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Etf, marzo va a gas naturale

Gli Etp specializzati sulla materia prima sono stati i migliori per performance. I rialzi delle Borse non fanno bene ai replicanti degli indici sulla volatilità.

Sara Silano 08/04/2013 | 12:15
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Da sempre “gioia e dolori” per gli investitori, gli Exchange traded product (Etp) sul gas naturale hanno regalato le migliori performance tra i replicanti europei a marzo. Come emerge da un’analisi di Lee Davidson, Etf analyst di Morningstar Europe, il rialzo è stato compreso tra il 14 e il 18%, secondo dell’indice di riferimento sottostante.

Effetto contango
Il prezzo del gas naturale ha avuto una rapida impennata (+95%) nell’ultimo anno; tuttavia i future hanno partecipato solo in parte a questo rialzo, dal momento che la curva era in contango. E’ bene ricordare a tal proposito che l’impiego di derivati fa sì che per mantenere l’esposizione ed evitare la consegna fisica della commodity, il contratto esistente vada sostituito prima della scadenza. Questa operazione viene denominata in gergo tecnico rolling. Nel caso del natural gas, i nuovi future erano più cari dei precedenti e hanno determinato quindi una perdita (effetto contango).  Per questo motivo i future, misurati dall’indice Dj Ubs Natural gas, sono saliti “solo” del 26%.

A marzo, il rialzo del prezzo della materia prima è imputabile principalmente al freddo che ha fatto crescere la domanda per il riscaldamento delle case negli Stati Uniti, in particolare a New York e Chicago. Come spiega Davidson, però, le ragioni degli incrementi dei prezzi negli ultimi anni sono di lungo periodo e riguardano la scoperta di una nuova tecnologia, il “fracking”, che consiste nella fratturazione idraulica delle rocce e delle argille, che ha reso l’estrazione più efficiente e meno costosa. Inoltre, lo sviluppo di vaste riserve negli Stati Uniti ha spinto le aziende ad aumentare la produzione. Nonostante il gas naturale sia a sconto rispetto al petrolio, gli investitori non devono comunque sottovalutare l’impatto dell’incremento dell’offerta sui prezzi.

A leva a Piazza affari
Le statistiche di Borsa italiana mostrano che gli Etc su questa risorsa naturale sono stati tra i più scambiati nell’ultimo anno, in particolare lo è stato l’Etfs daily leveraged natural gas, che dà un’esposizione a leva, amplificando le fasi di rialzo (e anche quelle di ribasso). Come spiegano gli analisti di Morningstar, la preoccupazione maggiore per chi investe in questi strumenti è il contango.

Maglia nera, la volatilità
Sul fronte opposto, a marzo i maggiori ribassi si sono registrati tra gli Etp specializzati sulla volatilità, con cali tra il 9 e il 17%. La ragione principale è il rally delle Borse, in quanto nelle fasi rialziste le oscillazioni dei prezzi si attenuano. L’indice di riferimento è il Vix, che cerca di catturare i cambiamenti nella volatilità attesa futura. Tale indicatore è usato anche come proxy per misurare l’incertezza del mercato. “Quando gli investitori sono timorosi, domandano ritorni più alti e pagano meno per gli asset nel presente”, dice Davidson. “Questa relazione tra volatilità e prezzi azionari fa sì che i veicoli che seguono il Vix siano un buon strumento di diversificazione dei portafogli”.

In Borsa italiana sono quotati diversi Etp su indici di volatilità, promossi da Lyxor, a cui recentemente si è aggiunto l’Etf Dynamic short, che permette di esporsi a un indice “corto” sulla volatilità, trasformando il contando che la caratterizza da costo in ricavo, e quello Dynamic long, che sulla base di un algoritmo quantitativo prende posizione sulla volatilità o sulla liquidità.

 

 

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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