Il redimento a tre anni annualizzato dell’azionario vietnamita è pari al -2,6%, in controtendenza rispetto al +9,9% degli altri paesi asiatici (dati in euro al 30 aprile). Tuttavia, il mercato ha recentemente invertito la rotta e ci sono segnali che lasciano ben sperare nel breve-medio termine. Nei primi quattro mesi dell’anno, le azioni vietnamite sono salite dell’11%. Gennaio 2013 ha registrato il maggior rialzo su base mensile, pari al 24%. L’equity vietnamita è stato sostenuto da una serie di fattori, tra cui l’afflusso di investimenti diretti esteri, le aspettative per una ripresa della crescita del Pil (Prodotto interno lordo) e il recente successo di politiche mirate a contenere l’inflazione.
Il Vietnam ha iniziato a mettere i semi della crescita economica nel 1986 con gli sforzi per incoraggiare lo sviluppo delle imprese private e gli investimenti esteri. La liberalizzazione della politica commerciale è continuata nel secolo corrente, con il paese che ha firmato un accordo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti nel 2000 e ufficialmente aderito all’Organizzazione mondiale del commenrcio nel 2007. Senza dubbio, queste politiche, tra le altre, hanno contribuito a spingere negli ultimi 25 anni lo sviluppo, che segna stabilmente un tasso di crescita annuo del 6-8% dal 2002. Negli ultimi anni, tuttavia, l’aumento del Pil in Vietnam ha registrato un andamento al ribasso, dal 6,8% nel 2010 al 5,9% nel 2011, mentre nel 2012, la Banca di stato ha stimato un +5,1%, il risultato più lento da 13 anni a questa parte. Detto questo, le aspettative sono per una crescita nel 2013 intorno al 6%.
L’indice
Il Ftse Vietnam Index è un sottoindice del Ftse Vietnam All Share e rappresenta quelle società che hanno una significativa partecipazione straniera (non inferiore al 2%). Le azioni devono essere quotate sulla Ho Chi Minh Stock Exchange. attualmente, Il benchmark conta 24 titoli e viene ribilanciato trimestralmente. Nessun titolo può pesare più del 15%. Il controvalore medio giornaliero dei titoli viene calcolato ogni tre mesi e i componenti che presentano un valore inferiore al 40% della media trimestrale dell’indice, vengono esclusi, così come quei componenti con un flottante inferiore al 5%.
db x-trackers FTSE Vietnam ETF
Il fondo utilizza la replica sintetica per tracciare il benchmark. L’Etf stipula un contratto con un emittente di swap (in questo caso Deutsche Bank) che consegna il rendimento dell’indice (meno una commissione), in cambio del rendimento del paniere collaterale, detenuto in un conto separato fornito da State Street Bank. I livelli del collaterale sono inizialmente fissati al 105-120% del Nav del fondo. Il comparto non effettua attività di prestito titoli e reinveste automaticamente i dividendi, evitando così il cash drag, fenomeno che avviene quando la liquidità derivante dai dividendi delle azioni sottostanti viene trattenuta nel fondo fino al momento della distribuzione. Questa pratica può potenzialmente creare una differenza negativa tra i rendimenti, durante le fasi di mercato rialzista, visto che i dividendi non vengono reinvestiti nel fondo. Vale però anche il contrario. Le commissioni totali, espresse dall’indice Ter, sono pari allo 0,85%.
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Alternative
Non esistono al momento altri Etf dedicati esclusivamente all’equity vietnamita ad oggi. Resta comunque possibile esporsi al Vietnam attraverso la replica di un indice azionario asiatico allargato, in cui il mercato vietnamita ha in media un peso inferiore al 10%.
Facenti parte di questo gruppo e coperti dalla ricerca Morningstar, ci sono disponibili in Italia il db x-trackers MSCI EM Asia TRN Index e l' iShares MSCI AC Far East ex-Japan. Oltre a quelli non ancora coperti dall’Etf Analysis: Amundi Etf Msci Em Asia, Cs Etf (Ie) On Msci Em Asia, Lyxor Etf Msci Ac Asia Ex Japan e Spdr Msci Em Asia Etf.
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