L’indice Morningstar delle azioni portoghesi ha il punteggio più alto a livello globale in termini di sostenibilità (Morningstar Sustainability Score di 67,5). Questo è uno dei dati che emerge dalla classifica ESG (Environmental, social, governance) degli indici Morningstar azionari di 35 paesi del mondo. Sei mappe sintetizzano i risultati, aiutando ad identificare da un punto di vista geografico la gamma di punteggi di sostenibilità che costituiscono le fondamenta del rating Morningstar. I dati si basano sui dati di portafoglio di fine agosto 2016, coprendo oltre il 90% dell’intera capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar Global Markets. Le componenti considerate sono: l’ESG score, il controversy score e i punteggi sui singoli pilastri (ambiente, società e governance).
La mappa mostra che, da un punto di vista regionale, tanto l’Eurozona quanto la Scandinavia tendono ad avere ottime performance ESG. L’indice italiano si classifica nel quintile più alto in termini di score ESG, ed è uno dei migliori a livello globale dal punto di vista delle tematiche sociali. Viceversa, i paesi asiatici ed emergenti tendono a restare indietro; il tema della governance in Giappone si riflette nel secondo peggior punteggio insieme alla Cina, nel cui indice sono presenti molte società controllate dal governo che potrebbero porre gli interessi statali davanti a quelli degli azionisti.
ESG meno Controversie uguale Sostenibilità
Morningstar valuta i portafogli di fondi, Etf e indici utilizzando la ricerca ESG della società specializzata Sustainalytics. Quest’ultima analizza decine di fattori specifici a seconda dell’industria in cui opera ciascuna impresa, giungendo a un punteggio compreso tra 0 e 100 (sono quasi 5000 le aziende coperte a livello globale). Inoltre, su un numero ancora più elevato di società viene assegnato un indicatore relativo alle controversie (definite come “qualsiasi incidente che ha un impatto sull’ambiente o sulla società civile e che pone un rischio per l’azienda coinvolta”; l’esempio tipico di controversia è lo scandalo emissioni che ha coinvolto Volkswagen l’anno scorso).
Morningstar adotta un approccio che mira ad identificare i “primi della classe”, senza escludere alcun settore. In altre parole, normalizzando i rating ESG è possibile comparare i punteggi di due imprese appartenenti a industrie differenti (ad esempio Facebook con Eni). Grazie a questa metodologia di valutazione dei portafogli, che è una media ponderata dei singoli punteggi ESG normalizzati, viene premiato l’investimento nelle migliori società all’interno di ciascuna industria. Per lo score di sostenibilità, Morningstar sottrae al segnale ESG il coinvolgimento in controversie, con una penalizzazione massima pari a 20.
Il Morningstar Sustainability Atlas fa un passo ulteriore: esaminando i portafogli di 35 indici azionari Morningstar (dal paniere brasiliano a quello neozelandese) illustra su una mappa la polarizzazione geografica di rischi e opportunità ESG, per fornire agli investitori un atlante della sostenibilità Morningstar.
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