Una volta, gli investimenti alternativi erano riservati agli operatori istituzionali e ai retail ricchissimi, clienti degli uffici di private equity. Oggi, invece, la storia è cambiata. Oltre agli hedge fund e ai fondi comuni non tradizionali, infatti, gli investitori (tutti, dai singoli privati, ai gestori professionisti, ai fondi pensione) possono contare su oltre 330 Exchange traded product (Etp) quotati su Borsa Italiana, da acquistare e rivendere in tutta semplicità. Se si escludono i prodotti strutturati, cioè quelli a leva finanziaria e quelli short (a replica inversa), il bacino scende a poco più di un centinaio di prodotti.
La democratizzazione di questa tipologia di strumenti, tuttavia, comporta un crescente bisogno di educazione finanziaria e di maggiore attenzione nel loro utilizzo. Se infatti basta un click col proprio mouse per aggiungere uno di questi fondi passivi al portafoglio, è bene ricordare che gli investimenti alternativi presentano un grado di complessità superiore alla media, soprattutto quando si ha a che fare con prodotti strutturati.
In generale, possiamo considerare come alternativi quegli investimenti le cui caratteristiche tecniche e gestionali sono diverse dalle esposizioni tradizionali quali liquidità, azioni e obbligazioni. Sono di norma più adatti a ricoprire un ruolo marginale in portafoglio, non seguono un benchmark, hanno un elevato potenziale di rendimento e, quindi, di rischio. Essendo caratterizzati da una modesta correlazione con i mercati azionari e obbligazionari, gli investimenti alternativi possono essere una buona strada per diversificare il portafoglio.
I più conosciuti sono gli hedge fund. Attualmente esistono in Europa una manciata di Etf che replicano indici di tipo speculativo, ma nessuno è quotato a Milano (un esempio è l’HFRX Global Hedge Fund Index SF UCITS ETF di UBS), oltre a investimenti immobiliari, sulle materie prime, sul mercato valutario (Forex) e su alcune asset class di nicchia come la volatilità o le terre rare. Anche in quest’ultimo caso, non ci sono fondi dedicati quotati in Italia, ma si possono trovare su altre Borse europee, come nel caso del VanEck Vectors Rare Earth/Strategic Metals ETF.
Sotto sono elencati gli Etp alternativi quotati su Borsa Italiana divisi per categorie Morningstar (basta cliccare sopra per visualizzarli). Oltre alla lista sottostante, sono disponibili in Piazza Affari altri replicanti che possono essere considerati “non tradizionali”, come ad esempio l’ETFS US Energy Infrastructure MLP GO UCITS ETF (EUR) e Source Morningstar US Energy Infrastructure MLP UCITS ETF (EUR), che danno esposizione al settore delle infrastrutture energetiche.
Materie Prime – Matalli Industriali
Materie Prime – Metalli Preziosi
Materie Prime – Soft Commodities
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