Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Oggi ho il piacere di trovarmi con Luigi Degrada, gestore del fondo Fideuram Italia, fresco vincitore del Morningstar Fund Award 2017 per la categoria Azionari Italia. Buongiorno Luigi e grazie.
Luigi Degrada: Buongiorno a tutti.
Baselli: Dunque, se guardiamo l’ultimo anno il mercato italiano ha segnato un risultato complessivo positivo, ma al di sotto della media europea. Negli ultimi 12 mesi infatti, il Morningstar Italy Index è salito del 14%, contro però il +21% del Morningstar Eurozone Index (dati in euro al 13 aprile 2017). Quali sono le principali ragioni dietro questa sottoperformance?
Degrada: Se guardiamo l’indice delle maggiori capitalizzazioni in effetti l’Italia è andata peggio. Questo a causa di due fattori: il primo è che tra le large cap il settore finanziario pesa molto, a differenza di quanto avviene in Europa, dove è più presente il fattore industriale. La seconda causa è il rischio percepito da parte degli investitori, pensiamo solo a quanto successo dopo la Brexit o prima del referendum italiano.
In realtà, se allarghiamo l’orizzonte e prendiamo in considerazione le piccole e medie capitalizzazioni, il quadro cambia. Tra le small cap troviamo infatti una componente industriale importante, che infatti rappresenta l’eccellenza del nostro paese, abbiamo delle performance sull’indice Star che sono superiori al 30%. Un quadro allargato che è quindi positivo.
Baselli: Guardiamo invece al futuro. Cosa vi aspettate da Piazza Affari da qui alla fine dell’anno?
Degrada: Bisogna sempre andare molto cauti con le previsioni. Le variabili e le sorprese possono essere molte, e alcune sono veramente di difficile lettura. Su tutte, quella che sarà veramente la politica di Trump. È stato eletto da pochi mesi, ha sicuramente avuto un effetto molto positivo sui mercati, però alla prova dei fatti ha già fatto dei cambiamenti sostanziali, ad esempio in politica estera. Vedremo quali provvedimenti adotterà alla fine in campo fiscale e a livello di protezionismo. Questo potrebbe avere un grosso impatto su tutta l’Europa.
Detto questo, per quanto riguarda il mercato italiano e i mercati internazionali, ci sono degli spunti di ottimismo, che giustificano l’andamento positivo dall’inizio dell’anno. Penso alle buone condizioni societarie, penso ai tassi d’interesse ancora bassissimi, con un possibile afflusso di mezzi finanziari che dalla parte obbligazionaria passano a quella azionarie in cerca di rendimenti più interessanti.
Specificatamente al mercato italiano, penso anche all’impatto che possono avere i Pir, coi recenti incentivi fiscali, che stanno attirando flussi e interesse sulle medium and small cap, e in generale sull’azionario italiano.
Baselli: Per chiudere, l’anno scorso si è parlato molto del settore bancario italiano, settore che pesa molto sulla nostra Borsa. Come valutate attualmente il settore finanziario?
Degrada: È indubbiamente l’elemento più controverso del mercato italiano in questo momento e la naturale conseguenza è la volatilità che vediamo su questo settore. Attualmente abbiamo una posizione cauta, privilegiamo altri settori sui nostri fondi. Detto questo, abbiamo valutazioni che sono ai minimi storici e spunti che possono essere interessanti dato il tendenziale miglioramento dei tassi.
Stiamo valutando da vicino il settore, probabilmente dopo le elezioni francesi e in concomitanza dei risultati del primo trimestre, che non dovrebbero essere troppo felici, forse ci potrebbe essere un buon punto d’ingresso sul settore bancario.
Baselli: Grazie mille a Luigi Degrada.
Degrada: Grazie a voi.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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