Titolo: Unicredit
Isin: IT0004781412
Borse: Borsa Italiana
Settore: Finanza
Prezzo obiettivo: 2,30 euro
Rating Morningstar: 2 stelle
Commento:
Dividendo a rischio per gli azionisti Unicredit? I conti del 2012 hanno evidenziato come uno dei principali problemi del Gruppo italiano sia quello delle sofferenze sui prestiti, e la necessità di continuare ad accantonare risorse rischia, secondo i nostri analisti, di frenare nei prossimi anni la crescita degli utili. Nonostante il confronto con l’anno precedente evidenzi una crescita dell’utile netto, passato da una perdita di 9,2 miliardi a un attivo di circa 860 milioni di euro, e del reddito operativo, migliorato del 5,1%, la nota negativa per l’istituto italiano è rappresentata, appunto, dai presititi in sofferenza (ovvero quelli a rischio di inesigibilità a causa dell’insolvenza del beneficiario).
Unicredit pronta per Basilea III
A causa della negativa congiuntura economica che continua a prevalere in Italia, dove vengono collocati il 40% circa del totale degli impieghi, l’istituto di credito è stato costretto ad accantonare nel quarto trimestre del 2012 riserve per 4,6 miliardi di euro, e questo ha avuto un impatto fortemente negativo sulla profittabilità del gruppo. Questa operazione, per quanto dolorosa, è necessaria però a garantire la solidità finanziaria di Unicredit. Rispetto allo scorso anno, infatti, Il coverage ratio (rapporto tra le riserve per rischi su crediti e totale degli impieghi) è significativamente migliorato, portandosi attorno al 40%,e il Core Tier 1 (ovvero il patrimonio netto più liquido, rappresentato dal capitale sociale, dagli utili accantonati e dalle riserve) è salito al 10,84%, in linea con le disposizioni di Basilea III.
Focus sul contenimento dei costi
I nostri analisti ipotizzano che lo stato di forte debolezza dell’economia italiana e il rischio di possibili svalutazioni delle sue attività finanziarie, a cui Unicredit sarebbe costretta nel caso di un nuovo peggioramento della crisi del debito, continueranno a minacciare la profittabilità e la sostenibilità finanziaria del Gruppo, e per queste ragioni stimano un prezzo obiettivo pari a 2,3 euro, che vale all’istituto di Piazza Cordusio un rating di due stelle, ovvero una raccomandazione di ridurre la posizione sul titolo. Nei prossimi quattro anni ci aspettiamo che il margine di interesse di Unicredit migliori dall’1,7% all’1,9%, mentre il margine operativo si porterà al 25%, dall’attuale 10%, grazie alla forte attenzione del management al contenimento dei costi.
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