I replicanti rallentano il passo

In febbraio, gli Etp hanno raccolto globalmente 10,6 miliardi di dollari, meno dei tre mesi precedenti. L’azionario occidentale è l’asset class più ricercata.

Valerio Baselli 07/03/2013 | 10:24
Facebook Twitter LinkedIn

Quando ci si abitua a certi numeri, sembra quasi che 10,6 miliardi di dollari di raccolta netta siano poca roba. Certo, contro i 37 di gennaio, i 39 di dicembre e i 26 di novembre, il risultato di febbraio segna un rallentamento, ma in realtà l’inzio anno del 2013 resta molto positivo per gli Etp (Exchange traded product, acronimo che racchiude Etf, Etc ed Etn). Il patrimonio gestito dai replicanti nel mondo, dal canto suo, scende leggermente nel mese, piazzandosi a quota 2.037 miliardi di dollari (contro i 2.044 di fine gennaio). A dirlo è il consueto report ETF Landscape – Industry Highlights, redatto da BlackRock Investment Institute.

Continua il buon momento dell’equity dei mercati sviluppati, asset class che ha raccolto 13 miliardi di dollari, di cui 5,7 miliardi dedicati all’azionario Usa. Gli Etp dedicati alle azioni emergenti, invece, hanno segnato un netto rallentamento, con riscatti pari a 400 milioni. Tuttavia, a riprova del ritorno al rischio, nei primi due mesi dell’anno, i replicanti azionari hanno incassato in totale 47 miliardi di dollari, il miglior risultato di sempre. Bene anche i prodotti settoriali, in particolare i cloni di indici immobiliari (1,5 miliardi di raccolta netta), che hanno beneficiato dei buoni dati del mattone americano.

All’interno del mercato del reddito fisso, gli Etp obbligazionari a breve scadenza (tra cui anche quelli relativi a strumenti a brevissima scadenza e a tassi variabili) hanno archiviato flussi positivi pari a 4 miliardi di dollari, mentre i cloni che investono in tutte le altre scadenze hanno registrato complessivamente deflussi per 1,3 miliardi.

L’azionario in crescita e il dollaro più forte, assieme a un rinnovato ottimismo, allontanano gli investitori dai beni rifugio, su tutti l’oro. I prodotti auriferi hanno infatti segnato nel mese 5,6 miliardi di dollari di deflussi netti, che portano i riscatti da inizio anno a 6,8 miliardi.

Secondo lo studio BlackRock, i primi tre replicanti per flussi in entrata a livello globale da inizio anno sono: Wisdom Tree Japan Hedged Equity Fund, iShares Msci Emerging Markets e ChinaAMC CSI 300. I primi tre per deflussi da inizio anno, invece, sono: SPDR S&P 500, SPDR Gold e iShares S&P/TSX 60 Index Fund.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures