Metropole Sélection ha un portafoglio concentrato in 25-35 titoli, costruito senza seguire uno specifico mandato socialmente responsabile. Tuttavia, l’analisi basata sui dati delle singole società forniti da Sustainalytics mostra un punteggio di sostenibilità superiore alla media di categoria (Azionari Europa large cap value) e un indicatore di controversie inferiore. Se guardiamo ai singoli fattori che costituiscono l’acronimo ESG, ossia ambientali, sociali e di governance, il comparto è ben posizionato rispetto ai diretti concorrenti. Per queste ragioni, il suo Sustainability Rating è pari a quattro globi (su cinque).
Tra i primi dieci titoli in portafoglio, ci sono diversi industry leader, ossia aziende che nel loro settore hanno i più alti punteggi ESG, tra cui l’italiana Intesa Sanpaolo e la compagnia petrolifera Total. (dati patrimoniali al 30 settembre 2017).
Medaglia d’argento
Dal punto di vista dell’analisi fondamentale, il fondo ha un Morningstar Analyst rating pari a Silver. Gli analisti hanno confermato tale giudizio nel luglio scorso (report di Mathieu Caquineau del 25 luglio 2017), nonostante dal 2011 abbia attraversato tre periodi distinti di performance annue deboli. “Le ragioni di questi scarsi risultati sono la bassa esposizione ai settori difensivi, ritenuti troppo cari, le posizioni attive sui ciclici e la difficoltà di ottenere buoni ritorni dai bancari”, spiega Caquineau. “Il comparto rimane comunque migliore della categoria e dell’indice Msci Europe Value su un orizzonte di dieci anni e dal lancio nel 2002”.
Gli analisti di Morningstar valutano positivamente il team di gestione, composto da otto professionisti, che lavorano in modo collegiale. La responsabilità è affidata a Isabel Levy, co-fondatrice di Metropole, e Ingrid Trawinski, entrata nel 2007. Altri due manager esperti sono stati assunti nel 2014 e 2015. I membri senior investono personalmente nel fondo, il che aiuta ad allineare i loro interessi con quelli dei sottoscrittori. Il processo di selezione dei titoli prevede una prima scrematura per individuare quelli con almeno il 20% di sconto rispetto al valore intrinseco. Il secondo passaggio è più qualitativo e consiste nell’incontro con i vertici delle aziende per comprendere quali fattori possano portare a un apprezzamento ed evitare le cosiddette “trappole di valore”.
Leggi il report redatto da Mathieu Caquineau il 25 luglio 2017.
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