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Caccia all’oro sui mercati internazionali

Ecco quali sono i fondi con Analyst rating Gold presenti nei diversi segmenti che formano le categorie Morningstar dedicate all’azionario globale, a quello Usa, all’europeo e all’emergente. L’importante, dicono gli analisti di Morningstar, è non sbilanciarsi troppo.

Marco Caprotti 20/03/2018 | 09:22
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Si può decidere di muoversi sui mercati globali senza confini. Oppure su determinate piazze internazionali ritenute più interessante di altre. “In entrambi i casi la scelta più intelligente è quella di affidarsi a fondi di investimento che hanno un Analyst rating Gold”, spiega Francesco Paganelli, fund analyst di Morningstar. “In questo modo si ha la certezza di avere in portafoglio gli strumenti migliori dal punto di vista dei cinque pilastri Morningstar sui quali deve appoggiarsi un portafoglio: qualità del management (people pillar), della società di gestione (parent pillar) e del processo (process pillar). Il tutto insieme a buone peformance (performance pillar) e bassi costi (price pillar)”.

Con un avvertimento. “Se si investe su un fondo che ha un’orizzonte mondiale è bene fare attenzione agli altri strumenti internazionali che si vogliono mettere in portafoglio”, dice Paganelli. “Un prodotto del segmento Global, infatti, potrebbe dare una esposizione sufficiente ai mercati emergenti che diventerebbe eccessiva se si prendesse anche un fondo dedicato ai paesi in via di sviluppo”.

Di seguito le strategie con rating Gold che investono sulle principali macro aree internazionali (per Asia e Giappone non ci sono fondi con il giudizio massimo)

Global Large cap growth
Capital Group New Pers(LUX) Z. “Dal 1973, quando la strategia è stata lanciata negli Usa, il fondo cerca di beneficiare dei cambiamenti di trend registrati a livello globale”, spiega Mathieu Caquineau in un report del 13 dicembre 2017. “All’inizio l’universo investibile era formato dai titoli presenti nell’MSCI World Index. Col passare del tempo, il portafoglio ha cambiato fisionomia prendendo in considerazione anche le opportunità presenti nei mercati emergenti e ha inziato a seguire il paniere MSCI ACWI Index. Il gestore oggi può investire in società dislocate in parte del mondo a patto che registrino almeno il 25% delle revenue fuori dai confini domestici e abbiano una capitalizzazione di mercato di almeno 5 miliardi di dollari”. (Analisi qui)

Europe Large cap blend
Uni-Global Equities Europe SA-EUR. “Il primo passo del team di gestione è quello di filtrare le società che fanno parte dell’indice STOXX Europe 600 in base alla loro liquidità e alla solidità dei bilanci”, spiega Caquineau in un report del 6 marzo 2018. “In questa fase vengo anche eliminate le aziende che hanno in corso operazioni di M&A o che hanno a che fare con processi per frode o fatti simili. Poi viene fatta un’analisi dei rischi in maniera top down e bottom up. Vengono valutati in modo quantitativo elementi macro, settoriali e geografici. Per quanto riguarda le azioni si misura il grado di volatilità sia passata che quella prevista. In questa fase viene anche studiata la strategia della società, la sostenibilità del suo modello di business e i fattori ESG. Vengono, inoltre, tenute in considerazione le valutazioni. Il portafoglio è poi costruito in maniera da minimizzare la volatilità. Il modello tiene conto dei costi di transazione e il portafoglio viene ribilanciato con cadenza settimanale”. (Analisi completa qui)

Europe Large cap growth
Comgest Growth Europe EUR R Acc. “Questo fondo è gestito con un alto livello di esperienza è può diventare la parte core di un portafoglio”, spiega Caquineau in un report del primo agosto 2017. “La strategia è quella di puntare su società di qualità capaci di crescere indipendentemente dal ciclo economico. Queste aziende di solito hanno una posizione dominante nel loro settore, un solido management e bilanci in ordine. Di conseguenza sono esclusi i titoli appartenenti ai settori più ciclici come, ad esempio, i finanziari. Al contrario, il team si concentra su società che abbiano un chiaro vantaggio competitivo come quelle dell’healthcare o della tecnologia. Questo approccio è chiaramente improntato al lungo periodo e le azioni che fanno parte del portafoglio tendono ad essere molto stabili” (report completo qui). 

