Sgombriamo il campo da ogni possibile dubbio: il portafoglio perfetto è come l’El Dorado, non esiste. La sua costruzione, infatti, è molto simile alla preparazione di una ricetta: un mix di ingredienti ed esperienza il cui successo rimane molto soggettivo. E proprio come per una ricetta, quello che conta è utilizzare diversi componenti che però siano in grado di unirsi e dare un risultato coerente. Perciò, il punto da cui partire nella costruzione del proprio portafoglio finanziario è la diversificazione.
Il concetto è piuttosto semplice: possedere un ventaglio di strumenti finanziari in modo da ridurre il rischio complessivo. L’idea di base è di avere dei componenti che compensino l’eventuale discesa di altri. Per questo, un portafoglio ben diversificato avrà nel medio-lungo periodo una volatilità piuttosto bassa.
Diversificazione fa rima con qualità
Ma attenzione, il grado di diversificazione non dipende tanto dal numero di investimenti presenti, ma piuttosto dalla loro tipologia. Infatti, la cosa importante è che i suddetti investimenti non siano correlati tra loro, o lo siano debolmente, il che significa in pratica che i vari rendimenti si muovano in maniera indipendente l’uno dall’altro. Ecco perché è importante avere un’idea di come gli strumenti che si hanno in portafoglio si influenzino a vicenda, anche nel caso di allocazioni formate da più fondi comuni, nonostante essi siano già di per sé veicoli composti da tanti titoli e quindi diversificati.
Il coefficiente di correlazione serve proprio a misurare questo rapporto: varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna correlazione tra i due fondi. Un coefficiente pari a 1 significa che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due strumenti si muovono assieme, se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro, e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.
Calcolare il coefficiente di correlazione del proprio portafoglio è un esercizio piuttosto complesso. Per avere un’idea di ordine generale, che comunque può già essere molto utile a evitare eventuali sovrapposizioni, abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione delle 15 principali categorie Morningstar, a uno, tre e cinque anni. Per intrerpretare le tabelle, che verranno aggiornate mensilmente, si possono seguire i colori: più la casella tende al verde, più la correlazione sarà elevata; al contrario, più la casella tende al rosso, più il coefficente sarà negativo.
Le categorie oggetto dell’analisi sono le seguenti. I numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle.
- Obbligazionari Corporate EUR
- Obbligazionari Diversificati EUR
- Obbligazionari Governativi EUR
- Obbligazionari High Yield EUR
- Obbligazionari Inflation-Linked EUR
- Obbligazionari Flessibili EUR
- Obbligazionari Diversificati USD
- Obbligazionari Paesi Emergenti
- Azionari Europa Large Cap Blend
- Azionari Area Euro Large Cap
- Azionari Giappone Large Cap
- Azionari USA Large Cap Blend
- Azionari Asia-Pacifico ex. Giappone
- Azionari America Latina
- Azionari Europa Emergenti
Coefficienti di correlazione a un anno (l’universo dei fondi è su base europea; dati mensili)
Coefficienti di correlazione a tre anni (l’universo dei fondi è su base europea; dati mensili)
Coefficienti di correlazione a cinque anni (l’universo dei fondi è su base europea; dati mensili)
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