Gli investitori in fondi azionari non vanno più a senso unico sui mercati emergenti. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report, a febbraio l’equity ha raccolto 9,24 miliardi di euro, di cui “solo” 1,46 è finito nelle aree in via di sviluppo. Un valore così basso non si vedeva dall’agosto 2012 ed indica una maggior distribuzione delle preferenze sia per area geografica sia per settore.
Rotte internazionali
In particolare, hanno raccolto 1,15 miliardi gli azionari internazionali orientati al valore, ma anche i fondi specializzati sull’Europa hanno avuto un andamento positivo, con un ritorno in periferia (gli azionari Spagna hanno avuto flussi netti per 320 milioni dall’inizio dell’anno). A livello settoriale, le preferenze sono andate all’immobiliare e ai beni e servizi di consumo, mentre i riscatti hanno colpito il settore dei metalli preziosi e dell’energia. Nel complesso, delle 20 categorie azionarie più popolari negli ultimi dodici mesi, 14 hanno raccolto più della media a febbraio.
Fuori dai corporate
E’ ancora presto tuttavia per parlare di rotazione dei portafogli, in particolare dal punto di vista del rischio. Il fatto che non ci sia una chiara preferenza per l’opzione risk off, ma neppure per il risk on, è evidente nel reddito fisso. I flussi totali nel segmento obbligazionario sono stati di 11,46 miliardi, con la categoria “Altri bond”, che comprende comparti a cedola, a scadenza, strutturati e non diversamente classificabili, che è stata ancora una volta protagonista. La raccolta ha premiato anche gli obbligazionari emergenti, in particolare quelli in valuta locale. Per contro, non hanno riscontrato il favore degli investitori, i corporate bond, soprattutto quelli in euro, che hanno invertito la rotta dall’inizio del 2013 rispetto a 12 mesi precedenti. Per gli analisti di Morningstar, tuttavia, è presto per parlare di crescita dell’avversione al rischio, dal momento che alcune categorie high yield (alto rendimento) hanno ancora riscosso il favore dei sottoscrittori.
La cedola piace
Le statistiche confermano il buon momento dei bilanciati (+9,91 milioni di euro a febbraio), in particolare di quelli prudenti e flessibili in euro. Nel complesso i fondi a lungo termine hanno ricevuto flussi per 35,09 miliardi, portando il saldo da gennaio sopra gli 82 miliardi. Inoltre, la distribuzione delle preferenze su più asset class ha allargato la sfera dei protagonisti. Mentre a gennaio solo tre società di gestione (Allianz/Pimco, Franklin Templeton e M&G) coprivano 10 dei 15 fondi più venduti, a febbraio ci sono alcuni nuovi ingressi. Il comparto più venduto è stato Gestielle cedola più, che ha per obiettivo quello di dare agli investitori un flusso cedolare periodico e ha un portafoglio iniziale composto da titoli obbligazionari con vita media residua di cinque anni, con durata decrescente nel quinquennio. Nelle prime posizioni figurano altri comparti a cedola con scadenza predefinita, una formula che sta riscuotendo particolare popolarità in Italia.
Leggi l’articolo I 15 fondi al top delle preferenze in Europa per saperne di più sui comparti che hanno ricevuto i maggiori flussi a febbraio.
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