Gli Etf sull’indice Ftse Mib sono stati i più scambiati in Borsa italiana a marzo, confermando l’interesse degli investitori per i replicanti su Piazza affari. In particolare, le negoziazioni si sono concentrate su Lyxor Etf Ftse Mib daily double short, Lyxor Etf Ftse Mib daily leveraged, e Lyxor Etf Ftse Mib. Tutti e tre sono coperti dagli analisti di Morningstar, che hanno recentemente aggiornato i loro report (disponibili nella sezione Premium).
Più orsi…
Il record di contratti e controvalore spetta all’Etf double short che dà un’esposizione doppiamente inversa al rendimento dell’indice su base giornaliera. Ad esempio, se il Ftse Mib scende dell’1%, l’Etf sale del 2% e viceversa. “C’è un numero limitato di occasioni in cui questo tipo di replicanti possono essere utili”, dice Bioy. “Possono offrire una copertura di brevissimo termine a un portafoglio composto prevalentemente di azioni italiane oppure essere utilizzati in modo speculativo contro le blue chip da chi ha prospettive negative su di esse”. Questi strumenti presentano indubbi vantaggi rispetto ad andare corti di un indice, perché in caso avverso le perdite sono limitate. Inoltre, è meno costoso che liquidare l’intera posizione.
…che tori
Sul fronte opposto, l’Etf leveraged è adatto a chi è ottimista su Piazza affari, perché il suo meccanismo di funzionamento prevede che se l’indice sale dell’1%, l’investitore guadagna il 2% e viceversa. Come per gli strumenti short, è importante che gli investitori comprendano che il calcolo è su base giornaliera, mentre su periodi più lunghi intervengono gli effetti dell’interesse composto, che falsano il risultato. Tali distorsioni aumentano nei periodi di alta volatilità.
Chi sta in centro
Diversamente dai precedenti, il Lyxor Etf Ftse Mib può avere un ruolo centrale nel portafoglio per chi desidera esporsi alle large cap domestiche o avere una posizione tattica sull’Italia, perché convinto che sia sottovalutata. In tal caso è bene tenere in considerazione che circa metà del paniere è rappresentato da soli quattro titoli (Eni, Enel, Intesa Sanpaolo e Unicredit) e i finanziari contano per oltre il 30% del totale.
I dati mostrano che gli investitori in Etf sembrano muoversi in direzioni diverse su Piazza affari e sono lo specchio di una situazione piena di contraddizioni. Da un lato, il quadro macro economico è peggiorato e l’incertezza politica rimane elevata; dall’altro le valutazioni dei titoli appaiono attraenti e sembrano già scontare i rischi che corre il Belpaese.
Leggi Morningstar Investor per saperne di più sul rischio politico.
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