Via dalle azioni per rifugiarsi nel franco svizzero. E’ stata questa la risposta degli investitori alle notizie delle tensioni militari fra la Corea del nord e quella del sud dopo gli attacchi di questa mattina. Il quadro generale è complicato dal fatto che le banche cinesi, secondo alcune voci, starebbero per raggiungere il limite stabilito dal governo per la concessione dei prestiti e quindi stanno per chiudere i rubinetti rallentando in questo modo l’economia mentre in Europa torna fuori il problema della Grecia che, secondo Ue e Fmi, deve fare un ulteriore sforzo se vuole accedere agli aiuti dei due organismi.
In questa cornice la foto dei listini americani mostra ribassi generalizzati che vanno dagli energetici ai tecnologici. A nulla serve la notizia di un aumento degli stipendi che segnala un ritorno della fiducia da parte degli imprenditori. Tiene, per il momento, Hewlett Packard, ma solo perché ha dato la previsione di profitti al di sopra delle attese del mercato.
Europa ancora instabile
Nel Vecchio continente, dove i principali indici di Eurolandia hanno chiuso al ribasso, la giornata è stata difficile soprattutto per il comparto bancario che paga per primo l’instabilità della regione. Oltre ai nuovi dubbi sulla Grecia, si è tornati a parlare ancora di Irlanda dopo che il primo ministro Brian Cowen ha annunciato elezioni anticipate per l’anno prossimo.
A Milano, dove l’indice Ftse Italia All Share e il Ftse/Mib hanno perso poco più del 2%, Piazza Affari si è adeguata al sentiment generale, anche se ci sono state alcune eccezioni. Fra queste Bulgari che ha annunciato una partnership quinquennale per distribuire i suoi orologi in Cina.
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