A causa di lavori di manutenzione ordinaria la sezione Portfolio del sito non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio.

Caccia ai dividendi fra i mercati sviluppati

Il payout nel primo trimestre dell’anno a livello globale è salito. L’Europa delude ma aspetta il secondo quarter. L’America dice grazie soprattutto ai finanziari. Sorpresa in Canada.

Marco Caprotti 20/06/2017 | 09:31
Facebook Twitter LinkedIn

Il rendimento non è uguale in tutte le parti del mondo. Gli investitori che sono andati in cerca di income nel primo trimestre del 2017 hanno sicuramente visto crescere le cedole ma alcune regioni, fra i paesi sviluppati, hanno dato più soddisfazioni di altre.

Secondo il Janus Henderson Global Dividend Index (che analizza i dividendi distribuiti dalle prime 1.200 società per capitalizzazione di mercato per verificare l’andamento dell’economia globale e delle diverse aree geografiche) il payout a livello globale è cresciuto (mediamente) del 5,4%, mostrando un trend di crescita quasi dappertutto.

 

Tabella dividendi annuali per regione
Dividenditabella

L’eccezione Europa
I dividendi delle società UK sono saliti più del 7%. Il risultato, però, in parte è stato condizionato dalla distribuzione di 507 milioni di dollari da parte della società mineraria BHP Billiton (la stessa che l’anno scorso aveva tagliato la cedola in risposta al calo del prezzo delle commodity). Il risultato totale del Regno Unito è stato aiutato anche dal calo della sterlina, visto che la maggior parte delle aziende quotate al FTSE100 paga il dividendo in valuta Usa. Ripulendo il dato dall’elemento BHP e dall’effetto valutario, l’esito è decisamente meno impressionante: -5,3%.

Chi ha cercato rendimento da dividendo nel resto d’Europa ha dovuto fare i conti con il fatto che i primi tre mesi dell’anno sono un periodo di bassa stagione per quanto riguarda questa voce. Di solito le società della regione staccano la cedola una volta l’anno e, tipicamente, nel secondo trimestre. Felici eccezioni, in questo senso, sono state la Spagna e i Paesi Bassi. In questi due paesi la crescita è stata dell’8% circa. Merito, nel caso iberico di Banco Santander e, in quello olandese, di Unilever (peraltro quotata a Rotterdam e a Londra).

La corsa Usa
Restando nei paesi sviluppati è andata decisamente meglio negli Stati Uniti dove è stata registrata una crescita dei dividendi del 5,1%. Merito soprattutto delle banche, i cui bilanci sono stati aiutati dalla ripresa economica. Più in generale i titoli finanziari Usa hanno aumentato i loro dividendi del 17%. Sono stati abbastanza generosi anche i gruppi petroliferi che hanno aumentato il loro payout del 5%.

Nel caso americano la soddisfazione degli investitori è maggiore, considerando che nel 2016 si era registrato un calo dei dividendi praticamente in tutti i settori. Sempre nel nord America, anche il Canada ha dato qualche soddisfazione con cedole che sono cresciute, mediamente del 2,1%. Qui la vera sorpresa è stato il dato relativo alle società che hanno remunerato gli azionisti per la prima volta, cresciute dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures