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VIDEO: L’Analyst Rating per gli Etf

Ecco come funziona il giudizio qualitativo di Morningstar sui replicanti e in che cosa si differenzia da quello sui fondi comuni gestiti in maniera attiva.

Valerio Baselli 24/04/2018 | 09:48
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Valerio Baselli: Nel novembre del 2016, Morningstar ha esteso la propria ricerca qualitativa sui fondi comuni, quello che tecnicamente chiamiamo l’Analyst Rating, agli Exchange traded fund. Gli Etf, infatti, vengono sempre più utilizzati in maniera strategica e la gamma di replicanti disponibili continua a crescere. Con l'implementazione di questo giudizio qualitativo sugli Etf, che si affianca al rating quantitativo, espresso attraverso le stelle, Morningstar espande il ventaglio di strumenti a disposizione degli investitori e consente loro di confrontare direttamente le soluzioni di investimento disponibili nella gestione passiva e attiva.

Attualmente, Morningstar assegna l’Analyst Rating a circa 500 Etf nel mondo, di cui 190 in Europa, coprendo all’incirca il 60% degli asset investiti in Etf nel Vecchio continente.

La logica dell’Analyst Rating è quella di aiutare gli investitori a identificare i fondi in grado di battere i loro concorrenti in termini di rendimento aggiustato per il rischio nel lungo termine, di solito un ciclo di mercato completo.

Gli Etf quindi vengono confrontati non solo ad altri Etf della stessa categoria Morningstar, ma anche ai fondi attivi presenti in quel gruppo. Questo approccio è ancor più giustificato alla luce del fatto che gli investitori sostituiscono sempre più spesso i fondi attivi con prodotti passivi a basso costo. Indipendentemente dall’approccio di gestione, comunque, le medaglie rappresentando le migliori idee di investimento degli analisti in quella determinata categoria.

Se il giudizio qualitativo sugli Etf si basa sulla stessa metodologia utilizzata per valutare i gestori di fondi attivi, alcuni dei cinque pilastri esaminati (processo, performance, società di gestione, persone, prezzo), non hanno lo stesso peso o non sono altrettanto importanti nella valutazione di un fondo passivo rispetto a quella di un fondo a gestione attiva.

Gli investitori che desiderano migliorare il loro processo di selezione di Etf dovrebbero concentrarsi su alcuni criteri in particolare.

Il pilastro più importante è quello relativo al processo d’investimento, che in questo caso coincide con l’indice replicato. Essendo il principale motore della performance di un fondo passivo, le caratteristiche del l'indice sottostante sono il fattore che pesa più sul voto che attribuiamo a un Etf.

In generale, gli analisti di Morningstar tendono ad attribuire un giudizio più alto a quegli Etf che replicano indici ben costruiti, ampi e diversificati. I replicanti di indici troppo concentrati sono spesso più rischiosi, forniscono un’esposizione più ristretta all’universo, e in fin dei conti ci sembrano avere meno interesse per gli investitori a lungo termine.

Prendiamo ad esempio gli Etf azionari Europa Large Cap. Morningstar ha assegnato un rating Neutrale agli Etf che replicano l’Euro Stoxx 50 e un giudizio positivo per i replicanti dello Stoxx Europe 600 o dell’MSCI Europe. La ragione è semplice: con 50 titoli sottostanti, che rappresentano solo il 60% della capitalizzazione di mercato delle azioni della zona euro, l'Euro Stoxx 50 è un indice troppo concentrato e sovraesposto alle “Mega Cap”.

Un buon indice e un processo ben eseguito non sono sufficienti per assegnare un giudizio elevato a un Etf. Anche i costi devono essere anche competitivi. Il prezzo è infatti un altro pilastro cruciale. Tipicamente, un Etf che replica un buon indice, ma che è relativamente costoso, non riceverà un punteggio elevato.

Gli altri tre pilastri da considerare nella nostra analisi degli Etf sono le performance, il team di gestione e la società di gestione. La performance corretta per il rischio dell’Etf è confrontata con quella degli altri fondi (attivi o passivi) della stessa categoria. Valutiamo anche la qualità della replica attraverso parametri come il tracking error e la tracking difference.

Per quanto riguarda il team di gestione, la natura altamente automatizzata della replica passiva fa sì che la valutazione di questo pilastro sia meno importante rispetto alla valutazione dei gestori attivi. Tuttavia, particolare attenzione viene data alla stabilità della squadra e all’esperienza.

Infine, quando gli analisti Morningstar valutano la società di gestione, l’analisi si concentra sul concetto di stewardship, cioè sulla cura che la società mette nell’allineare i propri interessi a quelli degli investitori.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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