L’utilizzo che si fa delle materie prime è un riflesso dei cambiamenti che il mondo sta vivendo. Non è un caso, ad esempio, che negli ultimi anni l’interesse degli investitori verso le commodity agricole sia cresciuto molto, anche a causa di trend che vedono la popolazione mondiale in aumento e la terra coltivabile in diminuzione. Infatti, la Banca mondiale prevede che nei prossimi 35 anni la popolazione mondiale sfonderà quota nove miliardi, dai sette miliardi attuali, e questo implica una domanda di prodotti agricoli in aumento. Secondo la Food and Agricolture Organization delle Nazioni Unite, la produzione alimentare dovrebbe crescere di circa il 70% entro il 2050 per poter sfamare tutti, ma purtroppo questo obiettivo sembra difficile da raggiungere.
I metalli industriali, dal canto loro, sono stati storicamente richiesti dalle nazioni sviluppate che li hanno da sempre utilizzati nel settore industriale, nelle infrastrutture, nelle costruzioni immobiliari e in quello delle reti di trasporto. Tuttavia, nel corso degli ultimi 15 anni, la domanda proveniente dalla Cina e da altri mercati emergenti è stato il driver più significativo per tutti i principali metalli industriali, in particolare per il rame. Attualmente, il consumo di rame cinese rappresenta circa il 40% della domanda mondiale. Secondo la maggioranza degli operatori, nonostante la crisi globale e il rallentamento della Cina, la domanda di metalli industriali sarà superiore all’offerta nei prossimi anni.
I metalli preziosi, infine, vengono utilizzati per diversi scopi e sono quindi soggetti a più fattori, in particolar modo l’oro. La domanda aurifera proviene per il 41% dal settore della gioielleria, per il 40% dalla domanda di investimenti, per il 10% dal settore industriale e il resto dalle riserve delle banche centrali. Secondo le stime del World gold council, la domanda d’oro nel 2012 è caduta dell’11%, anche se le previsioni nel medio termine restano positive.
L’indice
Il Thomson Reuters/Jefferies CRB Ex-energy index offre, attraverso l’utilizzo di contratti future mensili, una vasta esposizione verso le principali materie prime agricole, industriali e verso i metalli e preziosi. Al fine di mantenere l’esposizione ed evitare la consegna fisica delle commodity, il contratto esistente deve essere venduto prima della scadenza e sostituito con uno nuovo. Questa operazione viene denominata in gergo tecnico rolling. Il rolling può portare a due diversi effetti. Se il contratto future in entrata è più costoso del contratto in uscita, una situazione denominata contango, si incasserà una perdita. Al contrario, backwardation, si registrerà un guadagno. Il contango può portare a perdite superiori rispetto al prezzo spot della commodity in questione.
L’indice pesa le varie commodity in base alla rilevanza economica percepita, alla frequenza degli scambi e al rendimento storico. Attualmente, il benchmark dedica il 34,5% alle soft commodity agricole, il 21,3% al grano, il 21,3% ai metalli industriali, l’11,5% al bestiame, l’11,4% ai metalli preziosi. L’indice viene ribilanciato su base mensile.
Lyxor ETF Commodities CRB Non Energy A
Per tracciare l’indice, questo Etf utilizza una replica sintetica di tipo unfunded (in questo modello, il patrimonio degli investiori è utilizzato dall’emittente dell’Etf per acquistare titoli, i quali andranno a costituire il paniere collaterale. È quindi chiaro che in questa struttura il fondo detiene gli asset. Questo accesso diretto agli asset significa che l’emittente è sempre in grado di liquidarli velocemente in caso di necessità, cioè nel caso di problemi con la controparte), attraverso la stipula di un contratto swap Otc (Over the counter) con una controparte che è quasi sempre Société Générale, capogruppo di Lyxor. Nei casi in cui Lyxor si impegna con una controparte terza, Société Générale garantisce lo swap, fornendo un ulteriore livello di protezione per gli investitori.
In pratica, Lyxor acquista un paniere di titoli ed entra in un accordo per cui la banca paga la performance dell'indice (al netto delle commissioni) in cambio della perfomance di questo paniere, composto da azioni large cap di paesi Ocse. Lyxor azzera l’esposizione al paniere collaterale ogni volta che il rischio controparte si avvicina al 10%, in accordo con la regolamentazione Ucits.
L’indice Ter, che indica le commissioni totali, è pari a 35 punti base, al di sotto della media di categoria.
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Alternative
Disponibile in Italia, c’è un solo altro replicante che offre esposizione a un paniere diversificato di materie prime escludendo però quelle energetiche: l’Etfs Ex Energy, che replica l’indice Dow Jones-UBS ExEnergy Subindex 3 Month Forward e che ha un indice Ter pari allo 0,49%.
La chiave nella scelta tra questo tipo di prodotti sta nella composizione dell’indice, che si rifletterà sulle performance e sul grado di rischio. Nello specifico, gli investitori devono essere consapevoli della composizione settoriale dell’indice e della metodologia di sostituzione dei contratti future.
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