ArcelorMittal (MT) è un buon affare ma attenti alla volatilità di breve periodo. Da inizio anno le azioni del gruppo lussemburghese hanno perso oltre il 20% del loro valore nonostante il prezzo dell’acciaio abbia registrato una forte impennata nei primi due mesi dell’anno (+20%), mantenendosi ancora adesso sopra i livelli del dicembre 2012.
Lakshmi Mittal, Presidente e Amministratore Delegato, ha confermato, negli ultimi incontri con gli analisti, le sue previsioni per un miglioramento dei conti rispetto allo scorso anno ma il mercato continua a scontare il titolo quotato sul Nyse di New York del 40% rispetto alla nostra stima del prezzo obiettivo che è di 35 dollari per azione. Secondo le stime dell’Ad, infatti, la crescente domanda di acciaio, proveniente da Stati Uniti, Brasile e CSI (Comunità degli Stati Indipendenti, formata dalla Russia e da molti paesi dell’ex-Unione Sovietica), dovrebbe compensare il calo delle richieste dei paesi del Vecchio continente contribuendo a sostenere il progresso del fatturato e degli utili.
I nostri analisti giudicano positivamente il recente operato dell’azienda, che è intervenuta per ridurre in maniere sensibile l’ammontare del debito, ora ai minimi dagli ultimi cinque anni, e rimangono convinti che il miglioramento della profittabilità dipenda unicamente dalla ripresa della domanda di acciaio e dall’allargamento dello spread tra il prezzo dello stesso e il costo delle materie prime. La nostra raccomandazione, quindi, è quella di acquistare senza però dimenticare che il titolo potrebbe essere soggetto a volatilità nel breve termine. Nonostante infatti ArcelorMittal sia il primo produttore di acciaio al mondo e Morningstar le riconosca una posizione di vantaggio all’interno del settore, in virtù della forte diversificazione geografica e di prodotto e alla sua profonda integrazione verticale che le permette di ridurre i costi di produzione, la futura evoluzione del mercato dell’acciaio è strettamente legata al ciclo economico, il cui andamento, specie in Europa è difficile da prevedere. E a questo si aggiunge, poi, la forte esposizione del gruppo all’instabilità dei politica dei paesi in via di sviluppo in cui opera.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.