US Large cap blend
iShares North America Idx (IE) InstlAcc$  . “Il fondo vuole replicare l’indice MSCI North America Net Total Return USD investendo in tutti i titoli che formano il paniere”, spiega Monika Dutt, fund analyst di Morningstar in un report del 12 marzo 2018. “Per questo ha in portafoglio i 700 titoli che formano il basket. Il processo di investimento è disciplinato e pragmatico e si concentra su una replica da ottenere con costi bassi e sulla creazione di valore extra attraverso diverse tecniche. Ad esempio, cercando di anticipare i cambiamenti del paniere o le corporate action che possono interessare le società che fanno parte dell’indice”. (Analisi completa qui)

US Large cap growth
T. Rowe Price US Blue Chip Eq Ad USD (Gold). “Larry Puglia è il solo gestore del fondo fin dall'inizio della strategia nel 1993 quando veniva venduta esclusivamente negli Stati Uniti”, spiega Caquineau in un report del 18 dicembre 2017. “Dal 2003 è proposto agli investitori europei attraverso questo fondo domiciliato in Lussemburgo. Puglia cerca aziende con prospettive di sviluppo superiori alla media e durature, un forte flusso di cassa e manager che sappiano far crescere il capitale. Il fondo è diversificato in 125-140 nomi, ma Puglia fa anche scommesse su player di grandi dimensioni con margini di crescita forti. E’ disposto a tenere o aggiungere al portafoglio queste società anche se sembrano costose rispetto alle metriche di valutazione tradizionali”. (Analisi qui).

Emergenti globali
Capital Group New World (LUX) Z. “Gli investimenti non sono dedicati esclusivamente ad azioni di mercati in via di sviluppo, ma possono consistere per almeno un terzo del patrimonio in azioni di mercati sviluppati e un decimo in debito di mercati emergenti”, spiega Caquineau in un report del 7 giugno 2017. “In questo modo risulta essere molto meno volatile rispetto ai fondi omologhi, senza tuttavia sacrificare troppo il potenziale di rialzo. L’approccio è incentrato sui ricavi, quindi i risultati del fondo dipendono essenzialmente dai mercati emergenti. Pur riconoscendo che queste aree stanno crescendo più rapidamente di quelle sviluppate, il team ritiene che le società nei paesi in via di sviluppo non offrano necessariamente le migliori opportunità per capitalizzare questo trend. In certi casi, l’investimento in aziende dei mercati sviluppati che devono derivare almeno il 20% dei loro ricavi o utili dai mercati emerging potrebbero offrire migliori opportunità”. (Analisi qui)

Comgest Growth Emerging Mkts EUR R Acc. “La filosofia di investimento alla base di questo fondo è chiaramente diretta verso azioni growth di qualità”, spiega Caquineau in un report del 20 settembre 2017. “Il portafoglio è costruito in maniera bottom up. Il primo passo del processo di investimento è quello di identificare società con i bilanci in salute, che abbiano posizioni di mercato dominanti e alti profitti a prescindere dalla fase del ciclo. Per questo motivo settori come le banche sono esclusi dall’universo di investimento. Solo 120 titoli fanno parte dell’universo di investimento. Queste società vengono analizzate seguendo un rigoroso processo di valutazione che comprende visite alle aziende e ai concorrenti. A quel punto i gestori individuano i valori a cui acquistare. L’orizzonte di temporale è di lungo periodo (da tre a cinque anni) e questo riduce il turnover di portafoglio e i costi di transazione. Questo sistema lascia poche possibilità di seguire il benchmark. Il porafoglio si concentra si circa 40 nomi e mostra forti concentrazioni regionali e settoriali. Spesso ha una posizione contrarian”. (Analisi qui)

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L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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