In italiano usiamo l’espressione “gallina dalle uova d’oro” per descrivere le attività che permettono di guadagnare tanti soldi. Gli inglesi le definiscono cash cow. Morningstar ha scoperto che esistono anche nell’industria del risparmio gestito: sono i fondi che generano i più alti ricavi per le società di gestione.
L’analisi, curata da Francesco Paganelli, analista del Manager Research team, è stata condotta su 50 mila classi di fondi azionari, 36 mila classi obbligazionarie e 20 mila bilanciate appartenenti all’universo europeo. Per stimare quali comparti fanno incassare di più alle case di investimento, è stato moltiplicato il costo rappresentativo annualizzato (esclusi i costi di transazione) per la dimensione media degli ultimi dodici mesi di ciascuna classe (in euro, dati a fine luglio 2019). Infine, è stato calcolato il totale a livello di fondo.
Ricavi record
Quali i risultati? Pimco GIS Income è il comparto che fa incassare di più alla casa-prodotto, oltre mezzo miliardo di euro. La strategia obbligazionaria flessibile globale ha un Morningstar Analyst rating pari a Silver. Tra gli azionari, in cima si colloca DWS Top dividend, con 263,14 milioni. Anch’esso è medaglia d’argento. Fra i bilanciati, il primo è PrivatFonds Kontrolliert, gestito da Union Investment, che in un anno ha prodotto ricavi per 480,49 milioni di euro.
Nella classifica ci sono diversi nomi tedeschi (DWS, Union Investment, Allianz Global Investors), mentre l’unico italiano è Eurizon con il comparto Azioni strategia flessibile, un bilanciato che ha generato guadagni per 148,2 milioni.
Nel reddito fisso, gli altri campioni di incassi sono AB Global high yield e Templeton global total return (entrambi con rating Bronze). Nel segmento azionario, nelle prime posizioni ci sono Fundsmith Equity e Uniglobal Vorsorge (non disponibili in Italia). Infine, tra gli strumenti di allocation, figurano Allianz Income and growth (rating Neutral) e JPM Global income (Bronze).
Nella tabella sono riportati i fondi con i più alti ricavi suddivisi per macro-categorie: azionari, obbligazionari e bilanciati.
Costi per gli investitori
Più alti ricavi per le società di gestione, non significa necessariamente che questi fondi non siano stati in grado di creare valore per i sottoscrittori. Ad esempio, su Pimco GIS Income, Mara Dobrescu, analista di Morningstar, scrive in una nota del 24 maggio 2019: “Il fondo vanta un team, un processo di investimento di prima classe e performance record”. E aggiunge: “Tuttavia, noi critichiamo l’elevato profilo commissionale”.
Nel caso di DWS Top dividend, il giudizio degli analisti di Morningstar sui costi è positivo: “Le spese correnti (per la classe senza fee di distribuzione) sono pari a 0,84% annuo, sotto la media della categoria degli azionari globali (0,92%)”, si legge nel report di Jeffrey Schumacher del 20 novembre 2018, in cui viene assegnato il rating Silver.
Gli investitori devono, inoltre, tenere presente che i fondi hanno spesso più classi e ciascuna può presentare un profilo commissionale differente. Ad esempio, ce ne sono alcune con fee di ingresso; altre senza ma con spese di gestione più alte. Morningstar calcola il costo rappresentativo a livello di singola share class e al fine di questa analisi il dato è stato aggregato. L’indicatore comprende tutti costi che un sottoscrittore deve sostenere, inclusi quelli di incentivo. I ricavi, tuttavia, non beneficiano solamente la casa di gestione, perché nei paesi dell’Europa continentale, inclusa l’Italia, una quota del costo delle classi retail (destinate ai risparmiatori) viene retrocessa al distributore. In altri casi, le cosiddette share class fully loaded, includono la remunerazione dell’attività di consulenza. Sarebbe interessante capire come viene ripartita la torta in modo puntuale, ma i livelli di trasparenza previsti dal regolatore attualmente non permettono tale analisi. Solo un suo intervento in questa direzione, potrebbe cambiare le cose.
L’analisi è stata realizzata con la piattaforma Morningstar Direct. Per maggiori informazioni, clicca qui.
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