Gli investitori sembrano aver trovato un po’ di ottimismo quando parlano del Giappone. L’indice Morningstar dedicato al mercato nipponico nell’ultimo mese (in euro), ha guadagnato il 4,80%.
Indice Morningstar Japan da inizio anno
Dati in euro aggionati al 10 ottobre 2017
Fonte: Morningstar Direct
“La domanda alla quale per lungo tempo nessuno è stato in grado di rispondere è se il Sol levante sia veramente pronto a cambiare passo ed entrare in una fase di espansione economica sostenibile”, spiega Emma Morgan, Portfolio Manager di Mornigstar Investments Management (MIM). “Se ce la farà, come molti credono sia possibile, allora l’azionario giapponese potrebbe essere una buona scelta di lungo periodo che offrirà diversificazione e il potenziale per un apprezzamento delle valutazioni”.
L’approccio a questa asset class da parte degli investitori, tuttavia, dovrà essere orientato alla prudenza. “Le aziende giapponesi dovranno dimostrare di saper migliorare la profittabilità. Un passaggio che non sempre sono riuscite a fare negli ultimi due decenni”, dice l’esperta di MIM. “Uno dei problemi che vengono citati più spesso quando si parla delle società nipponiche è quello della scarsa qualità della coprorate giovernance che in molti casi ha portato a una politica dei dividendi deludente, a oscuri schemi di remunerazione per gli amministratori e a incroci azionari che hanno impedito una sana attività di fusioni e acquisizioni”.
Big, medium e small cap corrono
Per quanto riguarda le categorie Morningstar dedicate ai fondi specializzati sul Giappone, quella riservata alle strategie Big cap è salita del 4,66% (+6,8% in yen), mentre quella per i fondi Mid e Small cap ha registrato +5,16% (+7,32 in valuta locale).
Fra i fondi che piacciono di più agli analisti di Morningstar (e che si sono comportati meglio nel periodo) c’è Man GLG Japan CoreAlpha Eq D (Analyst Rating: Gold). “I gestori usano un processo rigoroso e replicabile che si fonda sulla loro grande conoscenza del mercato equity giapponese”, spiega Peter Brunt, fund analyst di Morningstar in un report del 29 dicembre 2016. “Si concentrano sulle 300 aziende più grandi del paese e cercano i titoli delle società che sembrano sottovalutati rispetto a quelli dei concorrenti. Tendono a favorire le aziende con un forte management e che dominano il settore di appartenenza, anche se il prezzo delle azioni resta comunque l’elemento determinante. Il portafoglio può discostarsi molto da quello dei competitor e dall’indice Topix a causa del focus a un’appporccio value, di lungo periodo e agnostico rispetto al benchmark”. Secondo l’analista il fondo deve rappresentare la parte minoritaria di un portafoglio diversificato a causa della potenziale volatilità e della sua concentrazione su un singolo paese.
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