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Fondi Sri, il bilancio 2018 è positivo

Hanno resistito meglio alle turbolenze dei mercati. L’offerta è aumentata e gli Etf hanno reso meno costoso investire in modo sostenibile. Le performance sono superiori alla media, grazie alla più alta qualità delle aziende in portafoglio.

Sara Silano 04/02/2019 | 11:41
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Il patrimonio dei fondi sostenibili resta una porzione ancora piccola dell’industria del risparmio europea, ma il segmento ha dimostrato nel 2018 di riuscire a reggere meglio le turbolenze dei mercati. Secondo le stime di Morningstar, gli asset in strategie attive e passive con mandato socialmente responsabile sono pari a 684 miliardi di euro, che si confrontano con un totale gestito in comparti a lungo termine di 7.981 miliardi.

Rispetto al 2017, il patrimonio dei fondi socialmente responsabili (Sri) ha avuto una contrazione dell’1,3%; mentre l’industria nel suo complesso ha subito un calo del 3,9%. Il dato assume ancora più rilevanza se consideriamo che l’indice Msci Europe è sceso di oltre il 10% nel 2018, l’S&P 500 del 4,4% e il Bloomberg Barclays Aggregate Corporate del 2,2%. Per i fondi passivi sostenibili è stato addirittura un anno controcorrente: “Gli asset sono cresciuti del 4%”, spiega Hortense Bioy, direttore delle strategie passive e della ricerca sulla sostenibilità di Morningstar in Europa. “I comparti indicizzati e gli Etf con focus ESG rappresentano ora il 12,5% del mercato orientato agli investimenti sostenibili, contro il 6,4% di cinque anni fa”.

Patrimonio netto dei fondi sostenibili nel 2018

Nonostante le turbolenze dei mercati, nel 2018, i fondi socialmente responsabili hanno ricevuto flussi netti positivi per 34,4 miliardi a livello europeo, un dato che è inferiore a quello dell’anno precedente (57,9), ma con una differenza minore rispetto all’industria nel suo complesso (-40% contro -80%). Le strategie sostenibili passive rappresentano oltre un quarto del totale, in crescita rispetto ai dodici mesi precedenti.

Flussi netti verso i fondi sostenibili nel 2018

Bnp Paribas prima per raccolta, Robeco per asset
Tra le società di gestione che hanno raccolto di più sui fondi sostenibili in Europa nel 2018, Bnp Paribas è prima, seguita da Morgan Stanley e Northern Trust. In termini di patrimonio in questo particolare segmento, Robeco stacca i concorrenti con 59,5 miliardi di euro; secondo è Amundi e terzo Bnp Paribas.

Principali SGR per flussi e patrimonio SRI

Cresce l’offerta
Dal punto di vista dell’offerta, il segmento è in espansione con 296 nuovi prodotti attivi e passivi lanciati nel 2018, in crescita dai 260 del 2017 e dai 166 del 2016. Gran parte è azionaria (150), mentre gli obbligazionari sono 52, i bilanciati 86 e gli alternativi otto. “La maggioranza di questi fondi può potenzialmente raggiungere migliori risultati dal punto di vista ESG di quelli tradizionali basati sull’esclusione”, dice Bioy. “Infatti, adotta strategie che privilegiano le aziende con i più alti punteggi in termini di sostenibilità ed escludono o sottopesano le peggiori. Ci sono, poi, comparti che mirano ad ottenere risultati ad impatto sull’ambiente o la società, accanto a quelli finanziari. Infine, le crescenti preoccupazioni relative al cambiamento climatico hanno portato alla nascita di strumenti che cercano di cogliere le opportunità e ridurre i rischi di questa situazione”.

L’attenzione ai fattori ESG si vede anche nella decisione di alcune case di gestione di riformulare le politiche di investimento di fondi esistenti, includendo tali criteri, e/o modificando il nome del prodotto per rendere più esplicito l’impegno su questi fronti.

Attenzione al greenwashing
La crescita dell’offerta è sicuramente positiva per gli investitori, i quali, però, devono andare oltre le “etichette” e le “dichiarazioni di intenti” per non cadere nella cosiddetta trappola del greenwashing (strategia delle aziende per costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo ambientale per distogliere l’attenzione dagli effetti negativi prodotti dalle loro attività).

Il Morningstar Sustainability rating, ad esempio, aiuta ad identificare i comparti con i più alti punteggi ESG, perché è basato sull’analisi delle reali posizioni presenti nel portafoglio (il rating è disponibile su Morningstar.it). E’ importante, inoltre, combinare tali metriche con quelle finanziarie per valutare la qualità di ciascun strumento finanziario anche dal punto di vista del suo profilo di rischio/rendimento, delle capacità del team di gestione e dei costi.

Etf a basso costo
Proprio per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il lancio di alcuni Etf sostenibili con commissioni molto basse ha rappresentato un punto di svolta. “iShares e L&G hanno quotato fondi indicizzati che sono meno costosi della maggior parte dei rivali tradizionali”, dice Bioy. “Le spese correnti vanno dallo 0,05 allo 0,20% annuo a secondo dell’esposizione geografica. Questi strumenti escludono le società che operano in settori come il tabacco, gli armamenti, il carbone, oltre a quelle che violano i principi del Global Compact delle Nazioni Unite”.

Secondo l’analista di Morningstar, il fatto che per la prima volta gli investitori possano comprare prodotti finanziari sostenibili senza dover pagare di più per tale “preferenza” è un chiaro segnale che la sostenibilità sta diventando una tendenza dominante nell’industria finanziaria.

Performance a confronto
Per gli investitori che hanno scelto i fondi sostenibili, il 2018 è stato mediamente un buon anno. Morningstar ha calcolato che il 32% dei comparti socialmente responsabili si è collocato nel primo quartile della rispettiva categoria e il 62% nella metà più alta. Per contro, solo il 17% si è posizionato nell’ultimo quartile. “Dal momento che perseguono strategie di investimento differenti in termini di stili e capitalizzazione di mercato, non possiamo dire che i rendimenti siano guidati unicamente dai pesi settoriali”, spiega Bioy. “Quello che condividono sono i fattori ESG, che li portano a scegliere società che gestiscono con più efficienza le questioni ambientali e sociali e hanno pratiche di corporate governance più solide. Tali aziende tendono ad avere una migliore qualità finanziaria e una minore volatilità nelle fasi di ribasso dei mercati”.

Performance dei fondi sostenibili nel 2018

Tutte le statistiche sono basate sui fondi che rientrano nella definizione di Morningstar di “socialmente responsabili”, ossia quelli che indicano nei loro documenti informativi obbligatori di avere un mandato sostenibile, e/o incorporare i fattori ESG nel processo di investimento o utilizzare criteri di esclusione.

Resta sempre aggiornato sulla ricerca Morningstar sulla sostenibilità.

Per maggiori informazioni sugli investimenti sostenibili e il Morningstar Sustainability Rating, visita il mini-sito dedicato.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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