Falsa partenza per Ford

La casa automobilistica americana ha pagato nel primo trimestre il caro dollaro e l’aumento dei costi legato al lancio dei nuovi modelli. La seconda parte dell’anno promette di regalare maggiori soddisfazioni e il titolo è scambiato a sconto rispetto al nostro fair value. 

Francesco Lavecchia 29/04/2015 | 16:48
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Ford delude le attese, ma gli analisti danno fiducia al gruppo americano e confermano il fair value a quota 22 dollari per azione.

Nel primo trimestre dell’anno l’azienda ha mancato le nostre previsioni sul fatturato, calato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di 2,1 miliardi di dollari, e sugli utili per azione (pari a 0,23 dollari contro gli 0,26 stimati). Il management ha attribuito il 70% della contrazione dei ricavi al negativo effetto del tasso di cambio, ma i conti della casa automobilistica pagano anche i maggiori costi di produzione (ad eccezione delle materie prime) e di quelli di ingegneria, dato il prossimo lancio di nuovi modelli sul mercato americano.

“Continuiamo a essere d'accordo con la società che i risultati dovrebbero migliorare notevolmente durante l'anno”, dice David Whiston analista azionario di Morningstar. “Il 2015 sarà un esercizio atipico, nel quale i risultati migliori saranno raggiunti nella seconda metà poiché nella prima sono state sostenute la maggior parte delle spese legate al lancio dei nuovi modelli”.  Nel mercato dell’America del Nord sarà concentrato il numero maggiore del modelli come la nuova generazione del pick-up F-150 e il restyling della Lincoln MKX, della Ford Edge e del crossover Ford Explore.

Le previsioni degli analisti
Il fatturato prodotto dalla joint venture con la cinese Chongqing Changan Automobile è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e crediamo che questo possa rappresentare un altro driver della crescita futura del gruppo.

Nonostante ci aspettiamo che il tasso di cambio continui a deprezzare le vendite del gruppo fuori dai confini nazionali, le nostre aspettative per i prossimi cinque anni sono per una crescita del fatturato a un tasso medio del 5%, mentre il margine operativo dovrebbe stabilizzarsi attorno al 4,4%. Tali previsioni, inoltre, sono supportate anche dalla decisione del management di alzare le guidance di fine anno relative al margine operativo del suo segmento Nord America (ora visto nel range tra l'8%  e il 9%). Il segmento Sud America, invece, continuerà a soffrire il caro dollaro e l’elevato tasso di inflazione.

 

Per leggere l'analisi completa su Ford Motor clicca qui.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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