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Gli investitori scelgono la flessibilità

Tra i fondi bilanciati europei, i moderati globali hanno il patrimonio più grande, ma le strategie che lasciano ampia libertà ai gestori si sono fatte strada negli ultimi anni. 

Sara Silano 23/06/2016 | 09:22
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Prudenza, moderazione e flessibilità. Sono le tre parole d’ordine degli investitori europei che scelgono i fondi bilanciati. L’analisi delle categorie in euro che miscelano azioni e obbligazioni in portafoglio mostra che la più grande in termini di patrimonio netto è quella dei moderati-globali (148 miliardi a fine aprile 2016), che hanno la caratteristica di investire in titoli a livello mondiale avendo come valuta di riferimento l’euro e con la componente equity che normalmente è compresa tra il 35 e il 65%.

Al secondo posto si collocano i prudenti-globali con masse per oltre 113 miliardi, che tendono ad avere un’esposizione alle Borse mondiali uguale o inferiore al 35% e privilegiano le obbligazioni. A poca distanza si trovano i fondi Cautious allocation che si differenziano per la maggior concentrazione sui titoli del Vecchio continente.

Patrimonio netto delle categorie Bilanciate 2016

L’ascesa dei flessibili
Non è sfuggita, tuttavia, agli osservatori la cavalcata dei flessibili, che sono passati da 43,55 miliardi di patrimonio a fine 2012 a 112,41 ad aprile 2016. Si tratta di prodotti che danno ampio margine di azione al gestore per investire in differenti asset class a livello globale e di variare i pesi a seconda delle sue previsioni sui mercati.

In termini di flussi, i primi quattro mesi sono stati negativi per i prudenti-globali, con riscatti netti per poco meno di 5 miliardi, mentre è stata forte la domanda di prodotti moderati-globali (+6,6 miliardi). E’ stato meno costante il trend dei flessibili-globali, che a febbraio hanno subito riscatti superiori alle sottoscrizioni.

Investitori e mercati
Se estendiamo il periodo di analisi al 2007, osserviamo che le dinamiche dei flussi non hanno sempre seguito quello delle Borse. In particolare, nel terribile 2008, quando l’Msci World perse il 37,6%, i bilanciati aggressivi-globali, la cui componente azionaria supera normalmente il 65%, hanno registrato una raccolta netta positiva, in controtendenza rispetto a tutte le altre categorie di allocation in euro. E’ possibile che gli investitori in fuga dai fondi specializzati sull’equity (in quell’anno i riscatti netti in Europa superarono i 76 miliardi) abbiano scelto in parte di ridurre l’esposizione al rischio, senza però rinunciare del tutto alla diversificazione tra asset class.

Negli ultimi due anni, in cui i fondi di allocation hanno bruciato record, i protagonisti sono cambiati. Nel 2014, le strategie più ricercate dai risparmiatori sono state quelle prudenti, soprattutto con focus sull’area euro, mentre nel 2015 si è alzata l’asticella del rischio e la preferenza è andata ai prodotti moderati (maggior componente azionaria). E’ decisamente cresciuto, inoltre, il ruolo dei flessibili che nel 2015 hanno superato i 18 miliardi di raccolta (erano stati poco meno di 13 nel 2014).

Flussi netti categorie bilanciate I protagonisti
Alcuni fondi hanno giocato un ruolo importante nel cambiamento. Ad esempio, M&G Optimal income (Silver) ha registrato flussi netti positivi per 12,7 miliardi tra il 2013 e il 2014, ma nel 2015 ha sofferto uscite per 7,7 miliardi. JPMorgan Global income (Bronze), invece, ha dato un significativo contributo al risultato dei moderati-globali (+8,73 miliardi di flussi netti nell’ultimo triennio). Nella stessa categoria, Carmignac Patrimoine (Bronze) ha subito riscatti netti per quasi sette miliardi tra il 2013 e il 2014, mentre nel 2015 si stima una raccolta netta di 779,21 milioni di euro.

Morningstar stima i flussi netti come differenza tra il patrimonio di inizio e fine periodo, dedotta la componente di mercato. Fonte dati: Morningstar Direct.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Carmignac Patrimoine A EUR Acc701,21 EUR-0,37Rating
JPM Global Income A (acc) EUR153,41 EUR-0,45Rating

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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