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VIDEO: Azioni Usa giù con tassi in salita?

La Federal Reserve ha alzato il costo del denaro a giugno. Anche alla luce di questo fatto, l’equity statunitense dovrebbe prendere fiato. L’Europa, invece, è all’inizio del ciclo di espansione degli utili.

Emma Wall 22/06/2017 | 10:04
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Emma Wall: Buongiorno e benvenuti. Sono Emma Wall e oggi mi trovo con Paul O’Connor, responsabile multi asset di Henderson, per parlare del mercato azionario americano. Buongiorno Paul.

Paul O’Connor: Buongiorno Emma.

Wall: Molti investitori, inclusa me stessa, hanno guadagnato abbastanza bene dal mercato americano. Ma le cose stanno cominciando a sembrare meno brillanti ora. Stiamo assistendo all'inizio della fine per questo rally?

O’Connor: Beh, certamente è stata una lunga espansione. Sai, dopo otto anni “toro” del mercato azionario e otto anni di rally in quello del credito, e gli Usa hanno aperto la strada, credo che sia naturale in questa fase del ciclo economico e finanziario cominciare a pensare che i rendimenti andranno a diminuire e che la volatilità stia per riprendere. E infatti stiamo cominciando a vedere alcuni attacchi episodici di volatilità negli ultimi due anni, ma i mercati hanno ancora reso abbastanza bene.

Le valutazioni però ci dicono molto su dove i rendimenti saranno nel medio termine. Non ci dicono molto sul breve. E certamente, quando guardiamo oggi le azioni statunitensi, diremmo che le attuali valutazioni implicano che i rendimenti saranno piuttosto modesti nel medio termine a partire da qui. Ci sono mercati più attraenti che possiamo trovare altrove, dove i rendimenti attesi sono più alti.

Quello che succede nei prossimi mesi invece credo dipenda molto meno dalle valutazioni. Il potere predittivo delle valutazioni è buono a 5-10 anni. Penso che ciò che accadrà nei prossimi mesi e nei prossimi trimestri dipenderà molto di più dalla Fed e dal momento macro.

Wall: E ovviamente, il market timing è notoriamente difficile da fare. Ma lei ha menzionato la Fed e questo potrebbe essere la causa di una correzione perché la Fed ha indicato, e in effetti i mercati se lo aspettano, un aumento di tasso il mese prossimo a giugno (il video è stato registrato il 25 maggio, Ndr). E poiché le obbligazioni diventano più attraenti da un punto di vista del rendimento, si potrebbe vedere una discesa delle azioni e un ritorno a quel rifugio percepito sicuro dei T-bonds?

O’Connor: È una possibilità. Penso che la Fed e le Banche centrali abbiano avuto un enorme effetto sui mercati finanziari, sull'ambiente post-crisi, in particolare sul lato della valutazione. E quando guardiamo le azioni, in genere vediamo tre fasi in questo ciclo. All'inizio del ciclo economico quando le banche centrali sono accomodanti, le valutazioni aumentano. Verso la fine del ciclo economico, quando le banche centrali chiudono i rubinetti, le valutazioni tendono a scendere.

Nell'ultimo anno e mezzo, però, siamo stati nella fase centrale del ciclo, in cui le Banche centrali sono relativamente silenziose e ci si concentra molto più sulla crescita degli utili. E direi che la storia di quest'anno è veramente su questo. Le Banche centrali stanno facendo molto e la crescita degli utili sta avvenendo. Quindi, i mercati stanno quasi cominciando a ignorare le banche centrali, pensando che ciò che faranno in futuro sarà abbastanza modesto e avrà un impatto modesto.

E invece, stanno celebrando il fatto che stiamo ottenendo una crescita abbastanza decente anche negli Stati Uniti, nonostante la crescita sia più forte altrove. Ma la Fed alzerà i tassi, ed è positivo che questo arrivi a giugno. Hanno anche iniziato la discussione sul “tapering”. E penso sia l'inizio della fine di questa grande era di espansione monetaria e di espansione delle valutazioni nei mercati.

Non credo che significhi che i rendimenti azionari saranno negativi. Quindi penso, in un certo senso, quello che dobbiamo incorporare il miglioramento del momento macro, ovviamente positivo, contro il fatto che il meglio delle banche centrali è alle nostre spalle. E se le aspettative del mercato sono adeguate, la Fed fare uno forse due innalzamenti quest'anno e un paio di altri l'anno prossimo, e penso che i mercati azionari possano resistere perché stiamo ottenendo una crescita degli utili più che decente.

Siamo allo stadio del ciclo dove diventa un po’ più complicato, dove le buone notizie sul fronte macro sono ottime per gli utili, ma questo comporta anche una certa pressione alla Fed. Stiamo ottenendo una discreta crescita e la Fed può ancora procedere a un passo molto graduale.

Wall: Quindi, rendimenti non negativi negli Stati Uniti, ma forse non è il posto migliore per acquistare adesso. Dove sono le maggiori opportunità a livello globale?

O’Connor: Esatto. In senso relativo, noi preferiamo le azioni ad altre classi di attività, certamente ai titoli di credito e ai bond governativi. E a livello regionale, credo, tra gli importanti mercati, gli Stati Uniti sembrano meno attraenti perché il ciclo economico è più avanzato. E abbiamo appunto la Fed.

L'Europa è probabilmente la regione che ci piace di più. Ci piace l'Europa, i mercati emergenti, ci piace il Giappone. L’Europa ci piace soprattutto perché lì abbiamo il miglior slancio macro. C’è una banca centrale che rimarrà accomodante per molto tempo e, anche se la tendenza è cambiata negli ultimi due mesi, c’è un mercato in cui gli investitori hanno passato gli ultimi due anni a prelevare soldi. Quindi, non credo che il ciclo sia molto avanzato.

Inoltre, quando guardiamo l'Europa possiamo vedere una storia potenzialmente significativa a medio termine in termini di recupero degli utili. I guadagni aziendali in Europa sono ancora qualcosa di simile a un quarto del picco pre-crisi, quando ovviamente tutte questi parametri negli Stati Uniti sono a una fase del ciclo molto più avanzata, il che suggerisce una portata limitata per l'espansione. In Europa se il buon momento macro continua nel modo piuttosto ampio che abbiamo visto, penso che gli utili potrebbe diventare un fattore determinante per diversi anni a venire.

Wall: Grazie Paul.

O’Connor: Grazie.

Wall: Per Morningstar, Emma Wall, grazie per l’attenzione.

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Emma Wall  è Editor di Morningstar.co.uk

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