I pericoli non mancano, ma è tempo di ritornare a rischiare. È questo, in sostanza, il pensiero degli economisti di Merrill Lynch, espresso e argomentato nel report BofA Merrill Lynch Global Research, presentato ieri a Parigi.
“Quest’anno le prospettive economiche si presentano decisamente migliori rispetto al 2012 e pensiamo che lo siano anche le opportunità per gli investitori”, ha spiegato Thierry Cottet, direttore degli investimenti di Merrill Lynch Bank. “Sono sempre più numerosi i segnali che suggeriscono che gli sforzi della Federal Reserve stiano dando i suoi frutti e pensiamo che anche i paesi core dell’Eurozona potrebbero tornare a crescere nella seconda parte dell’anno”. Inoltre, il report prevede anche un miglioramento del Pil (Prodotto interno lordo) cinese, dal 7,7% del 2012 a un 8,1% stimato nel 2013.
Il ruolo delle banche centrali
“Se nell’anno passato i mercati sono stati dominati dalle scelte politiche e di bilancio, quest’anno seguiranno la crescita economica”, prosegue Cottet. “Perciò siamo inclini a privilegiare le azioni, rispetto ai bond. Inoltre, lo scarto tra le valutazioni delle due asset class non è mai stato così basso da 25 anni a questa parte, cosa che rafforza ancora di più le nostre convinzioni”.
Tuttavia, se il tema della crescita riuscirà o meno a imporsi nel corso dell’anno, dipenderà molto dalle strategie, finora accomodanti, delle banche centrali. Infatti, un contesto di abbondante liquidità e di tassi d’interesse contenuti è fondamentale per poter raggiungere livelli di crescita soddisfacenti.
Secondo Thierry Cottet, la Fed continuerà col programma di Quantitative easing nel 2013 e anche nel 2014, mentre da questa parte dell’oceano, la Banca centrale europea potrebbe acquistare titoli di Stato a breve. Secondo Cottet, inoltre, queste operazioni non dovrebbero creare grossi problemi inflazionistici. Per quanto concerne il fiscal cliff, Ethan Harris, co-direttore globale degli studi economici di BofA Merrill Lynch, pensa che i democratici e i repubblicani troveranno un accordo, anche se all’ultimo minuto, e che con ogni probabilità il compromesso verrà seguito da tagli di bilancio tra i 250 e i 320 miliardi di dollari.
Il ruolo delle banche centrali sarà fondamentale anche in Cina e India, dove le misure di politica monetaria recentemente approvate daranno i loro frutti. Per l’India è prevista una crescita nel 2013 del 6,5%, contro il 5,5% del 2012.
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