Ingram cresce in doppia cifra nel terzo trimestre, anche se i margini di profitto si mantengono bassi. Nell’ultimo mese il gruppo americano attivo nel settore dell’Information Technology ha visto salire la capitalizzazione di mercato del 12%, ma il titolo è scambiato ad un tasso di sconto del 10% rispetto alla nostra stima del fair value che è pari a 30 dollari.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le vendite sono salite dell’11% grazie alle ottime performance ottenute in Nord America e America latina (rispettivamente +19% e +17%), che hanno compensato la contrazione della regione Asia Pacifico (4%). Tuttavia il margine operativo ha registrato un’espansione di soli 37 punti base (ora pari a 1,39%) a causa del forte peso in portafoglio di attività a basso valore aggiunto.
Crescita per acquisizione
Ingram compete in un mercato in cui l’offerta si fa sempre più standardizzata e le aziende devono agire in maniera aggressiva sul prezzo. Questo fa si che nonostante l’azienda abbia una presenza globale e detenga il 30% circa del mercato IT, non riesca ad avere una redditività del capitale tale da evidenziare la presenza di una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat).
Ingram ha adottato in questi anni la strategia investire non solo in acquisizioni di grosse dimensioni, ma anche di piccole aziende attive in nicchie di mercato, allo scopo di ampliare la gamma di attività in portafoglio e di sfruttare l’ampia rete distributiva per sviluppare al massimo il proprio business. Negli ultimi tre anni il giro d’affari del gruppo è cresciuto a un tasso del 7% annuo. I nostri analisti si aspettano che nei prossimi cinque il ritmo scenda leggermente mantenendosi attorno al 5% a causa del persistere delle condizioni di debolezza in Europa e nei paesi asiatici, mentre il margine operativo dovrebbe mantenersi stabile all’1,3%.
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