Nel 2016, gli investitori europei in fondi hanno diminuito drasticamente la loro esposizione agli azionari specializzati sulle società a larga capitalizzazione del Vecchio continente. Secondo le statistiche Morningstar, in dodici mesi sono usciti da questa asset class 15,7 miliardi di euro. Nei primi quattro mesi del 2017, il pessimismo sembra essere diminuito. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che saranno necessarie ulteriori conferme di alcuni segnali più positivi.
Orientamento al valore
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, gli Azionari Europa large cap value, che avevano subito riscatti netti per 565,8 milioni l’anno scorso, ora hanno un saldo netto di +2,1 miliardi (da gennaio ad aprile 2017). Anche i comparti equity con focus sui titoli ad alta crescita hanno visto ridursi progressivamente i deflussi, mentre il trend non è ancora chiaro per i blend (stile misto tra value e growth).
Fonte: Morningstar Direct
Wall Street cede il passo
Gli investitori stanno acquisendo la consapevolezza che quest’anno le Borse del Vecchio continente si stanno comportando meglio di Wall Street a differenza del recente passato. L’indice Morningstar developed market Europe guadagna circa il 9,8% (al 9 giugno) contro un magro 3,2% del 2016. Per contro, l’Msci USA avanza del 3,2% (in euro) quest’anno contro il 14,2% del 2016. Nel valutare le performance è necessario tenere conto anche del rapporto di cambio, in quanto la divisa comunitaria si è rafforzata nei confronti del dollaro. Il risultato è che i fondi azionari Usa large cap hanno subito riscatti netti per circa 5,9 miliardi di euro da gennaio, con un netto aumento dei deflussi in aprile.
La partita delle small cap
La divergenza è ancora più marcata nel segmento dei fondi specializzati sulle small cap. Quelli europei hanno avuto flussi netti positivi nei primi quattro mesi del 2017, ad eccezione di gennaio. L’equity small cap Usa, invece, è stato caratterizzato da riscatti netti a marzo e aprile dopo aver cominciato bene il 2017. Come si legge in una nota di UBP, un contesto caratterizzato da segnali di ripresa economica, da politiche monetarie espansive, da tassi d’interesse bassi e da un’agenda politica in miglioramento è favorevole per le società europee a piccola e media capitalizzazione. A questo si aggiungono utili in crescita e valutazioni in linea con le medie storiche.
Fonte: Morningstar Direct
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