Incentivi governativi e la ripresa economica nel Vecchio continente continuano a spingere l’acquisto di nuove vetture. Nell’ultimo mese, in Europa, le vendite sono cresciute del 10% circa, portando il progresso da inizio anno all’8,8%. Il comparto è ancora lontano dai livelli pre-crisi (nel 2007 il numero di immatricolazioni nei primi nove mesi dell’anno era stato di 12 milioni, contro i 10,4 milioni del 2015), ma il deprezzamento dell’euro ha permesso alle società di aumentare in maniera significativa i ricavi e i margini di profitto. Gli analisti di Morningstar hanno passato in rassegna i numeri del terzo trimestre delle case europee aggiornando le stime per i prossimi anni e quelle del fair value dei titoli.
Daimler
Daimler ha visto salire la propria capitalizzazione di mercato del 21% nell’ultimo mese e ora è scambiata a prezzi superiori al fair value Morningstar che è pari a 75 euro. A spingere le quotazioni sono stati i risultati del terzo trimestre, più alti rispetto alle attese del mercato, e l’ottima performance nelle vendite in Europa di settembre (+18,6% rispetto allo scorso anno e +16,7% da gennaio)
Rispetto al 2014, nel periodo tra luglio e settembre i ricavi sono saltati del 12%, con significativi incrementi in tutti i segmenti in cui la casa tedesca è attiva (ad eccezione di quello degli autobus). Inoltre, le immatricolazioni del marchio Mercedes in Europa sono andate oltre le previsioni degli analisti che hanno corretto le stime relative alle vendite per fine anno. L’aumento dei volumi di produzione ha avuto un forte impatto sugli utili e sui margini di profitto: l’Eps (Earning per share) è balzato del 35% e l’Ebitda ha raggiunto quota 14%, segnando un miglioramento di 130 punti base.
Segnali incoraggianti sono arrivati anche dalla Cina, dove Daimler, come le altre case automobilistiche straniere, opera attraverso joint venture (questo spiega perché i ricavi realizzati in questa regione non siano consolidati nei conti del gruppo ma contribuiscano alla valutazione del patrimonio dell’azienda in co-proprietà). Nel terzo trimestre il valore dell’equity delle società costituite con i propri partner cinesi è salito del 300% e questo ha spinto gli analisti ad alzare le stime per la regione.
Renault
Renault continua a crescere grazie all’Europa e al miglior product-mix (un maggior peso dei prodotti a più elevato valore aggiunto). Nel terzo trimestre i ricavi (+10% rispetto allo scorso anno e da inizio anno) hanno superato le attese degli analisti nonostante la debolezza dei mercati extra-comunitari (Brasile e Russia) e il negativo andamento dei tassi di cambio. Inoltre, gli ultimi numeri relativi alle immatricolazioni a settembre hanno evidenziato un aumento del 5% delle vendite (+7,6% da gennaio). “Sulla base di questi aggiornamenti abbiamo rivisto al rialzo le previsioni circa il fatturato e l’utile per azione per fine anno rispettivamente a 43 milioni di euro (da 39 milioni) e a 9,90 euro (+1,05 rispetto a quanto previsto in precedenza), ma questo non ha avuto impatto sulla stima del fair value che resta fermo a 77 euro per azione”, dice Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar. “Da inizio anno il titolo ha guadagnato quasi il 48% (+34% solo nell’ultimo mese) e ora è scambiato in linea con la nostra valutazione”.
Fiat Chrysler Automobiles
Fca aumenta il fatturato grazie al tasso di cambio favorevole. L’ultima trimestrale ha evidenziato una crescita dei ricavi del 16% a fronte di un aumento dei volumi di vendita di appena l’1,4%. L’impatto sui margini di profitto è stato minimo (+40 punti base il miglioramento dell’Ebitda), anche a causa dei nuovi accantonamenti per spese future e dei costi straordinari legati al richiamo di autovetture per difetti di fabbricazione.
“Le nostre previsioni relative all’utile operativo del gruppo sono molto prudenti e tengono conto delle possibili spese straordinarie e dei maggiori costi del lavoro legati all’adeguamento contrattuale pattuito con i sindacati americani. Nonostante ciò la nostra stima del fair value è superiore all’attuale prezzo di mercato di circa il 35%”, dice Hilgert. “Anche le ipotesi sulla crescita del fatturato per fine anno sono inferiori alle guidance annunciate dal management, ma in seguito ai risultati registrati nel terzo trimestre e ai dati sulle vendite nel mese di settembre (+15,6% le immatricolazioni in Europa rispetto allo scorso anno) abbiamo alzato le stime su fatturato e utile per azione rispettivamente a 112 milioni e 0,75 euro (dalle precedenti che erano pari a 118 milioni e 0,65 euro)”.
BMW
Bmw ha battuto nuovi record: le vendite della casa tedesca (produttrice anche i marchi Rolls-Royce e Mini) hanno superato per la prima volta nel terzo trimestre le 540mila unità (+6,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e l’Ebt (l’utile al lordo delle tasse) ha raggiunto quota sette miliardi di euro (non era mai successo nei primi nove mesi di un esercizio).
La crescita dei volumi in tutti i mercati e il favorevole andamento dei tassi di cambio hanno spinto il fatturato a +14% e l’utile operativo a +4,3% (a quota 2,35 milioni di euro). Nei primi nove mesi del 2015, le vendite in Europa sono aumentate del 10,3% (a 731,637 unità) grazie alle buone performance registrate in Germania e nel Regno Unito (il quarto mercato in ordine di importanza per il gruppo). In Asia sono salite del 4,2% (+1,9% in Cina e +9,8 in Giappone), mentre negli Stati Uniti il miglioramento è stato del 7%.
“Bmw è riuscita a costruirsi una forte posizione di vantaggio all’interno del settore e registrare un livello di profittabilità superiore ai competitor grazie al valore dei suo brand, alla presenza sui mercati globali e alla leadership nella tecnologia applicata all’auto. Sulla base di queste considerazioni e dei numeri del terzo trimestre, prevediamo per l’esercizio in corso una crescita del fatturato del 14,7% (il progresso medio nei successivi quattro anni dovrebbe attestarsi attorno al 4%) e stimiamo per le azioni del gruppo un fair value pari a 100 euro”, dice Hilgert.
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