Il mercato sconta Schneider Electric

Il titolo del gruppo francese è salito in Borsa dopo i buoni dati del terzo trimestre, ma continua a essere scambiato su valori inferiori al nostro fair value.  

Francesco Lavecchia 13/01/2015 | 14:28
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Schneider Electric resta a sconto nonostante i guadagni seguiti all’ultima trimestrale. Il titolo è salito del 7% sulla scia dei conti del gruppo che hanno mostrato una crescita del fatturato del 7% rispetto allo scorso anno, per effetto delle buone performance realizzate dai segmenti industria e costruzioni, e, per la prima volta dal 2011, un progresso (anche se marginale) dei ricavi nel Vecchio continente.  Il prezzo delle azioni viaggia ora attorno ai 60 euro, su livelli inferiori di circa il 15% rispetto al nostro fair value che è pari a 73 euro.

Modello di business vincente
L’azienda francese si occupa della distribuzione di energia elettrica e offre ai suoi clienti business (attivi nel settore industriale, real estate, infrastrutture, utility) soluzioni per la sicurezza, per il miglioramento dell’efficienza energetica e anche servizi per l’automatizzazione del controllo dei consumi. Le imprese che cercano di diventare più produttive ed efficienti spesso cercano di eliminare i processi manuali e questo gioca a favore di Schneider Electric. Il legame tra fornitore e cliente, in questo caso, diventa molto più stretto e difficile da sciogliere, poiché cambiare fornitore dopo l'implementazione iniziale è costoso. L’azienda francese, quindi, può fare affidamento su contratti di lunga durata e questo le garantisce un maggior potere contrattuale e, quindi, margini di profitto più elevati.

Le previsioni degli analisti
I nostri analisti ipotizzano una crescita media del fatturato del 5,8% per i prossimi cinque anni, sostenuta dalla domanda proveniente dal settore manifatturiero e da quello delle infrastrutture. Durante la lunga fase di recessione che ha caratterizzato l’economia del Vecchio continente negli ultimi anni, Schneider Electric ha provveduto a razionalizzare i costi. I frutti di questa operazione iniziano a vedersi ora, con il miglioramento rispetto allo scorso anno del margine Ebitda. Il management prevede un suo ulteriore allargamento nei prossimi anni per effetto delle sinergie con Invensys (azienda britannica acquisita nel dicembre del 2013 e attiva nel settore dell’ingegneria e dell’information technology), ma in base alle nostre stime questo dovrebbe mantenersi sotto i livelli massimi raggiunti nel 2008 (15,20%). 

 

Per leggere l'analisi completa su Schneider Electric clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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