Quando si tratta di gestione del risparmio, le persone fanno la differenza, anche tra gli alternativi. Qualità, esperienza, investimento personale del manager nel fondo che guida sono infatti alcuni degli elementi qualitativi essenziali per il successo di queste strategie.
Tra i fondi europei non tradizionali disponibili alla vendita in Italia ci sono sette medaglie (tutte Bronze) assegnate dal team di ricerca di Morningstar. Questi comparti, che gli analisti ritengono possano sovraperformare i propri concorrenti, appartengono a diverse categorie, dal long/short azionario al market neutral, passando per il multistrategy.
Questa tipologia di fondi va comunque maneggiata con cura. Malgrado il recente entusiasmo, rappresentano ancora una fetta relativamente modesta dei portafogli degli investitori europei (leggi qui l’articolo sui flussi). Un altro aspetto da tenere d’occhio sono i costi totali (in particolare la struttura delle commissioni di performance spesso presenti), per capire se il prezzo da pagare è troppo alto.
I fondi alternativi (il riferimento qui è ai fondi aperti disponibili agli investitori retail e conformi alla normativa Ucits) sono, appunto, alternativi all’investimento tradizionale in azioni, obbligazioni e liquidità long-only (che prevede cioè quasi esclusivamente posizioni di acquisto e punta sulla crescita dei corsi finanziari). Questi prodotti adottano di solito strategie complesse e prevedono un’ampia flessibilità in termini di investimento in derivati e possibilità di avere posizioni “corte” (ribassiste). Per questa ragione hanno generalmente una bassa correlazione rispetto ai principali indici di mercato, un elemento importante nell’ottica di costruzione di un portafoglio diversificato.
Morningstar classifica questi comparti a seconda della loro strategia, area geografica o classe di attivo di riferimento. Ma anche all’interno di una stessa categoria, esistono tra i prodotti differenze sostanziali sul mandato di investimento, sul livello di rischio e sugli obiettivi di performance. Questi elementi ne rendono più complessa la comparabilità (si aggiungono poi diverse criticità legate alla rappresentazione delle posizioni in derivati), e richiedono uno studio ancora più attento delle fonti di rischio e di rendimento.
Absolute Insight Emerg Mkt Debt Ap GBP, Categoria Morningstar Alt – Long/Short Debt
Il gestore responsabile, Colm McDonagh, è a capo del team dedicato ai mercati emergenti di Insight Investments dal 2008. Il fondo ha il duplice obiettivo di generare un rendimento positivo per periodi rolling di 12 mesi e, sul medio termine, superiore al tasso LIBID a tre mesi di quattro punti percentuali con una perdita massima inferiore al 3%. Un meccanismo di stop-loss automatico per tutte le posizioni aiuta a contenere i ribassi del portafoglio. Questo offre agli investitori un’esposizione al debito dei paesi emergenti attraverso una selezione delle migliori idee di investimento long/short del team di gestione. Normalmente le singole posizioni hanno un peso del 3% e fino al 5-7% per le scommesse principali. Durante il suo mandato il gestore ha mancato, in alcuni periodi (2011, 2013) il primo obiettivo, ma ha raggiunto il secondo scopo. Le spese correnti sono comunque relativamente elevate, essendo pari all’1,74% (si aggiunge una commissione di performance del 10% per i rendimenti al di sopra del tasso LIBID a tre mesi, con high water mark - cioè il meccanismo per cui il cliente paga solo quando il valore del fondo supera i precedenti massimi).
Absolute Insight Eq Mkt Netrl Ap€, Categoria Morningstar Alt – Market Neutral - Equity
Un team di sette gestori guida questa strategia a ritorno assoluto. Tre di essi ne sono responsabili dal 2007. Gli analisti hanno un’opinione positiva di questo team, che fa della stabilità e coesione il proprio punto di forza. Ciascun membro è responsabile per la gestione di un numero variabile di “pair trades” (una strategia di arbitraggio non direzionale tra due titoli correlati): questi sono identificati prevalentemente facendo ricorso a un’analisi bottom up dell’universo di investimento, in cui vengono prima individuati titoli con potenziale di crescita o di ribasso interessante, e viene poi implementata una strategia di copertura (tramite un indice di mercato, di settore o un’altra azione), in modo da avere un’esposizione neutrale al mercato. La gestione del rischio poggia, anche in questo caso, su meccanismi di stop-loss e vincoli su esposizione netta (+/- 10% degli asset) e beta (+/-0,15). Il fondo ha generato fin dal lancio un rendimento positivo superiore a un investimento in liquidità e con una volatilità estremamente contenuta (1,49% negli ultimi tre anni). I costi sono inferiori alla media dei concorrenti e rappresentano di conseguenza un elemento positivo.
Anima Star Europa Alto Potenziale A (e il clone irlandese Anima Star High Potential Europe), Categoria Morningstar Alt - Long/Short Equity - Europe
Gestito da Lars Schickentanz, responsabile del desk azionario di Anima, questo fondo, secondo gli analisti, è un opzione interessante per chi cerca un’esposizione long/short flessibile al mercato azionario europeo. Il comparto non ha obiettivi di rendimento predeterminati, ma mira a generare un rendimento positivo in ogni condizione di mercato. Il processo si articola su tre pilastri: un’esposizione lunga a un insieme di titoli azionari europei che rappresentano le migliori idee di investimento del team; un portafoglio di copertura dinamica tramite posizione corte su indici di mercato o settoriali; un portafoglio di “pair trades”. Un meccanismo di stop-loss a livello di performance settoriale e un limite di volatilità (6%) hanno la funzione di contenere il rischio, mentre l’esposizione azionaria netta (che può essere negativa) oscilla in condizioni normali tra il 15% e il 50% del fondo. A settembre 2015 quest’ultima era pari al 20% circa, con posizioni corte sui settori energia e materiali di base. I costi sono, nel complesso, relativamente alti: alle spese correnti si aggiunge una commissione di performance del 20% di qualsiasi rendimento positivo (con meccanismo di high water mark). Questo elemento raffredda ma non condiziona l’opinione positiva degli analisti sul fondo e in particolare sul gestore responsabile.
