Gli investitori hanno a disposizione diversi indicatori Morningstar per l’analisi dei costi. Vediamo quali sono i principali.
Livelli commissionali
Il Morningstar fee level permette di valutare il costo di una singola classe di un fondo rispetto alle concorrenti che hanno caratteristiche simili in termini di attività finanziarie in cui investono e canale distributivo. All’interno di ciascun gruppo omogeneo, il coefficiente di spesa (che è la somma delle voci “spese correnti” e “commissioni di incentivo”) di ciascuna share class è classificato rispetto ai competitor, utilizzando cinque quintili: basso (low in inglese, per il più economico), sotto la media (below average, il secondo quintile meno costoso), nella media (average), sopra la media (above average) e alto (high, il quintile più caro).
Morningstar calcola due tipi di indicatore, uno generale (include tutte le classi di fondi) e uno che compara solo quelle al dettaglio (retail). Quest’ultimo è disponibile su Morningstar.it nel nuovo strumento di selezione fondi, nella sezione “Commissioni&Spese”.
Il nuovo strumento “Seleziona fondi” su Morningstar.it
Il costo rappresentativo
E’ un indicatore introdotto da Morningstar nell’agosto 2018, che racchiude le spese ricorrenti di ciascun comparto e viene espresso in percentuale rispetto al patrimonio. Viene calcolato su base mensile in due versioni, una include i costi di transazione; l’altra li esclude. Entrambe comprendono le spese correnti e le performance fee. (Per approfondimenti, clicca qui. L’indicatore è disponibile sulla piattaforma Morningstar Direct). Il costo rappresentativo dà una visione complessiva dell’onere a carico dell’investitore. Prendiamo, ad esempio, i fondi domiciliati in Italia. Secondo i dati Morningstar, la commissione di gestione media è dell’1,18%, ma il representative cost, incluse le fee di transazione, sale all’1,81%. Tradotto in termini di rendimenti, nel 2018, i comparti italiani hanno perso mediamente il 4,57% al lordo delle spese, che è diventato un -6,15% al netto.
Il Morningstar Analyst rating
Il “Prezzo” è stato un pilastro del Morningstar Analyst rating sin dal suo debutto nel 2011. Gli analisti, infatti, sono consapevoli del peso che ha sui rendimenti e della loro capacità predittiva delle performance future. Per questo, non guardano solo il livello relativo dei costi, ma anche come è strutturata la commissione di performance (se presente). Da ottobre, con l’aggiornamento della metodologia, i costi acquisiranno ancora più importanza, perché verranno dedotti dalla stima del valore che il fondo potrebbe generare prima delle commissioni. Inoltre, il giudizio sarà assegnato a livello di singola classe di fondo, per tenere conto delle strutture di prezzo. L’Analyst rating è disponibile su Morningstar.it e, attraverso il nuovo strumento di selezione fondi è possibile classificare i comparti in base a questa variabile.
Lo Star rating
Nella metodologia quantitativa di calcolo delle “stelle”, i costi sono un fattore importante. Lo Star rating è una valutazione delle performance passate di un fondo corrette per il rischio e tenuto conto dei costi. Dal 2002, Morningstar valuta separatamente le classi di fondi per tenere conto del fatto che differenti strutture di prezzi portano a risultati diversi per uno stesso fondo. Lo Star rating è disponibile su Morningstar.it e, attraverso il nuovo strumento di selezione, è possibile classificare i comparti in base a questa variabile.
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