Le trimestrali fanno sorridere l’industria dell’auto americana. I dati relativi alle vendite e i conti societari di Ford e General Motors hanno confermato lo stato di salute del mercato Usa, ma le azioni del comparto non hanno preso il volo e continuano a essere scambiate a prezzi convenienti.
Ford
Ford ha superato il consensus del mercato registrando una crescita del fatturato del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se la contrazione del reddito operativo prodotta dal rallentamento delle vendite in sud America, Medio oriente e Africa ha costretto gli analisti di Morningstar a ridurre a 20 dollari per azione (dai 22 dollari) il fair value del titolo. Nonostante questo, però, le azioni della casa americana continuano a essere scambiate a un tasso di sconto elevato.
I numeri del gruppo sono stati positivi in tutti i segmenti di prodotto (dalle utilitarie ai veicoli commerciali). Il modello più venduto è stato il pick-up (+16,4% nelle vendite, miglior risultato negli ultimi nove anni), ma anche il marchio Lincoln continua ad attraversare un ottimo periodo. Il nord America resta la regione più profittevole. Europa e sud America si mantengono in passivo, ma rispetto allo scorso anno sono riuscite a ridurre le perdite.
“Il lancio di un numero record di nuovi modelli continuerà a sostenere la crescita del produttore americano. La percezione dei consumatori nei confronti della qualità delle autovetture Ford è migliorata e siamo fiduciosi che le nuove proposte potranno generare entrate sufficienti a coprire i costi legati agli investimenti”, dice David Whiston, analista azionario di Morningstar. “La sfida più grande per l’azienda sarà quella di migliorare i margini di profitto, anche attraverso la riduzione delle piattaforme produttive, e di portare il marchio Lincoln a competere con i brand di alta gamma del mercato dell’auto ”.
Il gruppo ha adottato delle misure per aumentare l’efficienza produttiva e che promettono di realizzare economie di scala più elevate e un più alto grado di flessibilità, in modo da reagire più velocemente alle esigenze del mercato.
Relativamente al marchio Lincoln, Ford necessita di migliorare ulteriormente l’offerta al fine di proporre modelli comparabili con le concorrenti del segmento luxury, ma il processo di trasformazione richiederà ancora molto tempo.
General Motors
I numeri del terzo trimestre di GM confermano i passi avanti compiuti dal gruppo nell’aumentare la scala di produzione e nel migliorare i margini di profitto: il fatturato (38,8 miliardi di dollari) ha superato il consensus del mercato nonostante il negativo effetto prodotto dall’apprezzamento del dollaro e anche l’utile per azione (pari a 1,50 dollari) ha battuto le stime degli analisti. Il titolo del gruppo Usa non ha registrato movimenti significativi dopo la pubblicazione dei risultati intermedi e resta scambiato a un tasso di sconto del 30% rispetto al fair value Morningstar di 48 dollari.
Il nord America continua a essere il mercato trainante. Il margine operativo (relativamente al segmento regionale) ha registrato un aumento di 230 punti base raggiungendo il livello record dell’11,8% (il nono miglioramento trimestrale consecutivo). Le guidance annunciate dal management per fine anno indicano una crescita dell’Ebit dal 9% del 2014 al 10% e questo significherebbe raggiungere l’obiettivo fissato per il 2016 con un anno di anticipo.
“Il volume delle vendite in Cina è calato del 4,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma crediamo che nel caso del Dragone si tratti di una fase di rallentamento del mercato, piuttosto che di un collasso, come si è speculato durante quest’estate in seguito alla pubblicazione dei dati relativi al settore industriale. A dimostrazione della nostra tesi, c’è il miglioramento del margine operativo di GM in questa regione di 230 punti base”, dice David Whiston, analista azionario di Morningstar.
“Oltre a essere leader nei veicoli commerciali, GM ha notevolmente migliorato la qualità e il design delle autovetture, è diventata competitiva in ogni segmento auto e ha razionalizzato la sua offerta, riducendo in questo modo i costi di produzione e quelli legati al marketing. A nostro avviso, l’azienda ha ancora del potenziale inespresso e nei prossimi anni potrebbe ulteriormente migliorare la propria profittabilità.”.
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