Le Large cap americane brillano di luce propria

Molti analisti cercano di spiegare il successo del segmento a più alta capitalizzazione di mercato con i maggiori investimenti da parte dei fondi passivi che hanno necessità di replicare fedelmente il benchmark, ma la verità è che i rendimenti delle big di Wall Street sono fortemente correlati con la crescita degli utili.

Francesco Lavecchia 04/09/2018 | 12:35
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Qual è il segreto del rally delle Large Cap americane? Negli ultimi cinque anni il segmento delle stock a più alta capitalizzazione di mercato ha sovraperformato quelle Mid e Small cap (Figura 1), anche se questo fenomeno è più marcato se si guarda alla differenza tra i percentili più alti della capitalizzazione di Borsa e il resto del mercato.

“Se nel 2013 un investitore avesse selezionato i titoli nel primo percentile più alto in termini di market cap e avesse investito in modo uguale nelle 67 azioni americane che formano questo paniere, tenendo ferme queste posizioni fino ad oggi, avrebbe realizzato un rendimento annualizzato superiore al 13%, mentre chi avesse adottato la stessa strategia prendendo posizione sul restante 99% del mercato azionario americano non avrebbe portato a casa alcun guadagno”, dice John Rekenthaler vice presidente della ricerca di Morningstar. “Alcuni attribuiscono la causa di questo fenomeno al ruolo giocato dai fondi passivi. Secondo questa interpretazione la crescente domanda per le big di Wall Street come Amazon, Apple o Facebook avrebbe costretto i gestori che replicano l’indice S&P 500 ad aumentare il peso dei loro asset su questi titoli. Ma a nostro avviso questa conclusione è figlia del fatto che le posizioni di questi fondi di investimento è molto più monitorato di altri, come fondi pensione o sovrani. In realtà non ci sono spiegazioni riconducibili all’attività dei fondi passivi che possano giustificare il perché l’1% più alto in termini di capitalizzazione di Borsa abbia sovraperformato il restante 99% delle stock che compongono l'S&P 500”.

Gli utili non mentono
La spiegazione più plausibile sembra essere quella legata alla crescita degli utili. In generale il prezzo delle azioni sconta le aspettative sul futuro andamento dell’azienda, per questo ci si aspetta che i titoli con multipli di mercato più elevati realizzino risultati migliori rispetto a quelli che riportano valori più bassi. Ma la statistica ci dà una mano in questo senso: misurando il grado di correlazione tra la crescita degli utili e i rendimenti di Borsa delle stock americane negli ultimi cinque anni si nota come il primo 1% per capitalizzazione di mercato ha riportato un coefficiente di 0,41, molto più alto rispetto a quello dei segmenti Mid e Small cap. Questo significa che nell’ultimo lustro le aziende che hanno registrato i risultati economici migliori sono state quelle che hanno raccolto i frutti maggiori in Borsa. 

“Possiamo dire dunque che negli ultimi anni il mercato azionario è diventato più segmentato: le società che sono riuscite a sviluppare più rapidamente i loro business hanno realizzato le migliori performance borsistiche; quelle che hanno realizzato risultati medi hanno ottenuto rendimenti medi, mentre quelle che hanno avuto performance negative hanno accusato perdite anche sui listini”, conclude Rekenthaler.

 

Figura 1: Grafico di crescita dei segmenti Large cap, Mid cap e Small cap

Performance largecap 5y

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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