio necessario comprarlo ora o è meglio aspettare che sia scontato oppure rimandarlo a una futura lista di regali di Natale o del compleanno? Spesso l’attesa aumenta anche la soddisfazione verso l’oggetto desiderato e il sapere di averlo ottenuto risparmiando dà maggiore soddisfazione.
La paghetta aiuta
Dare un budget settimanale ai propri figli può aiutarli nel processo decisionale di come impiegare al meglio i soldi. In caso contrario, non hanno la percezione di come ogni richiesta ed esigenza (le caramelle, il gelato al bar, il fumetto in edicola, e così via) influiscano sul portafoglio. Affidare loro una somma di denaro significa renderli responsabili della gestione delle piccole spese personali e farli riflettere sul rapporto costo-beneficio. Le prime volte può essere fallimentare, ma l’errore è educativo.
Un altro elemento utile è far capire loro che gli extra o le spese fisse aumentate di prezzo (anche se poco), a lungo andare possono diventare invece onerosi. E’ bene guardare in prospettiva, ampliando il raggio visivo: 10 euro in più al mese possono sembrare pochi, ma in un anno significa averne spesi 120, che si potevano invece risparmiare.
Dopo la spesa, il risparmio
Se la spesa è necessaria, il risparmio è d’obbligo. I bambini e gli adolescenti vanno abituati a mettere da parte qualcosa. Quando si ricevono dei soldi, mentalmente diamo loro una destinazione (spesa, risparmio, investimento o beneficenza). Usare questa scomposizione con i propri figli e spiegare loro la differenza tra mettere via i soldi e investirli nel breve o nel medio/lungo termine è un ottimo metodo per far assumere loro responsabilità finanziarie. Le percentuali monetarie da attribuire ai quattro scomparti vanno negoziate in anticipo e, nel corso degli anni, cambiano sensibilmente.
Un altro modo è dare ai figli uno “stipendio” per un lavoretto compiuto a seconda della sua qualità. Come per gli adulti, si può trattenere una parte di quella somma, come deposito che gli sarà restituito in futuro (magari alla maggiore età). Se è stato messo in banca o in posta può essere riconsegnato con gli interessi.
Se va male, ci perdo io!
Sin da piccoli è necessario assumersi le proprie responsabilità. Quando le pretese di spesa dei figli superano le necessità base, allora è giusto che siano loro a darsi da fare per soddisfare i loro bisogni secondari. Possono intraprendere piccoli lavori part time durante gli anni scolastici e garantirsi quello che desiderano con le proprie forze. Non solo li renderà responsabili, ma anche fieri e orgogliosi di esserci riusciti.
Guadagnare per spendere tutto e subito in sfizi non è coerente e utile ai fini della propensione al risparmio. L’adolescente ai primi guadagni spesso brucia subito tutto. Insegnare a risparmiare può essere difficoltoso, ma non bisogna perdere la pazienza e la speranza: spesso un terreno improduttivo in un determinato momento, diventa fertile in un altro.
L’importanza della comunicazione
Il tema conduttore di tutte le strategie presentate per educare i giovani all’uso corretto e consapevole delle finanze è quello del flusso di comunicazione e del dialogo aperto in casa, così come a scuola. Non si deve aver paura di parlare di soldi o escludere i figli dai problemi economici dell’ambiente domestico. Partecipare, anche sotto forma di gioco o di simulazioni può rivelarsi il miglior modo per far passare un concetto o un messaggio difficile. E’ quello che si propone di fare, ad esempio, il Museo del Risparmio di Torino, in collaborazione con le famiglie e con le scuole attraverso incontri e percorsi didattici e formativi sul denaro, il portafoglio, gli investimenti, i risparmi e la pianificazione per il futuro.
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