Cos’hanno in comune i fondi medagliati (Analyst rating pari a Gold, Silver e Bronze) con quelli valutati con Sustainability Rating elevato (quattro/cinque globi)? La qualità degli asset.
Gli analisti di Morningstar hanno provato a incrociare queste due metriche per i comparti azionari globali categorizzati in base ai due parametri e a investigarne le caratteristiche attraverso il Morningstar Risk Model, che sulla base dei dati fondamentali delle aziende e dei rating a esse assegnate dai modelli quantitativi proprietari permette di valutare l’esposizione alle principali fonti di rischio. Il risultato più interessante è che i fondi con un profilo ESG più alto (Morningstar Sustainability Rating di quattro e cinque globi) investono in titoli con un Economic moat più alto e una maggiore stabilità finanziaria. In una parola, puntano su stock di qualità.
Il Moat è indicatore di una posizione di vantaggio all’interno del settore maturata grazie a degli elementi caratterizzanti nel modello di business dell’azienda (brand di valore, economie di scala, brevetti, effetto network, etc.). Esso permette di proteggersi dalla concorrenza e di generare rendimenti del capitale superiori alla media. La corrispondenza tra Moat e globi non è casuale: la leadership di un’azienda può essere facilmente messa in discussione da scandali giudiziari o di natura ambientale che potrebbero danneggiarne non solo le finanze ma anche l’immagine. Non stupisce, quindi, che tra i fondi analizzati salga il grado di esposizione al Moat e alla stabilità finanziaria all’aumentare del Sustainability Rating. Mentre si riduce quella alla volatilità (come dimostra il coefficiente compreso tra -1 e -0,5 dei comparti con cinque globi).
Grafico: Esposizione a Moat, sostenibilità finanziaria e volatilità
Cosa c'è nel portafolio dei fondi sostenibili
L’incrocio tra Analyst Rating e Sustainability Rating fa emergere altri importanti elementi in ottica di analisi di portafoglio. I fondi con cinque globi hanno una maggior esposizione al mercato azionario europeo (ex-Uk) rispetto a quelli con uno o due globi, che invece investono molto di più nei paesi in via di sviluppo e in quelli asiatici. Questo risultato è coerente con i dati del Morningstar Sustainability Atlas che evidenziano come le aziende del Vecchio continente realizzino dei punteggi in base alle metriche ESG molto più alti rispetto a Stati Uniti e al resto del mondo e che, in generale, i paesi sviluppati performino meglio di quelli emergenti.
Grafico: Esposizione regionale
Infine, se si guarda alla capitalizzazione di mercato delle stock inserite in portafoglio si nota come i fondi con più alto Sustainability Rating puntino sulle azioni large-cap e giant-cap, che pesano per circa il 90% del totale investito, mentre i comparti che performano peggio in base alle metriche ESG hanno una capitalizzazione di mercato più bassa e sono esposti per oltre il 20% a titoli mid e small-cap. Questo dato non sorprende, anzi conferma la statistica che le società più grandi siano anche le migliori in tema di sostenibilità.
Grafico: Sustainability rating e capitalizzazione di mercato
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