Titoli di valore nei fondi emergenti

Morningstar ha analizzato i migliori comparti sui mercati in via di sviluppo per trovare le aziende che più hanno contribuito alle loro performance. Birra, web e risparmi fanno la differenza.

Francesco Lavecchia 21/03/2013 | 10:23
Facebook Twitter LinkedIn

Consumi e risparmi, la crescita degli emergenti passa attraverso questi due canali. Insieme al reddito pro-capite, anno dopo anno, in questi paesi migliora anche il benessere medio e con esso la spesa in beni voluttuari e in prodotti di investimento. Ed è proprio sui settori dei beni di consumo e finanza che hanno puntato gli asset manager nel 2012.

Brindisi con la birra
Analizzando le performance realizzate dai migliori fondi  specializzati sui mercati emergenti (fondi con Rating Morningstar pari a quattro e cinque stellle e Rating qualitativo gold e silver) si nota come i gestori abbiano sovrappesato i titoli di questi comparti per battere gli indici di riferimento. In quasi tutti i portafogli selezionati, ad esempio, sono presenti Anheuser-Busch Inbev, SABMiller ed Heineken, ovvero i tre maggiori produttori di birra al mondo che negli ultimi anni hanno investito ingenti capitali per entrare in questi mercati sia direttamente, sia attraverso acquisizioni di marchi locali.

Anheuser-Busch Inbev, ad esempio, controlla il 70% circa del mercato argentino e brasiliano e con il prossimo perfezionametno dell’acquisizione di Modelo si appresta a guadagnare il controllo anche di quello messicano. Nel caso di SAB Miller, invece, il 33% circa del suo margine operativo (rapporto tra risultato operativo e ricavi di vendita) è prodotto in America latina, il 23% in Sud Africa, il 13% in Africa e il 6% in Asia. Heineken, dal canto suo, ha perfezionato nel 2012 l’acquisizione di Asia Pacific Brewery ed è molto esposta ai mercati asiatici e africani.

Il primato cinese
Gli elevati investimenti di queste società sono giustificati dalle enormi potenzialità di crescita dei consumi di birra in queste regioni. La Cina, ad esempio, rappresenta al momento il primo mercato mondiale in termini di volumi di birra ma è ancora molto lontano da quello americano per consumo pro-capite. Gli analisti stimano che entro il 2020 circa il 40% della produzione mondiale sarà consumata nel Paese del Drago grazie ad una crescita del consumo pro-capite del 30%.

I rendimenti realizzati nel 2012 da questi titoli sono stati decisamente interessanti: Anheuser-Busch Inbev ha guadagnato il 40%, SAB Miller il 30%, Heineken il 43%, e questo ha contribuito positivamente alle performance dei comparti First State Glb Emerging Market, Vontobel Emerging Markets EquityComgest Growth Emerging Markets, che li hanno sovrappesati rispetto all’indice di riferimento (Msci EM).

Più web
Un altro segnale del crescente benessere in questa regione è l’utilizzo della rete e la cinese Tencent è senza dubbio una delle società più in evidenza del settore. Grazie ad un modello di business che combina il social network all’instant messaging (sul modello di Skype e Wathsapp), essa è riuscita a macinare tassi di crescita considerevoli soprattutto grazie agli introiti garantiti dal segmento dei giochi online, che dal 2008 al 2011 ha realizzato un tasso di crescita annuo del 90%. Il merito del gruppo cinese è stato quello di essere riuscito a mantenere una massa critica di utenti molto alta e a monetizzarla attraverso la vendita di servizi a pagamento, realizzando negli ultimi anni un progresso medio del fatturato annuo superiore al 70%.

Dopo un lungo periodo in cui si è limitata ad accumulare la liquidità prodotta, Tencent ha recentemente avviato un piano di acquisizioni e investimenti in società terze che gli permetterà di estendere la sua presenza nel segmento dell’e-commerce,  dell’intrattenimento e dei viaggi online, ed ha inoltre sviluppato un applicazione per l’instant messaging su smartphone, molto popolare in Cina, che prometterà di sfruttare la rapida crescita del mercato mobile.

Il titolo della società cinese, quotato sull’Hang Seng di Hong Kong, ha visto crescere il suo valore di mercato del 58% nel corso dello scorso anno, trainato dal promettente outlook per i prossimi anni. I nostri analisti, infatti, stimano che il fatturato possa progredire ad un ritmo del 20% in cinque anni, mentre il margine operativo si manterrà stabilmente sopra il 30%. Il titolo è presente nel portafoglio del fondo Comgest Growth Emerging Markets con un peso di 1,64 volte superiore al benchmark di riferimento, ed è risultato uno dei principali contributi alla performance del comparto nel 2012.

Minimarket di valore
Un altro titolo fortemente sovrappesato dai fondi Vontobel Emerging Markets (2,47 volte) e Aberdeen Global Emerging Markets Equity (3,32 volte) è quello della società messicana Femsa (Fomento Economico Mexicano SAB de CV), la principale catena di minimarket in Messico con ben oltre 9 mila punti vendita sparsi per il territorio. Nonostante la forte espansione dal 2004 ad oggi, il livello di penetrazione dei negozi è ancora relativamente basso nel sud del paese, ed è per questo motivo che i nostri analisti sono possibilisti sul fatto che il numero complessivo possa superare la soglia dei 12 mila negozi entro il 2014.

A sostenere le aspettative sulla crescita del fatturato, però, non c’è soltanto il piano di espansione dei punti vendita. Il controllo del mercato locale, infatti, le permette di imporre ai consumatori i prodotti delle società in cui detiente partecipazioni rilevanti come Coca-Cola (in forza di una partecipazione del 50% in Coca-Cola Femsa Kof) e Heineken (grazie ad una quota del 20% nel capitale sociale del gruppo olandese), e questo ha contribuito a spingere le quotazioni del titolo a + 41% nel 2012.

Risparmio emergente
I progressi nel reddito pro-capite non inducono soltanto la crescita dei consumi, ma anche la domanda di prodotti di investimento e di gestione del risparmio. Quello bancario è infatti uno dei comparti maggiormente legati all’andamento del ciclo economico e il titolo del gruppo indiano Hdfc (il cui Adr è quotato sul Nyse) ha visto rivalutare la sua capitalizzazione di mercato del 53% lo scorso anno. L’India, infatti, ha prospettive di crescita di lungo periodo molto attraenti e Hdfc è uno degli istituti di credito meglio posizionati sul mercato interno. La banca, inoltre, grazie ad una percentuale di sofferenze sui prestiti molto bassa, ad un’attenta gestione del rapporto depositi/prestiti e ad una oculata gestione dei costi operativi, riesce a mentenere un margine di interesse (differenza tra interessi attivi su prestiti e interessi passivi su depositi) molto elevato e una profittabilità superiore alla media. I nostri analisti stimano che nei prossimi cinque anni sia il fatturato sia il margine netto (utile netto in rapporto al fatturato) dell’istituto indiano possano crescere ad un tasso medio superiore al 20%.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Anheuser-Busch InBev SA/NV47,90 EUR-0,50Rating
Comgest Growth Emerging Mkts USD Acc31,56 USD0,01Rating
Fomento Economico Mexicano SAB de CV ADR87,30 USD3,06Rating
HDFC Bank Ltd ADR64,26 USD-0,09
Heineken NV67,94 EUR-0,56Rating
Tencent Holdings Ltd420,60 HKD-1,36Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures