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Quanto pesa una controversia

I comportamenti negativi possono danneggiare il giudizio sulla sostenibilità aziendale di una società. Ecco quali sono gli aspetti considerati da Sustainalytics e come vengono valutati nella metodologia ESG.   

Francesco Lavecchia 04/05/2016 | 10:15
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Che peso dare alle controversie aziendeali nella valutazione della sostenibilità di una società? Sustainalytics guarda a 10 aspetti del business e misura la gravità delle infrazioni in base all’impatto che esse potranno avere sui conti aziendali e sugli interessi degli stakeholder.

Gli analisti collezionano le notizie relative alle società riportate dai media e dalle Ong e selezionano quelle che a loro avviso possono configurare un incidente, cioè un episodio o dei comportamenti che producono un danno all’azienda e ai portatori di interesse della stessa. All’interno delle tre macro aree di interesse ai fini della valutazione  della sostenibilità, quali ambiente, società e corporate governance, le infrazioni vengono catalogate in 10 sottogruppi.

Come si classificano le controversie
Relativamente alle tematiche ambientali, si distinguono:

  • Le controversie direttamente riconducibili all’attività produttiva dell’azienda. In questa fattispecie rientrano gli episodi legati all’inquinamento prodotto, al danneggiamento dell’ambiente (come lo sversamento di greggio causato dalla rottura di un oleodotto) o alla cattiva gestione dei rifiuti.
  • Quelle relative all’attività dei  contractor o dei fornitori i quali, durante l’esecuzione della loro commessa, potrebbero non aver rispettato gli standard di tutela ambientale, attuato pratiche di deforestazione o aver danneggiato habitat naturali.
  • Gli incidenti imputabili ai prodotti e servizi offerti, nel caso in cui causino dei rischi per l’ambiente o per la salute dell’uomo, o abbiano un impatto negativo sull’ambiente alla fine del loro ciclo di vita.

Con riferimento alle problematiche sociali, si guarda:

  • Alle controversie legate alle relazioni con i dipendenti. Come ad esempio il mancato rispetto degli standard in materia di tutela del lavoro, la violazione dei diritti di associazione o il cattivo rapporto con le unioni sindacali.
  • A quelle imputabili all’operato dei fornitori. Nel caso in cui queste aziende non rispettino i diritti dei lavoratori, si avvalgano del lavoro minorile o operino in contesti degradati e poco sicuri.
  • A quelle riconducibili al rapporto con la clientela. Come ad esempio l’utilizzo di pratiche che violino la privacy dei consumatori, o attività commerciali ingannevoli o fraudolente, o addirittura prodotti e servizi che minaccino la sicurezza e la salute.
  • Agli incidenti causati ai danni di una comunità o dell’intera società. Come il sostegno di regimi repressivi, la violazione dei diritti umani o conflitti con le popolazioni indigene.

All’interno della sfera relativa alla corporate governance si riconoscono:

  • Le controversie di carattere etico. Come i reati di evasione fiscale, corruzione, conflitti di interessi o addirittura crimini contro l’ambiente o la persona.
  • Quelle derivanti dalle pratiche di lobbismo attuate dalla società per influenzare le decisioni dei governi.
  • Le problematiche relative alla governance della società, cioè al compenso del top-management, le possibili irregolarità in materia contabile o a danni nei confronti degli azionisti.

Il Controversy rating di Sustainalytics
La valutazione della gravità di questi incidenti tiene conto di diversi aspetti come il grado di coinvolgimento della società, e in particolare dei vertici aziendali, della frequenza con la quale questi episodi si sono verificati e della loro continuità nel tempo, del modo in cui la società ha cercato di porvi rimedio sia sanando i danni sia ponenendo le basi perché gli stessi eventi non si verificassero in futuro. In base a queste considerazioni gli analisti di Sustainalytics assegnano il loro controversy rating su cinque livelli.

Le società con un rating pari a uno non hanno subito controversie o sono incorse in incidenti che comunque non hanno avuto un impatto rilevante sugli stakeholders.

Alle società con un rating di due sono imputate controverie di scarsa rilevanza per le performance aziendali, o perché il management ha risposto prontamente per risolvere la problematica, o perché tali incidenti sono comuni per le società attive in quell’industria o perché l’incidente non è stato effettivamente provato.

Il rating tre è assegnato nel caso in cui la società sia coinvolta in diverse controversie di scarsa entità o in pochi incidenti significativi, ma che comunque non rappresentano una minaccia seria alla stabilità dell’azienda e hanno un limitato impatto sugli stakeholder.

Il rating quattro è attribuito a quelle aziende implicate in uno o più controversie severe che potrebbero avere ripercussioni di carattere strutturale perché colpiscono duramente gli interessi degli azionisti e perché sono difficili da gestire da parte della società.

Il rating massimo è invece assegnato nel caso in cui tali controversie abbiano un forte impatto sui portatori di interessi della società, rappresentino delle serie minacce per la stabilità della stessa e gli analisti giudichino il management impreparato nel rispondere a questo problema.

Alla fine di questo processo di valutazione (che viene aggiornato ogni due settimane) gli analisti formulano anche una valutazione prospettica (nella forma di un outlook negativo, neutrale o positivo) in base alle possibili evoluzioni che tale evento potrà avere nei prossimi 12-24 mesi.

 

 

 

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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