I numeri realizzati dalla Borsa di Shanghai sono da brividi. Negli ultimi 12 mesi l’indice Composite ha guadagnato oltre il 90% (+22% da inizio anno). Alla performance del mercato cinese hanno contribuito vari fattori. Il negativo andamento registrato prima di quel momento (le perdite accumulate fino ad aprile 2014, a un anno, ammontavano a circa il 16%) ha preparato il terreno al rally di Borsa.
La stabilità della politica monetaria della Banca centrale, la bassa crescita dell’inflazione e il forte calo del prezzo delle materie prime hanno fornito un quadro macroeconomico favorevole a migliorare le aspettative sugli utili futuri. Ma a dare il gas al listino di Shanghai è stata la riforma dello “stock connect”, la riforma varata dal Governo nel novembre scorso che permette agli investitori non cinesi di avere accesso diretto a gran parte del mercato azionario quotato a Shanghai (mentre prima era condizionato all’ammissione in alcune liste di operatori istituzionali selezionati).
Da allora, infatti, l’indice Composite ha visto salire la sua capitalizzazione di mercato di circa il 60%. Trovare buone occasioni di investimento non è quindi un lavoro semplice, date le attuali valutazioni ma, secondo le nostre analisi, non è ancora scaduto il tempo per buttare un altro sguardo alla Cina.
Opportunità nel settore chimico
Jiangsu Chengxing Phosph Chemicals (Isin: CNE000000R51) è una società leader nella produzione, distribuzione e vendita di sostanze chimiche come l’acido fosforico e il fosforo giallo. L’azienda ha una struttura fortemente integrata, grazie alla proprietà di siti minerari e di impianti produttivi. Questo le permette di mantenere margini di profitto superiori alla media.
Il 2014 si è concluso con un fatturato di circa 2,6 miliardi di yuan (in crescita del 5,5% rispetto allo scorso anno) e con un utile operativo quasi raddoppiato. L’esercizio 2013 è stato negativo per il gruppo cinese, che ha toccato il punto più basso delle vendite negli ultimi cinque anni, quindi facile da battere nel confronto, ma il miglioramento delle profittabilità fa ben sperare in ottica futura. Nonostante un rendimento di oltre il 50%, realizzato da inizio anno, il titolo risulta scambiato ancora a sconto rispetto al nostro fair value di 9,78 yuan*.
Beijing Xinwei Telecom non ha smesso di crescere
Beijing Xinwei Telecom Technology (Isin: CNE000001FK2) si occupa di comunicazione a 360 gradi. Dai servizi di telecomunicazione tradizionali ai sistemi wireless, dagli apparecchi di emergenza alle reti informatiche. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha guadagnato il 142% della sua capitalizzazione di Borsa, ma a nostro avviso non ha ancora terminato la sua corsa. Il suo prezzo di mercato si aggira attorno ai 44,50 yuan, mentre il nostro fair value è pari a 46,37*.
Il 2013 è stato un anno deludente per quanto concerne il fatturato, in calo del 6% rispetto a quello precedente, ma positivo sul piano degli utili. L’Ebit, infatti, ha toccato quota 11 milioni (rispetto al passivo di 12 milioni realizzato nel 2012), grazie ad un significativo taglio dei costi operativi. L’azienda non ha ancora pubblicato i risultati del 2014, ma le aspettative sono per una crescita degli utili d’esercizio anche grazie alle ultime acquisizioni.
Il mercato continua a scontare Pengxin International Mining
Pengxin International Mining Co., Ltd (Isin: CNE000001F54) è attiva nella produzione e nella distribuzione, sia sul mercato interno che all’estero, di minerali e prodotti derivati come ad esempio il nichel e il catodo di rame, nonché di sostanze chimiche come fluoro acetato di etile e stirene. Il titolo ha registrato una performance del 157% negli ultimi 12 mesi (+45,78% da inizio anno), ma in base alle nostre stime ha ancora margini di apprezzamento. Le azioni del gruppo cinese sono state scambiate al 17 aprile attorno ai 15,60 yuan, a un tasso di sconto di circa il 5% rispetto al nostro fair value che è pari a 16,26 yuan*.
Pengxin ha visto crescere il fatturato del 50% nel 2013, ma la contestuale espansione dei costi operativi, dovuti all’allargamento della sua struttura, ha prodotto una significativa contrazione dei margini di profitto. L’Ebit è sceso di oltre 1.000 punti base, dal 23% all’11,7% e il margine netto si è dimezzato, precipitando dall’8,74% al 4,45%. La redditività dell’azienda si mantiene comunque su valori superiori alla media e in base alle nostre stime questo evidenzia una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore (Economic moat).
Luoyang Glass prima nel vetro
Luoyang Glass (Isin: CNE000000J51) fabbrica e distribuisce lastre di vetro. L’azienda fornisce anche servizi accessori alla clientela, detiene brevetti per nuove tecnologie e ha un volume di produzione di circa 26 milioni di casse all’anno che vende non solo all’interno dei confini nazionali, ma anche in Europa e negli Stati Uniti. La società, nata su iniziativa statale all’interno del primo piano quinquennale nel 1956, è stata acquisita nel 2007 da China National Building Material Corporation (anch’essa statale). Nonostante l’ingresso in un conglomerato di società attive nel settore costruzioni, i numeri di Luoyang Glass non sono cambiati in meglio. L’andamento del fatturato e dei margini di profitto è stato altalenante, tuttavia i dati del 2014 fanno ben sperare per la crescita dei ricavi e per ritorno all’utile d’esercizio. A nostro avviso il mercato continua a sottovalutare le potenzialità della società e, nonostante una performance da inizio anno del +80%, il titolo risulta scontato del 15% rispetto al nostro fair value che è pari a 15,02 yuan*.
Per Yunnan Jinggu Forestry il peggio è alle spalle
Yunnan Jinggu Forestry (Isin: CNE0000014C9) produce e vende prodotti chimici forestali come la trementina, colofonia e altri. La società è attiva anche nella gestione di piantagioni, nella produzione di legname e, attraverso una delle sue controllate, nello sviluppo e distribuzione di immobili residenziali. Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 46%, ma continua a essere scambiato a prezzi convenienti. Le azioni della società cinese sono negoziate attualmente attorno ai 14,55 yuan, mentre la nostra valutazione è pari a 16,34 yuan (10% di sconto).
Dopo un 2013 molto positivo, con ricavi più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, Yunnan Jinggu si appresta a mettersi alle spalle un esercizio complicato, caratterizzato dal forte calo della domanda e da un passivo di bilancio tra i 32 milioni e i 46 milioni di yuan (stando alle stime comunicate dal management). L’azienda non riesce a dare continuità ai suoi risultati e questo evidenzia la mancanza di una posizione di vantaggio all’interno del settore.
*La valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.