Titolo: Assicurazioni Generali
Isin:
Borse: Borsa Italiana
Settore: Finanza
Prezzo obiettivo: 11 euro
Rating Morningstar: 3 stelle
Commento:
Generali non segue le mode. Diversamente da molti dei suoi competitor, il Leone di Trieste ha preferito concentrare la sua attività sui segmenti classici del mercato assicurativo come quello vita e danni, piuttosto che sui prodotti spread-based (ovvero quei prodotti scambiati sul mercato in base alla differenza, spread appunto, tra il loro rendimento e quello di un titolo obbligazionario ad essi comparabile), e la scelta ha pagato.
Il risultato operativo del ramo vita ha registrato una crescita del 6% rispetto allo scorso anno, metre per quello danni l’incremento è stato del 5%, a dimostrazione che le azioni del management volte al miglioramento dei prodotti e all’aggiustamento del pricing hanno pagato. Sugli utili di esercizio, calati dagli 895 milioni di euro del 2011 ai 90 del 2012, hanno pesato le svalutazioni delle attivià in portafoglio per 1,7 miliardi. Questo però non ha impedito alla società assicurativa di mantenere invariato il dividendo a 0,2 euro.
Prezzo obiettivo a 11 euro
Alla luce di questi risultati, i nostri analisti confermano il prezzo obiettivo del titolo a 11 euro per azione e raccomandano agli investitori che volessero entrare su Generali di mantenere un atteggiamento prudente in attesa di una sensibile riduzione delle sue quotazioni di mercato. Le aspettative per i prossimi anni sono per una crescita media del fatturato attorno al 2%, sostenuta dalla forte domanda proveniente dal mercato dell’Europa dell’Est e dall’ottima performance del segmento non-vita. La dismissione di attività lontane dal core-business e la razionalizzazione dei costi operativi, invece, dovrebbero contribuire al miglioramento del margine operativo dall’attuale 1,7% al 2,8% nel 2016.
La maggiori preocupazioni per la compagnia assicurativa italiana sono legate al portafoglio investimenti. Sebbene, infatti, la sua esposizione ai titoli di stato esteri sia marginale, l’attivo investito in obbligazioni governative italiane rappresenta il 280% circa del suo patrimonio netto. Questo implica che, nel caso l’Italia dichiarasse default la svalutazione di queste attività avrebbe un impatto fortemente negativo sulla stabilità finanziaria della società, e spiega, inoltre, il grado di correlazione tra l’andamento del titolo in Borsa e quello dello spread italiano.
Clicca qui per la Morningstar Research completa di questo titolo.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.