Alibaba&C a caccia di grandi firme

Il colosso cinese dell’e-commerce vuole conquistare i marchi più esclusivi. Il motore di ricerca russo Yandex punta sugli inserzionisti e eBay apre alle opere d’arte.

Marco Caprotti 25/09/2014 | 09:57
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Internet diventa sempre più glamour. Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce che è sbarcato con un Ipo record a Wall Street, punta a conquistare i marchi più esclusivi. Per farlo li sta convincendo ad aprire i propri negozi virtuali sui siti parte di Alibaba. In cambio, il gruppo promette loro la lotta contro beni contraffatti o venduti da negozi non autorizzati. Stando a quanto scrive il Wall Street Journal, il gruppo fondato da Jack Ma avrebbe persuaso Burberry, Estée Lauder e Clinique.

Non appena hanno aperto i loro store sul sito Tmall, i prodotti con quei marchi venduti da parti terze sono scomparsi dal sito. Al contrario, il numero di rivenditori non autorizzati di prodotti Gucci - che non ha un negozio su Alibaba - a giugno è cresciuto a 69 dai 63 di aprile. Lo stesso trend si è visto per i capi d’abbigliamento firmati Giorgio Armani e Ralph Lauren, anch’essi assenti su Tmall. L’intervento del sito del commercio elettronico può essere potenzialmente efficace ma, secondo gli analisti, la riuscita dell'intento è difficile.

Opere d’arte sul web
eBay e la casa d’aste Sotheby’s, intanto, hanno annunciato di voler lanciare una piattaforma per vendere e acquistare opere d’arte e oggetti online. La notizia arriva mentre aumentano i collezionisti che comprano prodotti di lusso sul web, anche attraverso i loro smartphone. Nel 2013 le offerte su Internet hanno rappresentato il 17% di tutti gli oggetti venduti da Sotheby’s, in aumento del 36% rispetto al 2012. Il mercato globale dell'arte ha un giro d'affari di 65 miliardi di dollari, mentre le aste online entro il 2020 potrebbero raggiungere 13 miliardi secondo le stime della multinazionale con sede a New York.

Lusso per frenare Google
Per qualcuno il lusso è anche un sistema per uscire dai confini nazionali e cercare di arginare la concorrenza. E’ il caso di Yandex, il più famoso motore di ricerca in Russia che ha deciso di andare a caccia di inserzionisti pubblicitari esteri. Target privilegiati sono i brand più esclusivi per i quali la clientela russa rappresenta una delle più importanti fonti di reddito. Secondo i gestori del sito si tratta di un buon sistema per combattere l’avanzata di Google. Nel 2011, secondo i dati elaborati dalla società di ricerca LiveInternet, il 65% delle ricerche via web in Russia e paesi limitrofi (compresa la Turchia) passava da Yandex. Da gennaio a settembre di quest’anno la sua quota è scesa al 60%, mentre quella del search engine americano è salita dal 27% al 30%. Le potenzialità della Russia dal punto di vista commerciale, secondo il sito russo dovrebbero interessare gli inserzionisti: 144 milioni di potenziali consumatori e una crescita del 25% l’anno delle attività di e-commerce. 

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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