Valerio Baselli: Buongiorno, siamo alla Morningstar Investment Conference 2015, sono in compagnia di Alberto Chiandetti, gestore del Fidelity Italy Fund. Buongiorno Alberto e benvenuto.
Alberto Chiandetti: Buongiorno a tutti.
Baselli: L’Ocse ha recentemente rivisto al rialzo le stime per il Pil italiano, prevedendo l’1,4% per l’anno prossimo, spendendo anche delle parole di apprezzamento per le riforme che sono state intraprese. Spesso si è sentito dire che il problema principale in Italia era l’instabilità politica. In quanto investitore, tu sei d’accordo con questa affermazione? E pensi che sia un problema ancora presente oppure ormai passato?
Chiandetti: L’instabilità politica comporta sempre instabilità economica. Non avere certezza sulle regole comporta differenti scelte di investimento e di consumo. Le indicazioni dell’Ocse sulla qualità delle riforme che sono state intraprese le condivido pienamente. Basti pensare alla riforma elettorale, che dovrebbe dare un peso più forte ai partiti che conquistano la maggioranza; ma anche le riforme del bicameralismo, che dovrebbero permettere un processo di gestione delle leggi più veloce ed efficace.
Questo processo di riforme è l’inizio di un periodo in cui mi attendo meno instabilità in Italia, e si accompagna a tutte quelle riforme che il governo sta cercando di mettere in piedi dal lato economico per rendere più facile fare impresa. Ed è qui dove penso che avremo i risultati migliori nei prossimi due-tre anni. La capacità di investire e fare impresa dovrebbe aiutare l’economia italiana in questa lenta ma inesorabile ripresa che stiamo vedendo.
Baselli: Ci troviamo in Borsa Italiana e quindi parliamo di mercato italiano: fin qui il 2015 è stato senza dubbio un anno positivo con oltre 20 punti percentuali di guadagno, anche se ultimamente anche Piazza Affari ha pagato la volatilità e l’incertezza che sono tornate sui mercati internazionali, con l’indice Msci Italy che ha perso il 3% negli ultimi tre mesi (dati all’11 novembre 2015). Quali sono le vostre previsioni per l’ultimo trimestre dell’anno e soprattutto per il 2016?
Chiandetti: Farei previsioni in un arco temporale di un anno, un anno e mezzo. È difficile prevedere i prossimi tre mesi. In generale, il mio orizzonte temporale è sul medio-lungo termine.
Quello che bisogna sempre ricordare è che un indice borsistico si apprezzerà a seconda di dove gli utili delle aziende che compongono l’indice andranno; quindi è la crescita degli utili, e in secondo luogo il multiplo che il mercato paga per questi utili, che fanno la performance dell’indice. Dobbiamo ricordarci che l’indice italiano vede oltre il 40% dei propri utili arrivare dal settore finanziario e in principal modo dalle banche. Quello che stiamo vedendo con quest’ultima tornata di risultati è ciò che ho creduto da 6 o 7 mesi, cioè che siamo in un contesto di tassi bassi che fa male al fatturato e ai ricavi delle aziende bancarie, e quindi c’è una pressione sui ricavi che il consenso sta iniziando a digerire solo ora. Io penso che una volta digerita, possiamo entrare nel 2016 con delle stime più corrette, stime di utili in crescita, derivanti dal fatto che le perdite sui crediti andranno a scendere e l’effetto dei tagli e dei processi di ristrutturazione oggi in atto avranno un impatto.
Il secondo settore che pesa molto sull’indice italiano è quello energetico. Quest’anno gli utili hanno subito un calo per via della recessione del prezzo del petrolio e ci si attende un miglioramento degli utili del settore energetico legato a processi di ristrutturazione in atto, vedi in Eni, o a una potenziale ripresa ciclica che però vedo meno nel 2016. Questo cosa vuol dire? Che stimare la crescita degli utili del mercato italiano intorno al 20%, che è la stima media, è forse ancora aggressivo, dobbiamo digerire del tutto questo calo delle banche. Quindi, in realtà, non basta comprare un indice, bisogna andare a cercare i singoli titoli che possono per motivi differenti portare la crescita degli utili migliore al miglior multiplo possibile.
Baselli: Quindi, alla luce di tutto ciò, oggi dove vedete le migliori opportunità presenti sul mercato italiano?
Chiandetti: Da questo punto di vista, le opportunità migliori le trovo ancora in quelle aziende legate all’economia domestica, su cui sono positivo. Abbiamo visto recentemente un apprezzamento delle stime, sia dal consenso che da grandi organizzazioni internazionali. Non mi gioco però questo tema nel settore bancario, ma sulle aziende legate ai consumi interni. Abbiamo visto le attese dei consumatori migliorare e tornare ai picchi del 2007, anche se ancora non le abbiamo viste trasformate in vendite.
Esempi di titoli che ho in portafoglio oggi sono titoli nel settore delle autostrade, titoli simili a bond ma che beneficiano dei consumi attraverso il miglior traffico. Oppure aziende retail, OVS è un titolo ancora molto importante nel mio portafoglio. Nell’industria finanziaria, titoli nel settore del risparmio gestito, che sta vivendo un ottimo momento di ciclo.
Baselli: Grazie mille ad Alberto Chiandetti.
Chiandetti: Grazie a voi.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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