A maggio, i fondi obbligazionari si confermano in cima alle preferenze degli investitori europei. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report, hanno raccolto 14,13 miliardi di euro (12,4 miliardi ad aprile). Aumenta il divario rispetto ai prodotti bilanciati, che hanno registrato sottoscrizioni nette per 8,85 miliardi (9,9 miliardi ad aprile). Seguono gli alternativi, che si caratterizzano per l’adozione di strategie di investimento simili a quelle degli hedge fund, con 4,19 miliardi, il valore più basso dall’inizio dell’anno, che però è stato più elevato di altre classi di attività in termini di crescita organica, ossia di flussi in percentuale del patrimonio iniziale al netto della performance di mercato (+2,03%). Diminuisce la raccolta degli azionari, che si ferma a +1,64 miliardi.
Nel complesso, i fondi a lungo termine hanno registrato sottoscrizioni nette per 30,4 miliardi, a cui vanno aggiunti 7,04 miliardi dei monetari. Per questi ultimi, 920 milioni provengono dai risparmiatori francesi, che più di altri in Europa, li considerano un modo per parcheggiare la liquidità. Da inizio anno, tali prodotti hanno raccolto 29,84 miliardi in tutto il Vecchio continente.
A maggio si è consolidato anche un altro trend: il ritorno verso gli obbligazionari dei mercati emergenti in valuta forte (principalmente dollaro), che hanno ricevuto flussi netti per 2,87 miliardi. Sono andati bene anche i fondi in divise locali dei paesi in via di sviluppo (+1,74 miliardi). Infine, maggio è stato il terzo mese consecutivo di raccolta netta positiva per gli azionari emerging (+1,46 miliardi).
Tra gli obbligazionari, dopo quelli emergenti, i più richiesti sono stati i flessibili e i diversificati, mentre tra i bilanciati hanno brillato quelli prudenti. Per gli alternativi, le strategie più richieste sono state i long/short debt (posizioni corte e lunghe sul debito globale) e i multistrategy (che combinano diverse tattiche). Come spiega Ali Masarwah del Morningstar European fund flow team, le scelte degli investitori nel reddito fisso indicano che si stanno preparando a un rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Inghilterra.
L’attuale contesto di bassi tassi di riferimento, in particolare nell’area euro, può spiegare i continui deflussi dai fondi obbligazionari a brevissimo termine e dai garantiti. A maggio, i riscatti hanno interessato anche alcuni comparti azionari specializzati su singoli paesi, in particolare il Regno Unito, la Germania e gli Stati Uniti (relativamente alla categoria large cap growth).
Tra le principali società di gestione di fondi a lungo termine, al primo posto per flussi netti a maggio si colloca BlackRock, seguita da Pioneer Investments, JP Morgan, Ubs, M&G, Allianz Global Investors e Nordea, tutte sopra il miliardo. Le più colpite dai riscatti, invece, sono state Carmignac, Pimco ed Eurizon Capital.
A livello di singoli fondi, sale al primo posto, con flussi netti sopra il miliardo di euro, M&G Optimal income (rating Silver), che è divenuto il secondo più grande in Europa per asset gestiti, dopo Templeton global bond (Silver). Scende al terzo posto Templeton global total return (Bronze). Tra i comparti di dimensioni extra-large, i più colpiti dai riscatti sono stati Carmignac Patrimoine (Silver) e Pimco Gis Total return bond (Gold).
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