La principale conseguenza della grave compromissione dei canali tradizionali di finanziamento bancari a causa della crisi finanziaria globale è che le aziende, anche quelle valutate investment grade, non hanno avuto altra scelta se non quella di raccogliere fondi direttamente sul mercato, attraverso l’emissione pubblica di obbligazioni. Nonostante gli sforzi da parte delle autorità per aumentare la massa monetaria, per non parlare della pulizia forzata dei bilanci delle banche private, il settore bancario nelle economie sviluppate (in modo particolare nella zona euro) continua a mantenere un livello piuttosto elevato di avversione al rischio quando si tratta di riaprire il rubinetto dei prestiti. Questo scenario può spingere le società verso emissioni di corporate bond superiori alla media anche nel futuro prossimo.
L’interesse degli investitori verso il mercato delle obbligazioni societarie è cresciuto notevolmente dall’inizio della crisi finanziaria. La ricerca di sicurezza, lontano dai mercati difficili dei titoli di Stato, ha spinto i rendimenti delle obbligazioni societarie, in particolare quelli delle aziende non finanziarie, verso il basso (ad esempio, il rendimento medio dei corporate bond investment grade denominati in euro è stato pari al 3% a giugno 2012, contro il 6% a gennaio 2009). Tuttavia, lo spread di credito (cioè la differenza di rendimento con le attività considerate risk-free, come i titoli di Stato con rating AAA) è ancora ben al di sopra dei livelli pre-crisi. Tra le classi di bond aziendali, quelli finanziari presentano di solito lo spread creditizio più elevato, seguiti da quelli industriali.
L’indice
Il Barclays Capital EUR Corporate Bond Index misura la performance delle obbligazioni investment grade denominate in euro emesse da aziende industriali, di pubblica utilità e finanziarie. L’inclusione di obbligazioni nell’indice è basata sulla valuta di emissione (euro) e non sul domicilio dell’emittente. Pertanto il fondo può contenere obbligazioni societarie in euro emesse in qualsiasi parte del mondo. Sono tutti bond a tasso fisso. Non vi è alcun limite al numero di obbligazioni ammissibili per l’indice. La distribuzione per settore mostra circa il 50% di finanziari, il 40% di industria e il 10% di servizi pubblici. I bond ammissibili devono avere una durata minima alla scadenza di un anno e un ammontare minimo in circolazione di 300 milioni di euro. Il minimo relativamente basso in circolazione consente un’ampia diversificazione geografica. Gli emittenti, tuttavia, sono concentrati di solito in un pugno ristretto di paesi (Paesi Bassi, Regno Unito, Usa), che in genere rappresentano circa la metà del paniere. La ragione è da ricercare nelle caratteristiche del mercato dei corporate, perché in questi paesi sono molto attivi i fondi pensione. L’indice è ribilanciato mensilmente l’ultimo giorno lavorativo del mese. I proventi derivanti da cedole e rimborsi vengono trattenuti dall’indice sottoforma di liquidità non investita, fino al ribilanciamento mensile, quando poi viengono rimossi dal benchmark.
iShares Barclays Capital Euro Corporate Bond
iShares utilizza la replica fisica per tracciare la performance dell’indice. Dato che il benchmark di riferimento è in possesso di un gran numero di componenti (oltre 1.300), iShares utilizza il campionamento statistico per costruire il fondo. Tuttavia, a causa dell’accessibilità e della liquidità di questa particolare asset class, la misura del campionamento è in realtà piuttosto limitata. Ad oggi, infatti, il numero di componenti del fondo è pari a poco più di 1.200, il portafoglio è molto diversificato geograficamente e con una maturity a breve-medio termine (circa il 75% dei componenti del fondo hanno una durata inferiore a sette anni). Esattamente come per il benchmark, quasi il 50% dei componenti del fondo sono titoli finanziari, il 40% industriali e il restante 10% bond emessi da società di pubblica utilità.
Il fondo è stato lanciato nel marzo 2009 ed è domiciliato in Irlanda. A fine giugno 2012, la differenza di rendimento dal lancio del fondo, misurata in termini di performance annualizzate totali al netto delle commissioni, è stata calcolata allo 0,02%. Questo Etf distribuisce dividendi su base semestrale. iShares può effettuare operazioni di prestito titoli, al fine di ottimizzare le prestazioni dell’Etf. BlackRock agisce come gestore degli investimenti per conto di iShares. A partire dal giugno 2012, la quantità di titoli che possono essere prestati è stata ridotta al 50%. Le operazioni di prestito sono coperte da garanzia, rappresentata da un paniere collaterale conforme alle regole Ucits, il cui valore è superiore al valore dei titoli prestati, entrambi calcolati su base giornaliera. Questo paniere è detenuto in un conto presso un terzo depositario. Il grado di sovracollateralizzazione è in funzione delle attività previste come garanzia, ma varia tipicamente dal 102,5% al 112%. Le entrate derivanti dal prestito titoli, vengono divise 60/40 tra l’Etf e BlackRock, rispettivamente.
Le commissioni annue totale (Ter) sono pari allo 0,2%, nella media di categoria.
Per leggere l’Etf Analysis completa, clicca qui.
SPDR Barclays Capital Euro Corporate Bond ETF
Anche questo Etf utilizza la replica fisica a campionamento per tracciare la performance dell’indice. Perciò, nel costruire il portafoglio, il gestore selezionerà solo una parte dei titoli presenti nell’indice, prestando particolare attenzione al peso complessivo, alle ponderazioni settoriali, al peso del singolo emittente e al tasso di interesse, al fine di evitare distorsioni indesiderate. Il processo di campionamento si basa su dati storici e correlazioni e cerca di creare una esposizione complessiva che si avvicina il più possibile alle caratteristiche di rischio dell'indice.
L’indice di spese totale (Ter) è pari a 25 punti base.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.