BSF European Absolute Return A2, Categoria Morningstar Alt - Long/Short Equity – Europe
Vincent Devlin ha oltre 18 anni di esperienza di investimento e guida il comparto dal suo lancio (febbraio 2009), dopo essere approdato in BlackRock, insieme ad un gruppo di sette gestori, da SWIP. Tra questi vi era anche Nigel Bolton, che ha contribuito all’organizzazione del team (composto da 15 analisti) secondo responsabilità settoriali. L’obiettivo dei manager è superare il rendimento del tasso LIBOR a tre mesi con un livello di rischio inferiore ai fondi tradizionali, attraverso un’esposizione netta al mercato variabile tra il +20 e il -10%. Il processo si basa principalmente sull’analisi fondamentale delle singole società. Il portafoglio conta tipicamente tra le 50 e le 100 posizioni. Durante il loro mandato i gestori hanno raggiunto il proprio obiettivo di rendimento, mentre la struttura commissionale secondo gli analisti potrebbe essere migliorata: pur essendo inferiori alla media delle classi retail dei i fondi nella stessa categoria, le spese correnti non sono basse (1,86% per la classe A2). Anche in questo caso è presente una commissione di performance pari al 20% dei rendimenti superiori al tasso LIBOR a tre mesi (un benchmark non appropriato secondo gli analisti), con meccanismo di high water mark.
BSF Fixed Income Strategies A4 EUR, Categoria Morningstar Alt – Debt Arbitrage
Michael Krautzberger, gestore del BGF Euro Bond (rating Gold) e vincitore del premio Morningstar European Bond Manager of the Year nel 2014, è l’architetto di questa strategia absolute return sul reddito fisso. Si propone di aggiungere valore tramite una serie di scommesse sul valore relativo, con posizioni lunghe e corte e un livello di duration che oscilla tra i -3 e i +3 anni. Il suo obiettivo è generare un rendimento del 2-3% al di sopra del tasso di mercato privo di rischio EONIA. Dal suo lancio nel settembre 2009 e fino a fine agosto 2015 ha centrato il bersaglio, realizzando un ritorno annualizzato del 2,97%. Le spese correnti sono in linea con la media dei concorrenti.
DWS Concept Kaldemorgen LC, Categoria Morningstar Alt - Multistrategy
Questo fondo multi-asset gode di un mandato estremamente ampio e prende il nome dal gestore responsabile Klaus Kaldemorgen, il quale ha costruito in passato un buon track record con mandati azionari globali. Dal febbraio 2013 il manager è esclusivamente focalizzato sulla gestione di questa strategia, che prevede un investimento senza vincoli geografici o di asset class. L’obiettivo del fondo è catturare i due terzi dei rialzi e un terzo dei ribassi dell’indice MSCI World attraverso un processo di tipo “top down” in cui l’asset allocation (con posizioni lunghe e corte) tra azioni, obbligazioni, liquidità, valute e oro svolge un ruolo primario. L’esposizione azionaria ha oscillato in passato tra lo 0% e il 45% in condizioni normali, ed è stata negativa per brevi periodi di tempo. Nel complesso il gestore gode di ampia libertà, ma ci sono vincoli in termini di perdita massima e volatilità (sotto al 10%). Sul fronte dei costi, oltre alle spese correnti (1.61%) si aggiunge una commissione di performance pari al 15% dei rendimenti superiori al tasso EONIA (con high water mark), una struttura che, secondo gli analisti, non è ideale dato il profilo di rischio del comparto.
SLI Global Absol Ret Strat A Acc, Categoria Morningstar Alt - Multistrategy
Uno dei più grandi fondi europei per patrimonio in gestione (il totale degli asset under management per questa strategia è vicina ai 40 miliardi di sterline), è stato più volte nelle cronache recenti a causa degli ingenti flussi in entrata. Il team di analisti di Morningstar non ritiene che i rischi legati al livello delle masse compromettano la qualità complessiva del prodotto, data la liquidità degli investimenti sottostanti. Il fondo ha un obiettivo di rendimento pari all’EURIBOR + 5% su periodi rolling di tre anni, con una volatilità compresa tra il 4% e l’8%. Il portafoglio è strutturato su quattro insiemi di strategie che hanno un peso variabile: un primo gruppo di posizioni lunghe su diverse asset class con un orizzonte temporale di tre anni, un secondo focalizzato sulla selezione titoli, un insieme di pair trades e infine una serie di posizioni direzionali di tipo tattico. Nel complesso, pur avendo diverse posizioni corte, l’esposizione netta al mercato del fondo è normalmente positiva e compresa in un intervallo tra il 20 e il 50% del patrimonio. Il team di gestione (che dal 2011 ha perso diversi elementi importanti) conta in totale 44 professionisti, diretti da Roger Sadewsky e Guy Stern. Si aggiunge un team di 10 analisti dedicati al risk management. Le spese correnti (1,69%) sono allineate alla mediana di categoria e non sono previste commissioni di performance.
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